IQ.09/02/2013 – Associazione Mazziniana Italiana Onlus Sezione di Trento “Beppino Disertori”
Senza Lavoro la Libertà è un’illusione!
(9 febbraio 1849 – 9 febbraio 2013)
Il 9 febbraio tradizionalmente i Mazziniani festeggiano la proclamazione della Repubblica Romana del 1849. Un’esperienza, breve ma intensa, di democrazia integrale, i cui princípi, consacrati in una Costituzione moderna e di respiro internazionale, hanno ispirato la Costituzione della Repubblica italiana, purtroppo ancora oggi in gran parte inattuata.
Uomini e donne, sopratutto giovani, accorsi a Roma da ogni dove, anche dall’estero, immolarono le loro vite, nel nome dei sacri principi di libertà, di giustizia, di uguaglianza.
A quella esperienza idealmente si ricongiunge la guerra di Liberazione, che settanta anni fa, ancora una volta con tanti giovani in prima fila, diedi inizio al riscatto della nostra Patria, alla riconquista della libertà.
Quella stessa libertà, oggi, è però messa a repentaglio da una grande minaccia: la disoccupazione.
Che Paese è quello dove il quaranta per cento dei giovani non ha speranza di lavoro?
Che Repubblica è quella che non è in condizione di promuovere azioni per rendere effettivo il fondamentale diritto al lavoro dei propri cittadini?
Che cosa è, diceva Giuseppe Mazzini, per tutti costoro la libertà, se non un’illusione, un’amara ironia?
I Mazziniani, nel ricordo della “meravigliosa storia” della Repubblica Romana, dei suoi principi e dei suoi valori, elevano un forte appello alla nostra classe politica, impegnata, come di consueto, in una campagna elettorale insulsa, ed in molti casi ricca solo di ridicole promesse, perché ponga in modo serio al centro della propria iniziativa politica la difesa e la promozione del lavoro.
Rivolgono un richiamo particolare ai giovani perché si facciano protagonisti del proprio presente e del proprio futuro, con quella tensione, civile e morale, che animò i giovani della Repubblica Romana e della Resistenza.
Trento, 9 febbraio 2013
Giovanni Galluccio
P. AMI Onlus Sezione di Trento “Beppino Disertori”