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…MA QUANTA ACQUA BISOGNA BERE?

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giovedì, Maggio 2, 2024

E’ una delle domande che mi viene posta più frequentemente durante le visite. Ed è per questo motivo che ho deciso di dare una risposta mettendo in luce alcuni aspetti che riguardano questo nutriente così essenziale nella nostra dieta.

Partiamo da un presupposto: il nostro corpo elimina acqua continuamente attraverso le urine, le feci, la sudorazione e la respirazione, perciò è indispensabile reintegrarla spesso. Nel nostro cervello esiste un centro che regola la quantità di acqua di cui si ha bisogno, il centro della sete. Ma, spesso, ci si accorge di essere assetati solo quando la perdita di acqua è già tale da provocare i primi effetti negativi (come alterazioni del metabolismo e funzionali).

Quindi il primo consiglio è quello di tentare di anticipare il senso di sete, o comunque di assecondarlo non appena viene avvertito.

E’ un consiglio da tenere sempre bene a mente, se si considera che mediamente la perdita giornaliera di acqua in un adulto è di circa il 3-4% del suo peso corporeo e va dai 2 ai 2,5 litri circa. Le perdite di acqua sono poi ancora più elevate in individui giovani. Con l’aumentare dell’età accade invece che la capacità di risposta del centro della sete diventi meno pronta: le persone anziane dovrebbero abituarsi a bere spesso nell’arco della giornata, sia durante che al di fuori dei pasti, anche quando non ne avvertono la necessità. Volendo dare un consiglio pratico, si può dire che bere circa 6/8 bicchieri d’acqua al giorno (che corrispondono a 1,5-2 litri circa) è sufficiente a rimpiazzare le perdite quotidiane, ma questa quantità va aumentata nel caso si faccia attività sportiva o si viva in un ambiente caldo o umido.

Un’altra considerazione importante riguarda l’acqua contenuta negli alimenti. E’ assolutamente veritiero il fatto che ci si disseta anche mangiando, poiché l’acqua può essere assunta direttamente o indirettamente tramite cibi che ne contengono una notevole percentuale.

Per questo motivo diventa importante valutare le abitudini alimentari di una persona prima di dare indicazioni su quanto si deve bere per raggiungere i fabbisogni indicati dai livelli di assunzione di riferimento.

L’acqua è l’alimento più abbondante ed importante per l’organismo. Per questo motivo è fondamentale sapere quanto di questo nutriente è presente nel proprio corpo.

A tale scopo è prassi nei miei studi eseguire ad ogni paziente una analisi, molto precisa e non invasiva, che si chiama bioimpedenziometria (BIA). Questa metodica permette di valutare lo stato di idratazione della persona: quindi, al momento di redigere la dieta che risponda alle richieste del paziente, si potrà tenere conto anche della necessità di assunzione di acqua, sia per un efficace metabolismo che per le funzionalità fisiologiche.
La stessa tecnica viene utilizzata anche per monitorare tutte quelle persone per le quali le condizioni patologiche o le particolari condizioni fisiologiche possano influire sulle variazioni del compartimento idrico.

MA QUANTA ACQUA BISOGNA BERE?

E’ una delle domande che mi viene posta più frequentemente durante le visite. Ed è per questo motivo che ho deciso di dare una risposta mettendo in luce alcuni aspetti che riguardano questo nutriente così essenziale nella nostra dieta.

Partiamo da un presupposto: il nostro corpo elimina acqua continuamente attraverso le urine, le feci, la sudorazione e la respirazione, perciò è indispensabile reintegrarla spesso. Nel nostro cervello esiste un centro che regola la quantità di acqua di cui si ha bisogno, il centro della sete. Ma, spesso, ci si accorge di essere assetati solo quando la perdita di acqua è già tale da provocare i primi effetti negativi (come alterazioni del metabolismo e funzionali).

Quindi il primo consiglio è quello di tentare di anticipare il senso di sete, o comunque di assecondarlo non appena viene avvertito.

E’ un consiglio da tenere sempre bene a mente, se si considera che mediamente la perdita giornaliera di acqua in un adulto è di circa il 3-4% del suo peso corporeo e va dai 2 ai 2,5 litri circa. Le perdite di acqua sono poi ancora più elevate in individui giovani. Con l’aumentare dell’età accade invece che la capacità di risposta del centro della sete diventi meno pronta: le persone anziane dovrebbero abituarsi a bere spesso nell’arco della giornata, sia durante che al di fuori dei pasti, anche quando non ne avvertono la necessità. Volendo dare un consiglio pratico, si può dire che bere circa 6/8 bicchieri d’acqua al giorno (che corrispondono a 1,5-2 litri circa) è sufficiente a rimpiazzare le perdite quotidiane, ma questa quantità va aumentata nel caso si faccia attività sportiva o si viva in un ambiente caldo o umido.

Un’altra considerazione importante riguarda l’acqua contenuta negli alimenti. E’ assolutamente veritiero il fatto che ci si disseta anche mangiando, poiché l’acqua può essere assunta direttamente o indirettamente tramite cibi che ne contengono una notevole percentuale.

Per questo motivo diventa importante valutare le abitudini alimentari di una persona prima di dare indicazioni su quanto si deve bere per raggiungere i fabbisogni indicati dai livelli di assunzione di riferimento.

L’acqua è l’alimento più abbondante ed importante per l’organismo. Per questo motivo è fondamentale sapere quanto di questo nutriente è presente nel proprio corpo.

A tale scopo è prassi nei miei studi eseguire ad ogni paziente una analisi, molto precisa e non invasiva, che si chiama bioimpedenziometria (BIA). Questa metodica permette di valutare lo stato di idratazione della persona: quindi, al momento di redigere la dieta che risponda alle richieste del paziente, si potrà tenere conto anche della necessità di assunzione di acqua, sia per un efficace metabolismo che per le funzionalità fisiologiche.
La stessa tecnica viene utilizzata anche per monitorare tutte quelle persone per le quali le condizioni patologiche o le particolari condizioni fisiologiche possano influire sulle variazioni del compartimento idrico.

Dott. Febo Quercia- Biologo Nutrizionista

Per info e contatti: cell. 347.5706003

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