Le calorie sono ovunque: nelle etichette dei biscotti, sulle app per perdere peso e persino nelle pubblicità dei fast food che, ironicamente, ci propongono panini “light”. Ma quante persone sanno davvero cosa stanno leggendo quando leggono “200 kcal”? E, soprattutto, a cosa dovrebbe servirci questa informazione se ignoriamo da dove proviene, come viene calcolata e che impatto reale ha sul nostro organismo?

Scientificamente parlando, una caloria (più precisamente: chilocaloria) rappresenta l’energia necessaria per aumentare di un grado la temperatura di un chilogrammo d’acqua. Un dato tecnico, ma decontestualizzato. Come dimostrano fonti autorevoli come il National Institutes of Health, la Harvard School of Public Health e l’American Journal of Clinical Nutrition, pensare che “una caloria è una caloria” è non solo riduttivo, ma potenzialmente fuorviante. Una caloria proveniente da zucchero raffinato non ha lo stesso effetto metabolico di una caloria da grassi buoni o da proteine. Cambiano i livelli insulinici, la risposta ormonale, il senso di fame e, in definitiva, anche il destino di quella caloria: energia, grasso, calore, o nulla.
Non basta: il numero indicato sulle etichette non tiene conto del tuo metabolismo individuale, che varia a seconda di età, sesso, massa muscolare, qualità del sonno, microbiota intestinale e livelli di stress. Come rilevato dall’NIH, queste variabili alterano la reale quantità di energia che il tuo corpo assorbe e utilizza. In altre parole, leggere “500 kcal” senza sapere come il tuo corpo le metabolizza è come leggere “500 euro” su un assegno scaduto: tecnicamente ci sono, ma non ci fai nulla.
Inoltre, la qualità del cibo (e non solo la quantità) influisce sul metabolismo. Il food matrix effect, ben documentato dalla comunità scientifica, dimostra che il cibo vero, minimamente processato, richiede più energia per essere digerito e dà maggiore sazietà rispetto a cibi industriali ultra-raffinati. Due cibi da 300 calorie non sono affatto equivalenti.
E mentre alcuni ancora predicano il mantra “mangia meno, muoviti di più”, gli studi più aggiornati ci ricordano che tagliare le calorie indiscriminatamente può provocare un rallentamento del metabolismo, perdita di massa muscolare e un inevitabile “effetto yo-yo”. Il tuo corpo non è un conto economico ma una macchina adattiva: se tagli troppo, si difende, rallenta, immagazzina.

Infine, la psiche. Secondo il Journal of Eating Disorders, il conteggio calorico ossessivo è correlato a disturbi alimentari, ansia e comportamenti disfunzionali. Un dato freddo come un numero può trasformarsi in un’ossessione calda come un rogo.
In conclusione: leggere le calorie senza sapere cosa sono, a cosa servono e da dove provengono è, in fin dei conti, un esercizio di precisione privo di utilità. Come misurare al millimetro un cappello… prima di scoprire che non è il tuo. Meglio imparare a conoscere il cibo, ascoltare il proprio corpo e ricordare che un numero, da solo, raramente dice la verità.
Dott. Febo Quercia – Biologo Nutrizionista
Per info e contatti: cell. 347.5706003