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HomeRubricaL'ANGOLO DI ASCLEPIOSTORIA DELLA CHIRURGIA: NASCE LA MODERNA CHIRURGIA.

STORIA DELLA CHIRURGIA: NASCE LA MODERNA CHIRURGIA.

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mercoledì, Maggio 1, 2024

Il XIX fu un secolo fondamentale: quanto verrà descritto a partire da questo momento in poi, sembrerà a noi tutti molto più familiare in quanto il processo di crescita, affrancamento e sincretismo (parole dal significa tra loro contrario, ma autentiche quando si narra la storia dell’arte chirurgica) e, infine, di maturazione giungerà al culmine.

In questi anni, infatti, avvenne la definitiva integrazione tra la chirurgia e la medicina, processo che era stato descritto nei precedenti articoli e che arriva a conclusione nell’Ottocento.

Ci furono una serie di importanti scoperte che permisero l’evoluzione e il miglioramento del lavoro del chirurgo, ma soprattutto dei risultati che portarono una pratica, vista inizialmente come una ”ultima spiaggia”, tecniche gravata da un’altra mortalità, verso una nuova dignità, importanza e considerazione. Molte di queste scoperte sono state già trattate in altri articoli; parliamo ad esempio della vittoria del chirurgo sui suoi tre più grandi nemici: l’infezione, dopo la formulazione della teoria microbica di Pasteur e le scoperte sull’antisepsi di Semmelweis e Lister; l’emorragia, grazie alla diffusione del funzionamento del sistema circolatorio introdotta da Harvey e le tecniche di legatura dei vasi sanguigni, sperimentate da Parè;  il dolore, sconfitto dalla nascita dell’anestesia e dai suoi pionieri, Crawford Long, Morton e Wells. Inoltre non va dimenticato che in questo periodo la scoperta dei raggi X, portò alla nascita della radiologia e alla possibilità di guardare dentro un paziente senza doverlo incidere.

Tutte queste scoperte, insieme, portarono una rivoluzione nel mondo della chirurgia: il chirurgo non era più un semplice artigiano che doveva lavorare velocemente, senza armi per difendersi da possibili complicanze; adesso egli disponeva di strumenti diagnositici  tali da permettergli di studiare il paziente prima di portarlo al tavolo operatorio e di pianificare meglio l’intervento stesso; non aveva fretta, potendo lavorare su un paziente addomentato, che non provava dolore e nella più totale assenza di germi che avrebbero reso il suo lavoro inutile, se in grado di uccidere tramite una infezione.

Tutte queste ragioni permisero la nascita e lo sviluppo di tecniche chirurgiche nuove e la possibilità di trattare un numero sempre più grande di patologie. Sarà impossibile elencare tutto, toccherà fare una selezione, ma ciò non implica che chi si trova al di fuori della prossima lista sia meno meritevole di considerazione.

  • William Bowman, il padre dell’oftalmologia
  • Jules Emile Pean, colui che introdusse la tecnica della laparotomia (apertura dell’addome)
  • Emil Theodor Kocher, prima asportazione della tiroide (1878)
  • Theodor Billroth, sviluppò la gastrectomia (asportazione dello stomaco); ancora oggi due tecniche di ricostruzione del transito digerente prendono il nome di Billroth I e Billroth II (1881)
  • Friedrich Trendelemburg, introdusse la tecnica di intubazione endotracheale e la posizione sul letto operatorio nota come posizione di Trendelemburg (paziente inclinato con le gambe poste verso l’alto e la testa verso il basso, utile per liberare la parte bassa dell’addome dalle anse intestinali)
  • Johann von Mikuliz, impose l’utilizzo di cuffia, mascherina e guanti in sala operatoria; adesso ci sembra una cosa scontata, ma fino a quel momento il chirurgo operava a mani nude per quanto sterilizzate
  • Paul Broca, il padre della neurochirurgia
  • William Halsted, sviluppo un gran numero di tecniche chirurgiche per il trattamento della litiasi biliare e del cancro della mammella (mastectomia totale sec. Halsted); chiese alla Goodyear di confezionare dei guanti in gomma per la sua strumentista che aveva sviluppato una dermatite da contatto a causa dei prodotti per l’asepsi: l’idea fu poi ritenuta così utile da diventare lo standard in sala operatoria
  • Wilhelm Rotgen, scoprì i raggi X

Da chirurgo vorrei provare a far capire l’importanza di queste persone e di queste scoperte, utilizzando però un semplice esempio: quotidianamente, ancora oggi, molti di questi nomi vengono nominati in tutte le sale operatorie del mondo, ogni volta che un chirurgo chiede allo strumentista di passargli una valva di Mikuliz, oppure una pinza di Kocher, oppure chiede di posizionare il paziente in Trendelemburg o in antiTrendelemburg.

Di strada la chirurgia ne ha fatta tanta, da quando usava le teste di insetti per chiudere le ferita o quando trapanava i crani per far uscire gli spiriti maligni; ne farà ancora tanta nel XX secolo e ancora di più da qui fino al futuro.

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