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I motivi del SI al Referendum

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sabato, Maggio 18, 2024

Il momento si avvicina. Mancano pochi giorni al Referendum dove si pronostica una netta vittoria del SI. I Cittadini vogliono meno parlamentari, adeguandosi a molti Stati Europei. Non si sono ancora accorti che negli ultimi 20 anni et ultra, la rappresentanza è andata serenamente, tranquillamente a farsi benedire (eufemismo!) perché le leggi elettorali “porcate” (© dello statista di Lorenzago: Calderoli), fatte su misura degli ultimi sondaggi o risultati elettorali, hanno sempre e sistematicamente impedito ai cittadini sovrani di scegliersi i propri rappresentanti con una conseguenza diretta: Camera e Senato, il Sacro Romano Parlamento, è stato trasformato in un covo di nominati “per grazia del principotto di turno”. Nelle finte elezioni spopolavano le liste bloccate, organizzate in modo che fossero eletti solo i fedeli al capo, cioè “i bravi del momento”, senza conquistarsi un solo voto.

È questa la rappresentanza? Sono costoro, che ancora spadroneggiano, peraltro senza nemmeno la fatica di fare finta di lavorare, da difendere? Con quale faccia e dignità? Ormai siamo passati dalla Democrazia sostanziale a quella approssimativa e puramente formale. In Parlamento non si approvano quelle poche leggi che ancora riescono ad arrivare per merito e contenuto, ma solo per schieramento e a prescindere.

Se vogliamo difendere la Democrazia sostanziale, materiale e giuridica, è necessario ed essenziale votare Sì al prossimo referendum confermativo per l’abolizione di un terzo dei parlamentari. È l’unico modo per costringere il Parlamento a non perdere tempo e a porre mano a una seria riforma della legge elettorale che preveda l’unico modo democratico di rappresentanza: chi vuole essere eletto deve andare fisicamente a raccattare i voti, uno sull’altro, strada per strada, porta per porta, da elettore ad elettore. Solo così si garantisce il rapporto fisico tra eletti ed elettori, tra territorio e politici, ma oggi non abbiamo politici, ma solo faccendieri. Costoro siedono in Parlamento per finzione democratica.

Ed infine vogliamo disprezzare il risparmio di € 97 milioni all’anno e le pensioni che non si pagheranno? A voi la scelta.

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