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L’arte di vincere la si impara dalle sconfitte (Simòn Bolívar). Convegno Camera dei Deputati del 3 maggio 2024.

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giovedì, Ottobre 3, 2024

Lo sport, notoriamente considerato essenziale per promuovere i valori educativi e formativi da destinare ai giovani e giovanissimi in età evolutiva, contrasta gli stereotipi, abbatte le barriere mentali, culturali e sociali tanto da rendere inclusivi i contesti di vita, studio, lavoro, svago e tempo libero. Lo sport, portavoce di messaggi trasversali, accoglie le caratteristiche che diversificano il genere umano, combatte il bullismo e il cyberbullismo, unisce le persone indipendentemente dalle loro caratteristiche psico-fisiche, culturali, religiose e di provenienza geografica e promuove la salute e il benessere fisico di tutti i praticanti.

Nel contrastare le discriminazioni e favorire l’integrazione, lo sport occupa un posto di rilievo anche per combattere l’emarginazione sociale che si riscontra nelle periferie degradate delle nostre città dove l’assenza di centri di aggregazione giovanile favorisce la pericolosa dispersione delle migliori risorse personali. La pratica sportiva, da rendere accessibile sul piano economico e praticabile da tutti in chiave universale, contrasta la desertificazione relazionale e le dipendenze dai social che sempre più spesso coinvolgono i giovani, anche a partire dalla più tenera età, restituendo ad ognuno di loro il piacere del confronto in presenza.

Il ruolo preventivo della scuola: vantaggi o criticità?

La povertà educativa, rilevata anche negli ambienti sociali più abbienti, si associa al rischio concreto di abbandono precoce della frequenza delle lezioni che anticipa la dispersione scolastica vera e propria e la conseguente uscita, il più delle volte definitiva, dai successivi circuiti formativi. La scuola, primo vero ambiente nel quale le alunne e gli alunni iniziano a costruire le relazioni sociali, rinforza il suo ruolo educativo attraverso lo sport di squadra per far fronte alle difficoltà di percorso degli studenti problematici sul piano comportamentale e di apprendimento delle regole di base.

Per questo motivo la pratica sportiva per tutti, da favorire in sinergia con le istituzioni locali e la creazione di una consolidata rete territoriale, realizza l’obiettivo di intervenire precocemente per ridurre il rischio dell’isolamento che caratterizza i margini delle città dove più elevato risulta essere il disagio sociale. Utile per superare i limiti individuali, lo sport può favorire l’accettazione degli stessi attraverso la consapevolezza delle proprie potenzialità, ogni volta da incrementare con lo sforzo e la passione in un’ottica partecipativa. Ecco che l’attività di prevenzione operata nelle scuole può e deve realizzarsi attraverso l’individuazione di obiettivi concreti e riconosciuti da tutte le componenti per scongiurare il fallimento, anche nelle situazioni più complesse.

Lo sport come antidoto alla devianza e per il recupero dei minori negli Istituti Penitenziari Minorili (IPM)

Palazzo San Macuto – Sala del Refettorio della Camera dei Deputati.

Il Convegno dello scorso 3 maggio a Roma presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, dal titolo ‘Potere rieducativo e terapeutico dello sport negli Istituti Penitenziari Minorili (IPM). Efficacia riabilitativa nelle messe alla prova’, ha evidenziato il beneficio che la pratica sportiva realizza non solo nella prevenzione della devianza giovanile ma anche nel recupero dei minori che entrano nel circuito penale.

Organizzato su iniziativa dell’On. Simonetta Matone della II Commissione Giustizia, il convegno è stato moderato dalla Criminologa Forense Dott.ssa Maria Pia Turiello e dall’Avv. Francesco Maria Graziano della Commissione Minori, Sport e Legalità UNCM e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti istituzionali, esperti, docenti universitari, federazioni sportive ed atleti del Gruppo Fiamme Azzurre e ASD Astrea Calcio – Squadra Polizia Penitenziaria. I pregevoli interventi che si sono susseguiti sul palco dei relatori della Sala del Refettorio hanno consentito di ragionare intorno alle fragilità di cui sono portatori i minori con l’obiettivo di assicurare loro ambienti rieducativi sicuri, individualizzati e versatili in grado di far recuperare fiducia, autostima e passione.

Sempre caratterizzati da storie familiari complesse e il più delle volte segnati da violenze indicibili, i minori degli Istituti Penitenziari possono trarre sicuro giovamento dallo sport che, associato ad altre attività formative di tipo ludico, indirizza in positivo la loro futura vita lavorativa e sociale riducendo anche il rischio di incorrere in nuovi reati e, di conseguenza, in nuove detenzioni. Lo sport praticato dai minori negli Istituti Penitenziari Minorili, previo auspicabile potenziamento di spazi attrezzati, costituisce una provvidenziale valvola di decompressione psico-fisica capace di allentare lo stress causato dal confinamento degli ambienti e di produrre energia vitale e recupero dell’autostima.

Di grande utilità anche nel far emergere nei minori le potenzialità fisiche inesplorate o negate dalla famiglia, lo sport contribuisce a ridurre gli atti di autolesionismo, ad accettare le regole di comportamento e il rispetto che si deve alle persone. Per realizzare i massimi obiettivi prefissati dagli educatori, la pratica sportiva deve essere accompagnata da una formazione in grado di attribuire ai minori specifiche competenze professionali che potranno in seguito essere utilizzate per il reinserimento lavorativo e sociale.

Il Progetto Sport e Salute, presentato nell’ambito del Convegno, promuove lo sport attraverso il potenziamento dell’attività negli Istituti Penitenziari per adulti e minorili, in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità. Sport e Salute prevede anche la realizzazione di attività fisico/sportive e di formazione per i detenuti, gli operatori sportivi e il personale dell’Amministrazione Penitenziaria con lo scopo aggiuntivo di sostenere il gravoso compito che compete la funzione, abbattere lo stress e prevenire comportamenti violenti.

L’arte di vincere la si impara dalle sconfitte (Simòn Bolívar)

Il valore universale che si trae dall’insegnamento di Simòn Bolívar ben si adatta alla situazione sia dei minori accolti negli Istituti Penitenziari Minorili che di quelli che si giovano della misura alternativa al carcere, definita ‘messa alla prova’. L’ambito sportivo, da privilegiarsi per i sopra detti vantaggi, da godere in forma individuale e collettiva, educa i giovani all’impegno personale e al riscatto utilizzando la ‘sconfitta’ per imparare l’arte della ‘vittoria’ personale e sociale

Gli atleti delle Fiamme Azzurre

Oney Tapia, Ufficiale Italo/Cubano dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Campione Paralimpico Europeo e Mondiale del Lancio del Disco e Getto del Peso, componente del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre, ha offerto la sua testimonianza diretta rilasciando ai giovani presenti nella Sala del Refettorio un messaggio di speranza accolto tra gli applausi. Il Gruppo Fiamme Azzurre, gruppo sportivo del Corpo di Polizia Penitenziaria, nato il 25 luglio del 1993 grazie ai co-fondatori Magistrato Raffaele Condemi e Pietro Mennea, campione olimpico, si è da sempre distinto per i risultati raggiunti nelle più importanti manifestazioni sportive nazionali ed internazionali, comprensive dei Giochi Olimpici. Gli atleti delle Fiamme Azzurre sono professionisti che mettono a disposizione di tutti le loro qualità sportive, la passione, la costanza e l’impegno necessari a raggiungere i migliori risultati possibili.

Gli intervenuti al Convegno

  • On. Simonetta Matone – II Commissione Giustizia
  • On. Felice Mariani – Già Componente Comm. Cultura ed Istruzione, Campione Olimpico di Judo
  • Prefetto Ugo Taucer – Procuratore Generale dello Sport
  • Prof. Enzo Rossi – Presidente CREG Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  • Avv. Lucia Secca Tarugi – Consigliera Pari Opportunità CNF
  • Dott. Stefano Gobbi – Resp. Politiche Sociali – Dir. Sport nei Territori – Sport e Salute S.p.A.
  • Avv. Grazia Ofelia Cesaro Presidente Unione Nazionale Camere Minorili
  • Avv. Deborah Soria e Avv. Eugenio Bisceglia – Presidente e Vicepresidente Camera Minorile Tivoli
  • Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre
  • Eloisa Coiro – Campionessa Europea Atletica Leggera
  • Dott. Massimo Martelli – Direttore della Comunità Ministeriale di Catanzaro
  • Avv. Stella Frascà – Cons. Federale FIGC – Comm. Diritto Sport CNF
  • Avv. Ilaria Summa – Co-Responsabile Settore Penale UNCM
  • Dott. Antonio Luisi – Vicepresidente Federazione Italiana Rugby
  • Prof. Avv. Paolo Iafrate – Università degli Studi di Roma Tor Vergata – Comitato Strategico CREG
  • Dott. Dario Tozzi – Presidente Organismo Vigilanza D.lg 231/2001 FIGC-LND
  • Atleti ASD Astrea Calcio – Squadra Polizia Penitenziaria

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