di Vladimiro Modolo (Sociologo).
Qualcuno l’aveva definito “laboratorio politico” in vista delle prossime elezioni nazionali. E le urne siciliane del 28 ottobre non hanno tradito le attese.
Un unico grande vincitore, l’astensionismo. Il 53% degli aventi diritto ha scelto di “non scegliere” e tra questi, diverse migliaia di detenuti dei quali ha votato meno di 1 ogni 100.
Sommando gli astensionisti al movimento 5 Stelle, abbiamo una percentuale superiore al 70%. Ciò significa che quasi 3 persone su 4, nella Regione di Lombardo, hanno deciso di “mandare a quel paese” la propria classe dirigente.
Vince chi perde. Crocetta, esponene del PD, partito in calo verticale e quasi vertiginoso di consensi, tiene, e governerà grazie all’aiuto dei centristi, anche se dovrà guardarsi le spalle dall’avanzata dei “grillini”.
Vince un candidato cattolico, dichiaratamente gay e con un passato comunista, scelto forse proprio perchè in grado di rappresentare l’alternativa, la sfida per il rinnovamento che abbatte le resistenze culturali e che ha già funzionato in Puglia con Nichi Vendola e che forse è già in cantiere nel centro-sinistra per le prossime elezioni politiche.