IQ. 16/09/2013 – Comunicato Stampa di Donato Robilotta Coordinatore dei Socialisti Riformisti,già Consigliere Regionale
Mi auguro che gli sfratti iniziati dall’ater di Roma nei confronti di occupanti abusivi non siano solo uno spot ma un inizio in cui usare pugno di ferro verso coloro che occupano case popolari senza averne i titoli. Altrimenti gli sfatti di questi giorni verranno interpretati come una inutile rappresaglia.
Oltre il 35% degli occupanti case popolari non ha nessun titolo, neanche dopo le tante sanatorie; l’Ater incassa dal fitto meno di quanto paga di Imu, essendo il fitto medio meno di 100 euro al mese; la svendita di miglia di appartamenti, fra cui molti in aree di pregio, non ha portato a nessun miglioramento dei conti dell’ente perché il prezzo medio delle vendite si è aggirato intorno ai 40 mila euro a immobile.
Penso alla svendita del patrimonio ater in alcune zone di pregio come Prati o il Flaminio: piazza Melozzo da Forlì un appartamento di 72 mq è stato venduto a 80 mila euro a famiglia con oltre 70 mila euro di reddito; via delle Milizie mq 97 a 70 mila euro; via Oslavia mq 96 a 81 mila euro. Oppure al centro: via di s. giacomo 127 mq a 118 mila euro; piazza S. M. Liberatrice mq 62 a 56 mila euro.
Ovviamente tutti a famiglie benestanti con redditi medio-alti, ben oltre il limite previsto per l’accesso alle case popolari, che avrebbero potuto benissimo rivolgersi al mercato privato.
Sul mercato ci sono ancora oltre 15 mila appartamenti che l’ater dovrebbe vendere, tra cui molti in zone di pregio: 1359 a garbatella, 1016 in zona villa Pamphili, 965 a val Melaina, 702 a Testaccio e 47 a S. pancrazio.
Bisogna bloccare la svendita e modificare la legge regionale per evitare quello che è veramente una vergogna. Nella scorsa legislatura tutti si impegnarono a modificare la legge ma tutto è rimasto come prima.