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domenica, Maggio 26, 2024
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MotoGP: Zarco vince, Martin perseverante con lo stesso errore.

Ormai i copioni delle gare di Moto Gp sembrano avere simili finali, ma trame sempre più avvincenti. La rimonta di Martin su Bagnaia, nel giro di due settimane, è stata completata, annullata e cancellata: lo spagnolo ama il rischio, ma scommettere sull’insicurezza non sempre paga e il jackpot tanto cercato da Jorge neanche questa volta ha fatto risuonare la slot del casinò del motomondiale. Che la gomma morbida al posteriore fosse una scelta ben più che azzardata lo si capiva solo guardando le strategie degli avversari, nessuno aveva adottato quella combinazione tranne lo spagnolo in lotta per il titolo mondiale. Invece fino agli ultimi quattro giri Martin appariva pronto per sbancare Philip Island. Sarebbe stato un gran colpo, avrebbe dimostrato di saper coniugare talento e gestione delle gomme, un mix devastante che potrebbe uccidere la corsa mondiale, non è stato così. La scommessa di Martin è stata persa all’ultimo giro, alle ultime curve, con complicità del compagno di squadra Johann Zarco che ottiene la sua prima vittoria in Moto GP celebrata con l’esultanza in backfllip, come i tempi d’oro calcistici di Miroslav Klose.

Francesco Bagnaia

Martin, è lo stesso errore

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Anche gli antichi romani concordavano nel criticare la replica dell’errore, ma come detto, quello di Martin era solo un secondo tentativo di scommettere sulla gomma morbida. Anche a Mandalika Jorge aveva scelto la soft in controtendenza rispetto tutte le altre Ducati, in Indonesia gli causò una caduta dolorosa, in Australia è andata meglio, ma non è comunque stato sufficiente per vincere, anzi neanche per il podio. Lo spagnolo potrebbe controbattere con le parole dei Coldplay, “Se non provi mai, non potrai mai sapere quanto vali”, giustissimo quindi correre il rischio, ma giocando con il fuoco ha finito per scottarsi, di nuovo. Se non altro il suo team ha già pronta la formula per cercare la vittoria nella sprint: in caso di gara asciutta la scelta della gomma morbida sarà con ogni probabilità vincente, unico problema che adesso hanno scoperto tutti questo trucco e non sarebbe più una sorpresa la tecnica gomma morbida per i pochi giri della seconda gara. Intanto a ringraziare la giocata finita male di Martin è Bagnaia, che per un momento si era trovato con soli quattro punti di vantaggio ed è invece salito sul podio con un margine di 27 punti.

Jorge Martin, caduta in Indonesia

Le prime volte di Zarco e Di Giannantonio

L’errore fa comunque parte del gioco e oggi la scelta di Jorge è stata complice della gara più bella della stagione. Tanti protagonisti e un podio che per un ipotetico tifoso imparziale potrebbe essere perfetto. Il colpo di Pecco che, chirurgico, trova quello spazio minimo per conquistare la seconda posizione, viene subito replicato da Di Giannantonio per la prima volta sul podio in MotoGP. Il romano classe 98 conquista il suo miglior risultato nella classe regina, a conferma di un’ottima condizione. Pensare ad un futuro con Diggia protaogonista ora è inevitabile, ma il siparietto visto nel retropodio ci ricorda che il 2024 di Fabio è ancora incerto: “Adesso che mi diverto, m’hanno tolto il giocattolo”, in perfetto romano ha evidenziato che l’arrivo in Ducati di Marc Marquez ha lasciato in standby il suo posto sulla griglia di partenza del prossimo anno, ma per ora si gode un bellissimo terzo posto.

Fabio Di Giannantonio

Dicevamo di un’esultanza in stile Miroslav Klose -ma si possono ricordare anche Hernanes e Obafemi Martins- quella di Johann Zarco. Non è una novità vederlo festeggiare in questo modo, lo faceva anche in Moto 2 dove ha vinto due titoli mondiali nel 2015 e 2016. Forse stupisce che la prima vittoria in MotoGP sia giunta dopo sette anni di battaglie, delusioni, errori e certamente anche podi. Ha anche rischiato di non poter vincere questa gara: a frapporsi fra lui e il primo posto. per un momento, c’era Jorge Martin, compagno di squadra in lotta per il titolo mondiale. Come l’avrebbe presa il box se nel bilancio di fine anno allo spagnolo fossero mancati dei punti preziosi per il titolo proprio a causa di Johann? Per sua fortuna non c’è stato bisogno di rispondere alla domanda, Jorge era troppo lento con le gomme soft; l’attacco del francese ha si favorito il sorpasso di Bagnaia, ma il numero 89 è crollato chiudendo in quinta pozione. Ancora una volta i calcoli di Martinator sono saltati.

Più cultura, più inclusione.

Presentazione deli libro ” Qualcosa che sfiora l’utopia”.

con

Michele Gerace -autore

Donato Bonanni-Presidente Ripensiamo Roma

Andrea Lepone-giornalista pubblicista-moderatore

Maria Letizia Sebastiani- Direttore Biblioteca Fondazione Luigi Einaudi -relatore

Francesco Tufarelli- Presidente Centro Studi La Parabola-relatore

Presidente del progetto ” EMusic”a cura di Riccardo Marini, responsabile Cultura di Ripensiamo Roma.

L’evento è aperto ad un numero ridotto di partecipanti. Per informazioni e verifica della disponibilità info@ripensiamoroma.com

Traditi dalla Variante Alta.

“ Ho deciso una notte di maggio, in una terra di sognatori, ho deciso che toccava forse a me”. Lucio Dalla racconta con queste parole quel triste 1° maggio 1994. Il giorno prima il paddock della F1 era stato sconvolto dalla morte di Roland Ratzenberger, avvenuta alla curva intitolata ad un altro storico pilota morto tragicamente in pista, Gilles Villeneuve; il miglior pilota del momento, Ayrton Senna, decise di portare all’interno della sua monoposto una bandiera austriaca per onorare il collega scomparso. Durante la gara Ayrton uscì di strada alla curva del Tamburello che a quel tempo veniva percorsa in pieno, inoltre la via di fuga era quasi inesistente rispetto ad oggi. L’incidente fu fatale al campione brasiliano, sia a causa della violenta decelerazione, sia per il braccio della sospensione che spezzatosi finì per perforare il casco del pilota causandogli una profonda ferita alla testa. Dai resti della Williams disintegrata venne recuperata la bandiera austriaca, spaventosamente intrisa del sangue di Ayrton.

La Formula Uno che conosciamo oggi è figlia di quel weekend. Il circuito di Imola, assente per 14 anni dal calendario di Formula 1, ha subito delle importanti modifiche volte a renderlo sicuro; le vie di fuga sono state ampliate e soprattutto alle fatali curve del Tamburello e alla Villeneuve vennero introdotte due varianti per rallentare le vetture prima della Tosa. “Dovevo cambiare qualche cosa” dice sempre Dalla nel testo della canzone dedicata a Senna, e alla fine l’incidente di Ayrton ha cambiato il mondo della Formula 1.

Questo è il “nuovo” layout del circuito sul quale domenica si è disputato il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. L’atmosfera era quella dei grandi eventi, i biglietti per assicurarsi un posto sugli spalti erano esauriti da settimane e una marea di tifosi con maglia e bandiera rosso Ferrari si è presentata per sostenere Sainz e Leclerc nella “terra di sognatori”.

Tuttavia, le cose sono andate in modo molto diverso rispetto alle aspettative dei tifosi italiani.

Fin dalle qualifiche sono emersi i primi problemi con Sainz che si gira alla Rivazza e rimane impantanato nella ghiaia senza riuscire a portare a termine la sessione.

Il momento in cui il pubblico è stato maggiormente coinvolto è stato durante il sorpasso di Leclerc alla partenza della sprint race, ma poi Verstappen è riuscito a recuperare lo svantaggio e a conquistare la pole, probabilmente aiutato da alcuni problemi di graining sofferti da Charles.

La domenica il copione non è stato diverso dalle giornate precedenti; la gara di Sainz finisce dopo poche curve a seguito di un contatto con l’incolpevole Ricciardo, che lo ha spinto ancora una volta nella ghiaia lasciandolo di nuovo impantanato e impossibilitato nel proseguire la corsa.

Anche per Leclerc è stata una gara da dimenticare; dopo una brutta partenza si trovava a dover lottare con Norris per la terza posizione, superato l’inglese con alcune difficoltà dovute alla discussa decisione dei commissari di non consentire ai piloti di usare il DRS , ha iniziato a pianificare la gara per scavalcare Perez e sembrava potersi avvicinare al messicano. Il secondo pit stop effettuato con un largo undercut non sembra essere stata una scelta strategica vincente perché si è trovato di nuovo alle spalle di Norris . Leclerc comunque commette un imperdonabile errore alla Variante Alta, andando a sfruttare eccessivamente il cordolo bagnato perde il controllo della vettura, e riporta alla mente gli errori di Vettel negli ultimi anni in Ferrari. Quando la gara ormai era rovinata riesce a superare Magnussen, Vettel e Tsunoda chiudendo al sesto posto il Gran premio di casa. Questa volta il predestinato delude ma rimane al vertice della classifica del mondiale.

Verstappen vince la gara, Perez e Norris completano i podio. Continua a dimostrare di essere un grande talento George Russell che sta umiliando il compagno di squadra Lewis Hamilton; il sette volte campione del mondo arriva solo quattordicesimo, senza mai riuscire a superare l’Alpha Tauri di Pierre Gasly.

Il prossimo appuntamento sarà a Miami, si passa quindi da un circuito storico ad una novità assoluta per la Fomrula Uno. La nuova pista si articola intorno all’Hard Rock stadium nel quartiere di Miami Gardens, un impianto che ha già ospitato il Super Bowl e il prestigioso torneo di tennis della Florida.

Max Verstappen.

Da lunedì Liguria, Veneto , Marche e la provincia autonoma di Trento in zona gialla.

La cabina di Regia fa sapere che in base al suo monitoraggio settimanale Liguria, Marche, Veneto e la Provincia Autonoma del Trentino hanno superato le soglie critiche previste dai tre parametri governativi che stabiliscono le basi per passare a zona gialla. Nei territori indicati infatti è stata superata la percentuale critica sia per quanto attiene l’occupazione di posti letto in area medica per pazienti Covid ( soglia del 15%) , sia per l’occupazione della terapia intensiva ( 10%) sia per l’incidenza settimanale dei contagi settimanali che non devono superare i 50 casi ogni 100.000 abitanti. Nello specifico la Liguria ha un’ incidenza di 313,1; l’area medica occupata da pazienti Covid del 17,9% e le intensive al 13,7%. Il Veneto invece ha un’incidenza pari a 498,9, occupazione dei posti letti area medica del 16% e delle intensive del 15%. Per quanto riguarda le Marche i parametri sono rispettivamente 264, 15,6% e 16,7% mentre la Provincia Autonoma di Trento ha 299,8 ,17,6% e 21,1% delle percentuale.

Per quanto riguarda i dati rilevati questa settimana dalla Cabina di Regia e comunicati dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, emerge che “ “la curva dell’epidemia continua a crescere e l’incidenza negli ultimi 7 giorni per 100mila abitanti è salita nettamente raggiungendo il livello di 241 casi. La crescita è più contenuta rispetto agli altri Paesi ma è sostanzialmente una crescita e tutte le Regioni hanno curve in salita, anche se a Bolzano c’è un inizio di decrescita e il FVG ha una crescita stabile”. Nello specifico la “ zona del nord est ha la circolazione del virus più elevata e questa si sta diffondendo lungo la costiera adriatica; Val d’Aosta e Liguria cominciano a mostrare aumento di circolazione” mentre specifica Brusaferro, “ La variante Omicron sta crescendo anche nel nostro Paese alla giornata di oggi nella piattaforma che raccoglie le sequenze del virus vengono segnalate 55 varianti Omicron identificate. Crescono i ricoveri nella fascia di età sotto i 20 anni. Inoltre confrontandoci con lo scorso anno, vediamo che i casi notificati di infezione hanno raggiunto lo stesso livello dei casi notificati nel 2020, mentre le ospedalizzazioni e i decessi sono, sebbene in crescita, inferiori a quelli dello scorso anno”.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 9,6%  contro l’8,5% della scorsa settimana.Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1%contro il 10,6%. L’incidenza settimanale a livello nazionale è in netto aumento: 241 casi per 100.000 abitanti (10-16 dicembre 2021) contro 176 per 100mila abitanti della settimana 3-9 dicembre 2021. Intanto aumentano o le Regioni e le province autonome che superano la soglia critica dell’occupazione per i casi Covid nelle terapie intensive del 10% : Calabria (11,8%), Emilia Romagna (11,9%), Friuli Venezia Giulia (18,3%), Liguria (13,7%), Marche (16,7%), Molise (10,3%), PA Bolzano (18%), PA Trento (21,1%), Veneto (15%). La percentuale soglia del 15% dell’occupazione dei posti letto per i malati Covid in area medica intanto è superata sempre dalla Calabria ( 20,8%), Friuli Venezia Giulia (22,6%), Liguria (17,9%), Marche (15,6%), PA Bolzano (16%), PA Trento (17,6%), Valle d’Aosta (18,2%), Veneto (16%). I casi sintomatici di questa settimana sono pari all’1,13% in leggero calo rispetto alla settimana precedente dove erano l’1,18% . Aumentano i casi rilevati dopo la comparsa di sintomi( 43% , la settimana scorsa erano il 40%) , stabili quelli diagnostici grazie ai tamponi ( 26%) mentre scende la percentuale di casi diagnosticati attraverso il tracciamento dei contatti ( 31% rispetto al 34% della settimana precedente).

Intervista alla Consigliera regionale del Lazio on. Michela Califano sul presente e il futuro della formazione e dell’orientamento dei giovani circa l’alta specializzazione dei nuovi percorsi professionalizzanti degli ITS.

Il cammino iniziato dalla nostra testata sull’ aggiornamento ed orientamento alle famiglie, agli studenti ed all’opinione pubblica in materia di Istituti Tecnici Superiori, continua questa settimana con un’intervista all’ on. Michela Califano del Consiglio Regionale del Lazio.

La ragione della scelta è duplice: la prima è che vogliamo fornire una prima testimonianza sul versante di un’istituzione come la Regione, che come ricorderete nella scheda informativa della settimana scorsa, viene citata come soggetto che ha “competenze esclusive” in materia di programmazione dell’offerta formativa (ed anche del diritto allo studio) e degli Istituti Tecnici Superiori (ribadito nell’attuale testo di riforma del sistema degli ITS all’art. 9).

La seconda ragione è che abbiamo scelto una Consigliera componente della IV Commissione (Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio) impegnata molto anche su temi sociali e di parità di genere, che ci può aiutare a capire l’importanza del coinvolgimento delle parti sociali su un tema così complesso come quello del raccordo tra offerta formativa, mercato del lavoro e territori.

1) On. Califano, partiamo dall’attualità , dal Suo Osservatorio della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Lazio cosa ne pensa della maggiore attenzione e della crescita nello stanziamento di fondi e sostegni destinati alla scuola al fine di incrementare i percorsi formativi, culturali e professionali ed evitare il fenomeno della dispersione scolastica su cui è presente un punto specifico nel PNNR. Ritiene che questa sia la prima frontiera su cui investire e in primis sull’orientamento?

Il futuro del nostro Paese è nelle mani dei giovani. Noi, come genitori ed enti istituzionali, abbiamo un grande obbligo e al tempo stesso una grande opportunità: fare in modo che ogni ragazzo sia nelle condizioni di poter scommettere sulle proprie capacità, su se stesso. Quello che abbrutisce le nuove generazioni è la sensazione che tutto sia fermo, che non ci siano sbocchi, che gli sforzi non portino a nulla. Dobbiamo in tutti i modi lavorare affinché ci sia fiducia. E il primo passo è eliminare le barriere. I fondi messi a disposizione dall’Europa sono un’occasione enorme. Il documento ‘Next Generation Lazio’ che abbiamo predisposto in Regione, di cui bisogna ringraziare il vicepresidente Daniele Leodori, guarda al Lazio del 2050 e ha un intero capitolo proprio su questo elemento. Puntare sulla formazione e l’orientamento il punto di partenza per dimostrare ai giovani che vale la pena studiare per dare a se stessi e al proprio Paese nuove e inimmaginabili prospettive.

2) Dopo l’orientamento le scelte si possono rivelare più difficili per gli studenti e le famiglie. Pensa che le Fondazioni ITS rappresentino un’offerta formativa e professionale adeguata al mercato? E soprattutto come si possono far conoscere i buoni risultati conseguiti anche dal punto di vista occupazionale e coerenti con le materie insegnate nello specifico nei corsi dell’ITS per le Nuove Tecnologie della Vita a Roma e Pomezia?

Gli ITS rappresentano una grande opportunità che abbiamo e che dobbiamo imparare a ‘sfruttare’. Non a caso nel ‘Next Generation Lazio’ sono un elemento centrale nella nuova offerta formativa. È indubbio che il Lazio abbia, rispetto ad altre Regioni, delle specificità sulle quali puntare. Penso per esempio ai poli farmaceutici, di cui uno sorge a Pomezia. Da anni si parla di un potenziamento, di una valorizzazione. Tante occasioni purtroppo perse. Il Covid c’ha invece insegnato che la ricerca e l’alta formazione rappresentano il valore aggiunto di un Paese. Ci permette di salvare vite e, se vogliamo essere anche molto concreti, offre vantaggi occupazionali ed economici inimmaginabili. L’abbiamo visto con i vaccini. Noi abbiamo tutto ciò che serve. Manca l’ultimo tassello, quello di mettere a sistema tutte le ricchezze che questo Paese offre. Noi crediamo fortemente nel polo di Pomezia. Ho presentato in tal senso una mozione in Consiglio Regionale che si è poi trasformata in un punto centrale del Next Generation Lazio. Non mi sbilancio a dire come rendere tutto ciò attraente. È un percorso che dobbiamo fare di pari passo tutti insieme. Troppo spesso abbiamo parlato a noi stessi prendendo decisioni che poi si sono rivelate un buco nell’acqua. È necessario cambiare metodo e strategia. Bisogna mettere a sistema domanda e offerta e da lì partire per rendere quest’offerta sempre più compatibile con le sfide che ci si presentano di fronte. Abbiamo di fronte una enorme opportunità che va assolutamente valorizzata, a partire dal rafforzamento delle Fondazioni esistenti, come quella di Pomezia/Roma nel settore chimico-farmaceutico e biotecnologico, che ha sperimentato con successo un modello positivo di occupazione (100% dei loro diplomati occupati in pochissimo tempo) con le imprese del mondo di Farmindustria che richiede numeri crescenti di tecnici qualificati e motivati.

3) Dopo la formazione specialistica , a Suo avviso, ci possono essere altre modalità per facilitare la creazione di imprese e di nuovi posti di lavoro? Ad esempio incentivando con risorse ed infrastrutture start up specifiche di questi indirizzi professionali, in particolare per e con le donne, per coniugare pari opportunità con inclusione sociale?

Crediamo fortemente nei giovani, nella loro spinta propulsiva e propositiva. Ogni anno la Regione Lazio aiuta centinaia di start up a spiccare il volo. Non a caso, insieme alla Lombardia, siamo la Regione con il maggior numero di nuove imprese nate, il maggior numero di imprese giovanili e quella con il miglior Pil. Siamo stati anche i primi a prevedere sgravi fiscali alle imprese femminili. Significa che la strada è quella giusta. Abbiamo creato i cosiddetti ‘Spazi Attivi’ Innovation Center che aiutano le nuove startup a partecipare ai bandi e forniscono strumentazioni di ultimissima generazione accompagnandole nei primi anni di vita. Inutile girarci intorno, il futuro è la formazione e l’alta specializzazione.

Roland Garros, la rivoluzione di Parigi e l’ultimo ballo di Nadal

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Il 14 Luglio si festeggia in Francia la presa della Bastiglia, la liberazione dall’assolutismo e il tentativo rivoluzionario di instaurare un regime democratico. Abitualmente nella stagione tennistica in quel periodo si giocano le fasi finali di Wimbledon e il rosso del Roland Garros è un fresco ricordo. Quest’anno no, quest’anno sarà diverso e, come la tappa regina dello scorso Giro d’Italia che ha affrontato per due volte il Monte Grappa, la carovana del tennis effettuerà due passaggi tra i campi di Bois de Boulougne, uno canonico e uno impreziosito dai cinque cerchi, un po’ come accaduto nel 2012 a Church Road. Oggi, alla partenza della prima scalata del Roland Garros il clima che si respira è rivoluzionario, nell’aria l’idea che dopo questi due tornei nulla nel tennis sarà come prima si fa sempre più forte. I due Re, dominatori e tiranni di ogni superficie negli ultimi anni sono in una triste e dolorosa fase di decadenza: Rafa Nadal sarà all’ultimo ballo, ma le premesse viste a Roma e il primo turno a tratti proibitivo con Zverev non lasciano troppi spazi ai sogni. Novak Djokovic dall’altra parte si presenta al primo atto parigino senza certezze, con dubbi e mal di testa che non fanno altro che evidenziare il pensiero di non aver ancora vinto nessun torneo nel 2024.

Enigma Sinner, Alcaraz e quel primo turno di Zverev

Se gli antichi Re si trovano in una fase incerta, non si può dire che le nuove leve rivoluzionarie, pronte a spodestare dal trono anche le leggende possano contare su grandi certezze. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner hanno saltato il torneo di Roma per problemi fisici e su di loro aleggia un’aura di incertezza. Saranno ai blocchi di partenza entrambi, dallo stesso lato del tabellone e teoricamente con una strada non troppo sconnessa ed insidiosa davanti a loro. Carlitos è nel quarto di finale di Tsitsipas e intorno a sé ha delle teste di serie come Shelton, Auger Aliassime e Korda che negli ultimi due anni non lo hanno mai sconfitto. Jannik può immaginare una sfida con il finalista di Roma Nicolas Jarry (o anche con Baez) e una “classica” con Dimitrov o con il suo amico Hurkacz ai quarti di finale. Avversari che non possono impensierire un pretendente alla prima posizione mondiale (che dopo la sconfitta di Djokovic a Ginevra quasi certa). Tuttavia, l’assenza ad un torneo come quello di Roma fa preoccupare sia i fan azzurri che quelli spagnoli. Iberici che vedranno un ultimo ballo di Rafael Nadal allo Chatrier (aspettando le Olimpiadi magari) e l’urna non è stata esattamente benevola con il sovrano del luogo. Anzi, probabilmente non poteva esserci sorteggio peggiore di quello con Alex Zverev per il quattordici volte campione della Ville Lumiere. L’ultima volta che l’Adone Teutonico si trovò con il King of Clay dalla parte opposta della rete terminò la partita in lacrime, con lo Chatrier che era calato in un silenzio glaciale rotto solamente dalle urla di dolore di Alex; quel giorno il “maestro del brivido” fu spietato regista del tennis. Dopo due anni Sascha si presenta al Roland Garros come il principale favorito, Imperatore della Capitale italiana e con la piena padronanza del suo miglior gioco. L’iberico leone ferito (Hurkacz a Roma gli ha lasciato solo 4 game) qui è abituato ad un solo risultato, il successo, e nella sua testa risuonerà una frase (che il cantautore italiano Ultimo ha messo in musica recentemente), “Non ho voglia di cose nuove”, Rafa ha voglia di vincere ancora.

MADRE-PERLA e PERFORMING 4:48 alla Cappella Orsini.

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Il racconto che Antonio Mocciola affida per una trasposizione teatrale a Giorgia Filanti, che dirige Teresa Ruggeri, utilizza l’archetipo della diva per indagare sugli aspetti più deteriori del successo, sulla famiglia vissuta come estensione del proprio ego e sulla condizione spesso letale dei “figli d’arte”.

La rabbia, la frustrazione, l’elemento femminile alla ricerca dell’impossibile eterna bellezza, fanno di MADRE-PERLA uno sguardo spalancato sull’ anima umana e sulla sua inesorabile e affascinante fallibilità.

A seguire PERFORMING 4: 48, un lavoro performativo immaginifico ideato da Giorgia Filanti che dirige Serena Borelli, una visione surreale dove le emozioni, il flusso poetico prende forma in una figura femminile, che diventa esse stessa carne, sangue e sessualità dichiarata e sofferta. Un inno alla vita vissuta bruciando come una “falena ” nella continua e impossibile richiesta di amore in una società non in grado di accettarci per la nostra ” unicità “. Il BISOGNO VITALE PER CUI MORIREI: ESSERE AMATA.

INFO & PRENOTAZIONI

La Fondazione Opera Lucifero ETS resta a disposizione per qualsiasi chiarimento o prenotazione in merito agli eventi in programma.

fondazioneoperalucifero@gmail.com

https://www.fondazioneoperalucifero.org/attivita-2/eventi-3

cell. 3395374315

Cappella Orsini
Via Grottapinta, 21 – Roma 00186
Ufficio stampa Cappella Orsini
Andrea Cavazzini
Cell. 3294131346
press@quartapareteroma

La scrittrice, l’imprenditrice e la scienziata spiegano il senso della vita nella terza età.

Contro lo stigma dell’ageismo e la discriminazione degli anziani, tre donne della Cultura, dell’Impresa, della Scienza e della Politica hanno spiegato perché l’invecchiamento individuale e della società sia un arricchimento. Il riconoscimento della comunità degli specialisti per un’iniziativa a Roma, alle Corsie Sistine, nell’ambito del 38° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio.

Il senso della vita è la vita: questo è il forte messaggio di inclusione che emerge dall’incontro “L’età senza senso”, che si è tenuto nell’ambito del 38° Congresso Nazionale della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio, che si tiene fino al 24 maggio a Roma. L’iniziativa si è svolta presso la suggestiva cornice delle Corsie Sistine, parte del complesso del Santo Spirito in Sassia, una struttura del 727 d.C., che costituisce uno dei più antichi ospedali del mondo. Tre donne di cultura, di temperamento e di diversa formazione sono state le ospiti d’onore del dibattito, dinanzi ad una platea di centinaia di specialisti geriatri, la scrittrice e giornalista Lidia Ravera, l’imprenditrice Anna Fendi, la scienziata nonché già parlamentare Paola Binetti. A introdurre i lavori i Presidenti del Congresso Lorenzo Palleschi e Francesco Vetta, guidati dai vicepresidenti Luca Cipriani e Andrea Fabbo, con la moderazione del giornalista scientifico Daniel Della Seta.

La vita può essere fonte inesauribile di vita, con l’entusiasmo e l’orgoglio di essere entrati nel terzo tempo dell’esistenza, con la conquista più importante: la libertà di essere e di stare al mondo. Politica, Scienza, Arte, Impresa, Impegno e Formazione hanno prodotto un confronto che ha dimostrato il valore della vecchiaia, termine che si può sdoganare senza un’accezione negativa, contro lo stigma dell’ageismo.

L’ultima parte della vita viene scansata e quasi cancellata, con uno stigma sociale che aumenta di continuo. Oggi si diventa vecchi pur sapendo di avere davanti a sé ancora 20 o 30 anni di vita. Occorre pertanto una rivoluzione del paradigma di vita, per considerare la vecchiaia un tempo utile, contro ogni pregiudizio.

Partiamo da un assunto: non ci sono due vecchiaie uguali, ognuno ha la sua” ha sottolineato Lidia Ravera, scrittrice di lungo corso e autrice recentemente di “Age Pride” (ed. Bompiani). “C’è un’idea di disprezzo come se i vecchi fossero una categoria, cosa che in realtà non sono, ma non c’è da vergognarsi di questa o di altre età, né ci si deve rifugiare nel bisturi o nell’illusione di una bellezza passata. Tutte noi siamo contente di essere vive e di essere arrivate fin qui con il nostro bagaglio di allegrie, dolori ed esperienze”.

Io a volte mi sveglio di notte e rifletto, sentendomi ben diversa dall’età effettiva; poi il giorno successivo provo gratitudine per questa opportunità di riflessione e pensiero” ha commentato Anna Fendi. “Nella mia vita malgrado anche i dolori che ho vissuto essendo rimasta precocemente vedova, ho avuto la fortuna di immergermi e impegnarmi in un lavoro che non mi ha mai fatto annoiare, o sentirmi sola, pieno di creatività, curiosità, arte, bellezza. Gli affetti della famiglia mi hanno permesso di guardare sempre al futuro e di vivere anche una nuova stagione: dopo decenni nel mondo della moda come responsabile ufficio stile di Fendi, dal 2012 ho intrapreso una nuova sfida imprenditoriale legata a ricettività, turismo, servizi, inclusione, gusto e valorizzazione del Made in Italy. Ho da sempre favorito un invecchiamento attivo e  contrastato il decadimento fisico attraverso ferree regole alimentari e una disciplina nello stile di vita”.

Quelle stesse regole a cui si è ispirata sempre la Prof.ssa Paola Binetti, Professore Emerito al Campus Biomedico di Roma, per 40 anni medico universitario tra Italia e Spagna e per quasi 18 anni parlamentare tra Camera e Senato, oltre che attiva nel volontariato e nella formazione dei giovani.

Le persone in terza età possono portare il grande valore dell’esperienza che maturano nel contesto professionale, nelle relazioni umane, in tutto ciò per cui nella vita hanno sofferto per eventi spiacevoli e apprezzato cose belle” ha evidenziato la Prof.ssa Paola Binetti. “La saggezza dell’anziano deriva dal vissuto, non da ciò che ha letto o sentito: è sempre testimone del suo tempo, porta con sé le ferite, la propria vulnerabilità di chi ha ricominciato ogni volta cercando il senso delle cose e rilanciando gli affetti. La proiezione di sé dell’anziano comporta una straordinaria gioventù, perché è la freschezza del cuore che marca l’età. L’anziano inizia realmente a invecchiare solo quando pensa di non avere più nulla da dare agli altri e inizia a interrogarsi su ciò che gli altri possano dare a lui: quello è il segno dell’invecchiamento”.

Alle tre ospiti d’onore è giunto un riconoscimento pubblico della SIGOT e della comunità scientifica dei geriatri. Questi contributi hanno infatti permesso di arricchire con personali punti di vista un contesto  già di per sé di alto livello per i contributi scientifici e sociali sviluppati. Dopo la recente legge 33 e i successivi decreti attuativi, assieme alle politiche sanitarie, alle terapie innovative e alla gestione condivisa del presente e del futuro di oltre 14 milioni di anziani in Italia, la SIGOT si conferma profondamente coinvolta e impegnata per un miglioramento della qualità di vita della popolazione anziana.

Ufficio Stampa Diessecom
Salvo Cagnazzo Mail: studiodiessecom@gmail.com
Davide Volterra Mail: diessecom@gmail.com
Daniele Toscano Mail: studiodiessecomdue@gmail.com

Pronto soccorso in crisi, mancano 4.500 medici e 10mila infermieri.

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L’indagine della Commissione Affari sociali della Camera sull’emergenza-urgenza in Italia e la situazione dei pronto soccorso fotografa “una situazione difficile, che oggi in Italia rappresenta la ‘punta dell’iceberg’ e la conseguenza di problemi complessi, spesso inveterati, connessi gli uni con gli altri”, tra le cause “la mancanza di 4.500 medici e 10mila infermieri, i tempi di attesa per il ricovero (boarding), la carenza di posti letto disponibili nei reparti di degenza causata e la difficoltà a garantire un turnover adeguato del persone”. Gli accessi al pronto soccorso, secondo l’indagine, “hanno raggiunto numeri elevatissimi, che secondo alcune stime dovrebbero superare i 20 milioni l’anno, con un incremento in determinati periodi, legato alla stagionalità di fattori epidemiologici e alla mobilità della popolazione (periodo influenzale e periodi di vacanza e turismo)”. Inoltre, è stato riscontrato “l’elevato numero di accessi impropri: numerosi sono gli assistiti che si auto-presentano al pronto soccorso; il numero di ‘codici verdi’ e di ‘codici bianchi’ supera abbondantemente il 50% degli accessi totali“.

Le conclusioni della Commissione, dopo avere ascoltato nelle audizioni tutti i rappresentanti del settore dalle società scientifiche ai sindacati di categoria, sono state raccolte in un documento conclusivo approvato ieri, e indicano diversi punti su cui intervenire: il potenziamento della medicina del territorio; maggiore disponibilità di posti letto; riduzione delle liste di attesa; riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza; potenziamento del personale; tutela del personale sanitario; promozione della diffusione di corrette informazioni presso la popolazione.

Le soluzioni

Ecco le soluzioni individuate:

1) Potenziamento della medicina del territorio. A conclusione dell’indagine, “sembra non esserci dubbio sul fatto che, se si vuole provare a risolvere la situazione problematica in cui versa attualmente la medicina di emergenza-urgenza, sia fondamentale realizzare una vera e propria riforma del sistema nel suo complesso, potenziando la medicina territoriale. Solo agendo in questa direzione si potrebbero intercettare le richieste di salute non connotate da effettiva urgenza, che attualmente si concentrano impropriamente sul pronto soccorso, con gravi conseguenze sul piano del sovraffollamento”.

2) Maggiore disponibilità di posti letto. “Dalla riorganizzazione della medicina del territorio, dallo sviluppo delle strutture intermedie per le cure a bassa intensità, dalla maggiore integrazione ospedale-territorio, dovrebbe derivare una maggiore disponibilità di posti letto ospedalieri e il turnover di questi ultimi. Occorre, infatti, decongestionare il pronto soccorso sia in entrata che in uscita, attraverso l’allocazione appropriata delle basse priorità, da un lato, e assicurando le cure a elevata intensità ai pazienti che ne necessitano, dall’altro. L’approccio corretto al problema, dunque, passa sia attraverso l’erogazione di risorse che mediante la rimodulazione dei modelli organizzativi”.

3) Riduzione delle liste di attesa. “Il problema delle liste d’attesa rappresenta una delle cause principali del sovraffollamento dei pronto soccorso. Occorre, dunque, individuare una soluzione volta ad affrontare il problema in modo organico. In tal senso, oltre alle disposizioni recate dalla Legge di bilancio per il 2024, che prevedono l’incremento delle tariffe orarie per tutte le prestazioni aggiuntive espletate dal personale medico e del comparto sanità, dal 2024 al 2026 nonché la previsione per cui le regioni possono utilizzare una quota non superiore allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l’anno 2024 per il recupero delle liste di attesa, presso il ministero della Salute è stato istituito il Tavolo tecnico per l’elaborazione e l’operatività del Piano nazionale di Governo delle liste d’attesa 2024-26, con l’obiettivo principale di innovare radicalmente gli strumenti di monitoraggio dei tempi di attesa al fine di renderli sempre più tempestivi e precisi, e prontamente disponibili per la programmazione”.

4) Riorganizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza. Occorre agire anche sul piano dei modelli organizzativi, in modo da rendere più efficiente il sistema dell’emergenza. “Da più parti è stata sollevata, inoltre, l’esigenza di procedere alla revisione del decreto ministeriale n. 70 del 2015, in modo da realizzare compiutamente l’integrazione della rete dell’emergenza-urgenza nella rete ospedaliera. Tra le misure non procrastinabili, è stata individuata l’implementazione di percorsi alternativi per la presa in carico e la cura di situazioni classificabili come ‘urgenze minori’, quali i percorsi a gestione infermieristica ‘see and treat’ e i percorsi di presa in carico precoce ‘fast track’, attivabili per codici a bassa e media complessità assistenziale. Di primaria importanza appare anche l’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale del Numero unico per le emergenze 112, nel quale viene convogliato, tra gli altri, il numero 118”.

5) Potenziamento del personale. “Non c’è soluzione indicata che non passi dal superamento dei tetti di spesa per consentire il reclutamento di nuovo personale sanitario. Per quanto concerne specificamente la medicina di emergenza-urgenza, il problema sembra essere legato anche alla scarsa attrattività del settore, per le ragioni che sono state più volte evidenziate. Uno degli strumenti ritenuti idonei ad attrarre il personale sanitario verso questo settore è la previsione di incentivi, non solo economici”.

6) Tutela del personale sanitario. “È stata sollevata da più parti, da un lato, l’esigenza di tutelare il personale sanitario che opera nell’ambito della medicina dell’emergenza-urgenza contro le aggressioni fisiche e verbali, che colpiscono in modo particolare questa categoria di professionisti della sanità”.

7) Promozione della diffusione di corrette informazioni presso la popolazione. “Un aspetto del problema è considerato la mancanza di una cultura sanitaria, per cui accade che i cittadini non riescano a valutare i propri bisogni, soprattutto per quanto riguarda l’accesso al sistema dell’emergenza, non riuscendo a distinguere un bisogno di assistenza sanitaria urgente da un sintomo che può essere affrontato in sede di medicina generale”.

Schillaci

Nel suo intervento oggi alla Camera per la presentazione delle conclusioni dell’indagine conoscitiva, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha detto che il sistema dell’emergenza-urgenza e dei pronto soccorso soffre delle “criticità del Ssn, i risultati dell’indagine dimostrano che le emergenze da affrontare sono la carenza del personale, il sovraffollamento, gli accessi impropri e la sicurezza degli operatori perché le aggressioni sono inaccettabili. Lo scorso anno abbiamo aumentato l’indennità di specificità ed è stato dichiarato lavoro usurante. Abbiamo fermato i medici gettonisti e gli appalti impropri. Entro fine anno partiranno le nuove assunzioni”.

Fonte: ADNKRONOS.COM

Bici, bus e birra: fatiche e trovate dei candidati per incontrare gli elettori.

Come gli altri anni, più degli altri anni. I candidati alle elezioni si stanno facendo davvero in quattro in questa inedita campagna elettorale 2024, più che mai. I problemi non mancano a chi, in corsa per le europee, deve ‘coprire’ lo sconfinato territorio dei collegi elettorali (4 o 5 Regioni insieme). In più, nel caso dei leader, bisogna garantire supporto ai candidati per le amministrative (3.706 i comuni interessati). Il tutto, tenendo d’occhio il problema dei costi e della raccolta dei fondi per finanziare tour così intensi e serrati. E allora? Servono idee e proposte innovative.

Il primo a dare l’esempio è stato Carlo Calenda. “Io ci metto la macchina, voi la voglia di confrontarvi”, ha spiegato l’ex ministro lanciando la campagna elettorale con BlaBlaCar, il sistema che permette di condividere l’automobile per i viaggi, ribattezzato per l’occasione ‘BlablaCarl’. Inoltre, il leader di Azione promuove anche il modello all’americana del Town hall meeting: in ogni città Azione allestisce un palchetto in una piazza, per un contatto diretto con gli elettori. “Alzate la mano e chiedete, vi rispondiamo su tutto il programma”, sollecita Calenda in ogni incontro.

Qualcosa si simile si è inventato Vittorio Sgarbi: la ‘capramobile’, un minivan ‘griffato’ con i santini elettorali e gli adesivi gialli di una capra con cui il candidato di FdI attraversa Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria, la ‘sua’ circoscrizione elettorale per le europee. Matteo Renzi, che in passato aveva utilizzato anche il treno, ha invece rispolverato il camper per queste europee, sia pure non ai ritmi di quello del 2012.

In camper anche Cateno De Luca, in corsa per le europee con la lista ‘Libertà’. Il vulcanico sindaco di Taormina ha organizzato una nuova spedizione dei Mille, da Fiumedinisi, per risalire lo stivale sulle orme di Garibaldi. Ma ogni candidato deve arrangiarsi in qualche modo per incontrare gli elettori. Ne sa qualcosa Nicola Zingaretti, impegnatissimo al Centro per conquistare uno scranno a Strasburgo. Il candidato dem si è inventato ‘Una birra con Nicola’, un format da qui all’8 giugno che non prevede comizi ma confronti, chiacchiere e musica dal vivo. Un evento destinato soprattutto ai giovani elettori, e infatti si tiene per lo più di sera.

“Testa alta e pedalare”, ha invece pensato Matteo Ricci, il sindaco di Pesaro e candidato con il Pd alle europee. Così ha inforcato la bici per percorrere la sua circoscrizione (Centro) a tappe: 70 km circa l’una, fino a raggiungere Roma. La bici va molto in questa tornata elettorale. A Mercato Saraceno, in Emilia Romagna, i sostenitori della aspirante sindaca Ombretta Saraceno hanno organizzato ‘Per Ombretta in bicicletta’, pedalata elettorale lunga una giornata intera. Appuntamento davanti al bar Leonardi: “L’invito a partecipare è rivolto a tutti, sarà un’esperienza indimenticabile”.

Stessa linea in Liguria, a Millesimo. “Hai voluto la bicicletta? Ora pedala!’, è lo slogan che sta utilizzando la candidata sindaca Manuela Banzi consegnando il programma elettorale ai cittadini in sella alla sua bici. In tema di mobilità Benedetta Scuderi (Avs) ha battuto tutti: per la sua campagna elettorale nel Nord-Ovest la co-portavoce dei Giovani Verdi usa solo mezzi pubblici e/o sostenibili: treni, pullman, e-bike, tram e bus. L’obiettivo? Sino ad ora Scuderi ha evitato circa 800 kg di Co2 emessi nell’atmosfera.

Ma se l’iniziativa e la fantasia non mancano ai candidati, c’è sempre chi preferisce ricorrere ai sistemi più tradizionali per incontrare gli elettori e raccogliere fondi. Gli aperitivi restano un must, soprattutto per gli aspiranti sindaci.

E poi c’è la classica cena elettorale. Tortelloni alla salsiccia e mascarpone, garganelli agli asparagi e poi carne alla griglia con patatine fritte e crostata all’albicocca hanno gustato gli ospiti della cena elettorale del generale Vannacci a Molinella, in provincia di Bologna. Per sedere al tavolo (e finanziare) il candidato della Lega, i suoi supporter hanno pagato 30 euro a testa. Compresi, però, birra alla spina, Sangiovese e Trebbiano.

Fonte: ADNKRONOS.COM

Altermeridia ODV sempre in prima linea per il sociale: a Roma il 28 maggio 2024 la presentazione del suo Progetto “Centro di ascolto e accoglienza fragilità personali e familiari” presso il Municipio VI Le Torri.

Il giorno 28 maggio 2024 alle ore 15:30 in Via Natale Balbiani 14 in Roma presso la Sala Cinema “Antonio Cerone” del Municipio VI Le Torri si terrà la presentazione del Progetto “Centro di ascolto e accoglienza fragilità personali e familiari” di Altermeridia ODV in collaborazione con “Harmony Life Circle” di Veronica Florimo e che di recente ha dimostrato sempre nell’Urbe i suoi grandi e costanti impegno e vocazione nel sociale in prima linea e in collaborazione con l’ANPPe – Associazione Nazionale Polizia penitenziaria nell’inaugurazione del “Borgo della Legalità” in Via di Fioranello 186, una struttura nata in un immobile sottratto alle mafie e che sarà aperta per attività di volontariato, sport, educazione alla legalità e sportello anti-violenza. Con l’occasione il Presidente di Altermeridia ODV Claudio Lozzi, tra l’altro fresco di nomina a Responsabile del Dipartimento Welfare ed enti Caritatevoli nel territorio di Roma e Provincia per la LEGA LAZIO per SALVINI PREMIER, intervisterà l’ on. Davide Bordoni consigliere politico del Vice Premier e Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini al fine di comprendere le politiche del governo su diversi temi tra cui quello relativo all’Anas.

Benedizione di Monsignor Stefano Signori e Monsignor Mauro Contili.

Introduzione dell’attore comico Nino Taranto con il suo “Breve monologo sul bullismo”.  

Con i saluti istituzionali di Maurizio Politi, Laura Cartaginese, Maria Antonietta La Polla, Emanuele Licopodio, Nicola Franco, Cecilia Di Fede, Angelo Valeriani e Davide Bordoni, relatori Barbara del Bello, Luigi Zaccaria, Barbara Pennacchiotti, Paola Avella e Pamela Strippoli e tanti altri amici, in locandina orario e scaletta degli interventi.

Partecipate numerosi/e a questa lodevole e meritoria occasione di incontro/confronto su tematiche di stringente attualità.

Media partner privilegiato dell’evento la nostra testata Informazione Quotidiana IQ.

L’Italia protagonista alla 2024 Turkish Airlines EuroLeague Final Four Berlin: tornano per il 5° anno gli show pluripremiati di Filmmaster.

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E’ di nuovo Filmmaster la responsabile degli incredibili live show che si svolgeranno a Berlino dal 24 al 26 maggio 2024.

La 2024 Turkish Airlines EuroLeague Final Four Berlin, quest’anno sarà ospitata nella Uber Arena di Berlino, come ogni anno dal 2019 ci sarà l’Italia, ma non in chiave sportiva. Sarà infatti Filmmaster, per il quinto anno di seguito, autore e artefice degli incredibili live show che si svolgeranno a Berlino dal 24 al 26 maggio 2024. L’appuntamento, nato nel 1958 come Coppa dei Campioni d’Europa è oggi la massima competizione europea per club di pallacanestro, ha coinvolto 18 team che si sono affrontati per determinare le 4 squadre migliori: Real Madrid, Panathinaikos AKTOR Athens, Olympiakos Piraneus, Fenerbahçe Beko Istanbul.

LE ANTICIPAZIONI PER L’EDIZIONE 2024 – “Lavorare per l’Euroleague per me, e il mio team, è stata una grande sfida, appagante sia da un punto di vista organizzativo che creativo – dichiara il direttore creativo Adriano Martella – anche quest’anno, stiamo lavorando per un evento che faccia divertire tutto il pubblico. Due i concetti principali su cui ci siamo concentrati  in questi 4-5 mesi: molto più entertainment che branding, più divertimento e coinvolgimento, con un’attenzione non più solamente concentrata nella fase finale, ma equamente distribuita tra tutti i game. Da un punto di vista progettuale, il nostro sforzo è quello di ricreare scenograficamente una forma iconica, luminosa e cinetica, facilmente divulgabile e coinvolgente, per un grande spettacolo che faccia ballare e cantare tutti”.

UNA COLLABORAZIONE LUNGA 5 ANNI: GLI SHOW DAL 2019 AL 2021 – Il legame tra Filmmaster e la Turkish Airlines EuroLeague Final Four risale all’evento che si è svolto dal 17 al 19 maggio 2019 alla Fernando Buesa Arena di Vitoria-Gasteiz, in Spagna. Per gli show, sono state introdotte tecnologie innovative, tra cui un grande cilindro di 850 metri quadrati posto al centro del campo, che ha consentito spettacoli mozzafiato a 360 gradi attraverso la creazione di sorprendenti effetti tridimensionali e di ologrammi spettacolari, concentrati sui concetti di devozione e di gloria. L’evento ha vinto il premio Best Sport Event (Bronze) ai Bea World 2019.

EuroLeague 2021.

Causa pandemia, se l’edizione 2020 è saltata, quella del 2021 si è svolta invece a porte chiuse: alla Lanxess Arena di Colonia Filmmaster ha proposto quattro spettacoli pre-partita che hanno mixato contenuti di realtà aumentata, per la prima volta utilizzata in una occasione sportiva, e grafica tridimensionale, abbinati alla presenza dal vivo di un DJ e di alcuni ballerini hip-hop. L’evento ha permesso a Filmmaster di portare a casa i premi Best Digital Transformation Event e Best Use of Technology Event (Silver) ai Bea 2021, nonché i Best Digital Transformation Event e Best Use of Technology Event (Bronze) ai Bea World 2021.

EuroLeague 2023.

LE EDIZIONI 2022 e 2023 – Nel 2022, invece, con il tema “Space 4 Glory” la Štark Arena di Belgrado è stata trasformata in una “spaziale” sala da ballo urbana contemporanea, con piattaforme motorizzate con tavoli da DJ scese dal soffitto, acrobazie in stile parkour e scenografie video da oltre 30 milioni di pixel. Nel 2023, invece, alla Žalgirio Arena di Kaunas, in Lituania, con il tema “Echos Of Glory”, Filmmaster ha creato un’esperienza estremamente coinvolgente, tra realtà aumentata ed elementi scenici cinetici dinamici, assieme ad una ricca presenza di artisti lituani di fama internazionale come DJ Dynoro e i ballerini del V-Team. Lo spettacolo ha vinto il Bea Awards 2023 come Best Sport Event (Silver).

IL MADE IN ITALY – “Tutta la componente core della nostra squadra, dagli specialisti tecnici e artistici ai fornitori e service, è sempre – laddove possibile – nostrana – conclude Martella – L’italianità nel settore eventi, infatti, è sinonimo di eccellenza e di qualità. I risultati, dopotutto, sono altamente competitivi, con costi anche inferiori rispetto a quelli degli altri mercati europei. Inoltre, cosa non da poco, ci mettiamo la passione, sempre con la massima attenzione, disponibilità e creatività”.

LTM & Partners 
Ufficio Stampa e Organizzazione Eventi
Press Office and Events Organization
s.cagnazzo@ltmandpartners.it

Campi Flegrei, Musumeci: “Chi ha scelto di viverci conosceva i rischi”.

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Chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei sapeva di vivere in un’area difficile che presenta rischi. Ci ricordiamo della vulnerabilità dell’area solo quando la terra trema e arriva la scossa e questo è un grande limite, dobbiamo dare vita a una, mi piace dire, convivenza vigile col pericolo. Sono luoghi meravigliosi ma se decidi di stare in quel luogo ci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile. Servono più comunicazione e maggiore consapevolezza”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in conferenza stampa al termine del vertice a Palazzo Chigi sull’attività sismica nei Campi Flegrei.

“Si tratta di luoghi complessi, di un vulcano che non si vede, un vulcano pianeggiante, una caldera particolarmente pericolosa – ha aggiunto Musumeci – e in quell’area sono stati realizzati migliaia di edifici, unità abitative, ci vivono circa 80mila persone e questa eccessiva antropizzazione di quel territorio andava impedita nel passato. Ora potrebbe creare problemi sul piano di evacuazione, sul piano speditivo ed è una condizione su cui stiamo lavorando”.

Ipotesi sostegno a chi intende lasciare l’area

“Stiamo cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice ‘non vogliamo più stare qui’. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda”, ha detto il ministro.

Musumeci ha poi affermato che “c’è l’intenzione del governo di impegnare risorse, ma escludo il metodo del sisma-bonus: troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri”.

Fonte: ADNKRONOS.COM

Redditometro, Meloni: “Sospendiamo il decreto”.

Stop o meglio ‘pause’ per il cosiddetto redditometro. Ad annunciarlo la premier Giorgia Meloni in un video postato sui social. “Nessun Grande Fratello Fiscale sarà mai introdotto da Fratelli d’Italia, dal centrodestra, da questo governo – torna a ribadire -. Noi siamo sempre stati contrari a meccanismi invasivi come il redditometro, applicati a persone oneste e la nostra posizione non è cambiata. Abbiamo ereditato una situazione però molto pericolosa nella quale non c’è alcun limite al potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria di contestare incongruenze tra il tenore di vita e il reddito dichiarato. Da qui la necessità di emanare un decreto ministeriale che prevedesse precise garanzie per i contribuenti. Quel decreto ha però prodotto diverse polemiche”, riconosce la presidente del Consiglio.

“Allora oggi – annuncia – ho incontrato il viceministro Leo, ci siamo confrontati sui contenuti del decreto che era stato predisposto dagli uffici del ministero dell’Economia e delle Finanze, e siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere questo decreto in attesa di ulteriori approfondimenti perché il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile ad esempio di chi si finge nullatenente ma gira con il Suv o va in vacanza con lo yacht senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni”.

Fonti di governo: “Differito decreto Leo, ne arriverà un altro di revisione”

Con la messa in ‘stand by’ del decreto ministeriale, firmato da Maurizio Leo, puntualizzano fonti di governo, tecnicamente “viene differita l’attività applicativa” della misura “riguardante la determinazione sintetica del reddito, nelle more di un successivo provvedimento normativo di revisione dell’istituto”.

Tajani: “Molto soddisfatto per stop Meloni su redditometro, accolta proposta Forza Italia”

”Sono molto soddisfatto per la decisione di Giorgia Meloni di aver accolto la nostra proposta di bloccare il redditometro” scrive sui social il leader di Forza Italia, Antonio Tajani.

Salvini: “Bene stop al Grande Fratello fiscale, avanti con buonsenso”

“Bene che il governo, come auspicato con grande chiarezza dalla Lega, abbia deciso di stoppare il grande fratello fiscale. Avanti con il buonsenso” ha detto il vicepremier e ministro Matteo Salvini.

Fonte: ADNKRONOS.COM

Atalanta-Bayer Leverkusen 3-0: le Asprine sperimentano gli effetti collaterali dell’essere invincibili

Non bisogna mai esagerare nell’assumere Aspirine. Il farmaco prodotto dalla Bayer può causare effetti indesiderati quali bruciore di stomaco e capogiri. E’ proprio quel che hanno sperimentato questa sera i ragazzi di Xabi Alonso, attanagliati dal mal di testa derivato dalle geometrie tattiche di Gasperini e in un totale stato confusionale provocato dai dribbling, i tunnel, i doppi passi e i giochi di prestigio di Lookman. Il Leverkusen proverà a lungo a trovare l’origine del malessere che lo ha messo in ginocchio nella notte di Dublino. L’Atalanta, nel frattempo, ha scritto la storia della sua città, la storia del calcio italiano alzando al cielo l’Europa League, un quarto di secolo dopo il Parma nel 1999. La Dea ha superato in finale un’avversaria imbattibile, che nel corso si questa stagione non aveva fatto altro che raccogliere successi, feste e sogni (in parte realizzati con la vittoria della Bundesliga) e oggi è tornata a sperimentare il mal di stomaco del Ko, ancora più doloroso ed insopportabile per la squadra della Aspirine (così è sorpannominato il Bayer Leverkusen). Dopo 51 partite senza sconfitte la squadra di Xabi Alonso è stata costretta, in maniera decisamente traumatica a sperimentare gli effetti collaterali dell’essere invincibili. Per una sera l’Atalanta ha affilato i coltelli e ha tagliato di netto criniera di Sansone che faceva sembrare i tedeschi insuperabili e lo ha fatto in una data non banale per il calcio italiano. L’Atalanta ha scelto il 22 maggio per tornare a vincere un trofeo dopo 61 anni, nell’anniversario del triplete interista, ma anche della Champions del Milan al vecchio Wembley nel 1963 e di quella della Juventus all’Olimpico nel 1996, una data che ora sarà ricordata ed impressa nella memoria di ogni bergamasco. “Atalantino che non sono altro” cantano i tifosi anche a Dublino (sulle note di Io Vagabondo dei Nomadi), nello stadio cui la Dea ha dimenticato la finale di Coppa Italia persa una settimana fa e ha rapidamente svestito i panni dell’eterno secondo come fece il bergamasco Felice Gimondi battendo Merckx nel mondiale del Montjuic 1976. Nella sera dell’Olimpico, qualche bergamasco avrà versato alcune lacrime di delusione e paura, ma, per dirla con le parole di sei atalantini doc come i Pinguini Tattici Nucleari, “sappiate che era un’illusione ottica”. E sono propio le frasi del gruppo che potrebbero essere dedicate alla band di Gasperini, perché adesso sperimentando l’inedito sentimento del trionfo, cara Atalanta “negli sfondi iOS, tra i pianeti di Spock lasci il segno ovunque vai“.

Atalanta Campione

Atalanta-Bayer Leverkusen 0-3: il racconto della Finale

Non ha mai tremato Gasprini, nella finale come in tutto il torneo. Superato il primo favorito ai quarti (Il Liverpool) non potevano lasciarsi spaventare dai tedeschi campioni di Germania e i ragazzi del Gasp hanno fronteggiato il Leverkusen con lucidità e fiducia dei propri mezzi. Gasperini è l’allenatore più anziano a disputare una finale europea, e l’esperienza ha pagato nel confronto con il giovane Xabi Alonso. Fondamentale il recupero di Kolasinac, schierato titolare e autore di un gigantesca prestazione nel primo tempo che ha fatto da traino alle linee di retrovia bergamasche. Non poteva mancare lui che una finale di Europa League nel 2019 la perse al fianco di Xhaka (oggi in maglia Bayer e autore di una prestazione disordinata e dimenticabile). Protagonista assoluto della serata è Ademola Lookman, fin dall’8′ quando un suo dribbling prova ad accendere Scamacca. Non passa molto tempo e Zappacosta, che quella finale del 2019 la vinse con la maglia del Chelsea, trova in area il nigeriano che approfitta della dormita fragorosa di Palacios e indirizza la finale sul giusto binario. Il numero 11 è in serata, anzi sta vivendo la miglior serata della sua carriera, fa ammattire Tapsoba -che lo ferma solo una volta con un brutto fallo al 67′- e rifilando l’umiliazione del tunnel a Xhaka piazza il pallone nell’angolo basso del secondo palo, 2-0. Il Leverkusen in stagione ha sempre rimontato uno svantaggio di due gol, anche contro la Roma e finisce la prima frazione in crescendo, inoltre il muro Kolasinac è costretto ad uscire ad inizio ripresa, ma Scalvini non sfigura al suo cospetto. CDK e Scamacca trovano una sola combinazione parata da Kovar, i gemelli del gol atalantini non illuminano questa sera, ma la stella di Lookman splende per due anzi per tre. Xabi Alonso manda in campo un attaccante di ruolo, Boniface e cerca di scatenare la furia di Frimpong lasciandolo libero di scendere a tutta fascia, ma Ruggeri getta acqua sul fuoco olandese che non riesce ad accendere la scintilla ai campioni di Germania. A quel punto Lookman dà l’ulitma pennellata al suo capolavoro, doppio passo ai danni di Tapsoba e fulmine diretto verso la porta: è un tripletta, l’Atalanta è campione, e l’uomo che guarda ora scruta l’Europa dall’alto verso il basso.

Lookman Atalanta

Atalanta-Bayer Leverkusen, le pagelle

ATALANTA (3-4-3): Musso 6.5; Djimsiti 6, Hien 6.5, Kolasinac 7.5/Scalvini 6.5; Zappacosta 6.5/Hateboer SV, Ederson 7.5, Koopmeiners 6.5, Ruggeri 6.5; De Ketelaere 6/Pasalic 5.5, Lookman 10, Scamacca 6/Tourè SV. All. Gasperini 8

BAYER LEVERKUSEN (3-4-2-1): Kovar 6; Stanisic 5.5/Boniface 5.5, Tah 6, Tapsoba 4.5; Frimpong 6.5/ Tella SV, Xhaka 4.5, Palacios 4.5/ Andrich 5.5, Hincapie 6.5; Wirtz 5.5/Schick SV, Grimaldo 5/Hlozek 5.5, Adli 5.5. All. Xabi Alonso 5.