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Covid, vaccini nelle aziende.

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Uno dei prossimi step della campagna vaccinale sarà la possibilità di somministrare le dosi nei luoghi di lavoro. In pratica le aziende diventerebbero degli hub in cui vaccinare dipendenti. Negli scorsi giorni tramite un form online è stato possibile per le imprese aderire all’iniziativa, una sorta di disponibilità per quando questa fase sarà attuata. Diverse migliaia le aziende che hanno comunicato la propria adesione.

Il ministro Andrea Orlando ha spiegato che si potrebbe partire con le imprese medio-grandi, sopra i 50 dipendenti, dando priorità alle categorie di lavoratori più esposti al rischio di contagio, individuate dall’Inail. Per non svantaggiare le piccole imprese, le grandi potrebbero “ospitarle”.

Al momento, non essendoci un protocollo definito, restano diverse incognite su come sarà attuato il piano: non è stato ancora stabilito se la vaccinazione coinvolgerà anche i familiari dei dipendenti o se riguarderà anche l’intera filiera (terzisti e fornitori ad esempio). Ecco alcune delle aziende che hanno risposto positivamente.

Gucci ha messo a disposizione le proprie sedi aziendali per la campagna di vaccinazione dei propri dipendenti di uffici, fabbriche e negozi, oltre 6.000 in Italia. La decisione, si spiega, “è in linea con quella del Gruppo Kering, che ha altresì dato disponibilità dei locali propri e di quelli degli altri marchi e aziende del Gruppo operanti in Italia”. Marco Bizzarri, ceo e presidente di Gucci ha detto: “Metteremo, con orgoglio, le nostre sedi a disposizione della campagna vaccinale”.

Il gruppo Stellantis, che comprende anche la Fiat, e diversi gruppi industriali “dello stesso livello” – come Eni, Enel e Poste – hanno offerto al Commissario Covid, Francesco Figliuolo, le proprie strutture per vaccinare dipendenti e operai nei propri ambienti di lavoro .

Un portavoce dell’Eni ha specificato che il gruppo “sta lavorando per individuare le soluzioni ottimali per la somministrazione dei vaccini nell’ambito del piano di vaccinazione nazionale, sia tramite l’attivazione di punti vaccinali all’interno delle nostre strutture cliniche, sia mettendo a disposizione di punti esterni all’azienda il nostro staff di medici e infermieri”.

Pirelli, aderendo all’iniziativa di Confindustria, “ha dato disponibilità per la vaccinazione Covid-19 dei dipendenti attraverso le proprie strutture e nel rispetto di quanto previsto dal piano nazionale”, ha reso noto in un comunicato il gruppo dei pneumatici.

Terna, gestore della rete elettrica nazionale, ha scelto di essere parte attiva nella campagna vaccinale. “Metteremo a disposizione i nostri spazi per la campagna vaccinale del Governo e per vaccinare tutte le nostre persone non appena possibile” ha dichiarato l’Amministratore Delegato Stefano Donnarumma.

Virgin Active ha dato disponibilità a mettere i propri spazi al servizio del piano nazionale delle vaccinazioni anti Covid. L’azienda precisa che dispone di “37 club in tutta Italia, ognuno con una superficie di 4.500mq, dotati anche di spazi outdoor e di servizi idonei e abituati a rispettare rigorosi criteri di sicurezza”. Contemporaneamente l’azienda chiede di  “poter inserire, dopo le categorie considerate oggi prioritarie, anche il proprio staff, 3000 persone fra dipendenti e trainer”.

Anche Coop e Nova Coop offrono la disponibilità degli oltre 1.100 punti vendita della propria rete vendita – di cui molti di grandi dimensioni, con ampi parcheggi – come spazi per sottoporre alla vaccinazione la popolazione. La Cooperativa ribadisce inoltre la necessità di inserire anche i propri dipendenti fra le categorie da considerare prioritarie per la vaccinazione per garantire la massima sicurezza possibile a lavoratori in prima linea e mantenere il presidio di un’attività che offre un servizio essenziale alla popolazione.

Conad ha fatto sapere che metterà a disposizione risorse e strutture per vaccinare le oltre 65mila persone che lavorano nei punti vendita, nei magazzini e negli uffici del “sistema Conad”. L’ad Francesco Pugliese spiega: “Abbiamo preso contatto con i medici, predisposto l’organizzazione di locali adeguati nei nostri punti vendita più grandi. Siamo pronti a vaccinare tutte le persone della nostra organizzazione che lo vorranno non appena i vaccini a noi destinati saranno disponibili”.

Whirlpool Corporation è pronta e disponibile ad offrire tutti e 7 tra siti industriali e sedi operative sul territorio italiano per la somministrazione dei vaccini. Whirlpool offrirà i propri spazi attrezzati all’interno delle strutture aziendali, le strumentazioni necessarie per la somministrazione dei vaccini e il proprio personale, sia medico che di supporto. “Vogliamo contribuire alla salute e sicurezza, non solo delle nostre 5.000 persone in Italia, ma delle comunità dei territori in cui siamo presenti”, sottolinea Gilles Morel, presidente di Whirlpool Emea.

Benetton Group ha aderito al Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione Veneto e dalle associazioni di categoria regionali (tra cui Confindustria Veneto) che prevede la possibilità di poter vaccinare i dipendenti e i familiari all’interno di spazi idonei allo scopo, nel rispetto delle previsioni del Piano strategico nazionale. Il Gruppo ha deciso, inoltre, di mettere i propri spazi a disposizione anche per la vaccinazione dei cittadini, con le modalità e nei tempi previsti dai Protocolli attuativi che verranno sottoscritti.

Fastweb ha dato la disponibilità alla struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo, a fornire le proprie sedi e strutture in vista della campagna massiva per la vaccinazione Covid-19 della popolazione, in linea con quanto previsto dal piano nazionale. Ha messo a disposizione le sue 15 sedi diffuse sul territorio nazione (Milano, Roma, Genova, Torino, Padova, Bologna, Sesto Fiorentino, Perugia, Cagliari, Pescara, Napoli, Bari, Palermo e Catania) e ha garantito anche la presenza di personale medico e infermieristico.

Anche Barilla ha confermato la disponibilità a contribuire con gli spazi dei propri siti produttivi italiani alla campagna vaccinale nazionale, aderendo alla richiesta avanzata da Confindustria. Ora la storica azienda di Parma attende di sapere quali saranno i protocolli. L’azienda si dice pronta ad aiutare le persone, i lavoratori dei comprensori in cui opera, i loro familiari, nella campagna vaccinale. Se sarà possibile, e le condizioni lo permetteranno, sarà fatto tutto il possibile per sostenere anche a questo riguardo le comunità in cui il Gruppo è attivo.

Il gruppo Veronesi, leader in Italia con i brand AIA, Negroni e Veronesi, fa sapere in una nota di voler aderire “con determinazione all’appello” e che metterà “a disposizione delle autorità gli spazi dei più importanti siti produttivi AIA e Negroni collocati nei principali territori in cui opera per agevolare la vaccinazione di tutti gli oltre 8.600 lavoratori del gruppo che vorranno aderire alla campagna”.

Beretta,Fincantieri, Wärtsilä, Danieli, Illy, Sbe, Electrolux e Cimolai sono tra le aziende che hanno aderito. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, tra le aziende che stanno valutando ci sarebbero anche Ducati, Lamborghini, Vodafone, Tim, WindTre, Rovagnati,CarpisaEssilux-Luxottica, Amazon.

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