A bordo del mezzo erano in due. Uno è morto nello schianto, l’altro fuggito a piedi sarebbe ancora irrintracciabile. Era stata arrestata una persona che è stata rilasciata per insufficienza di prove. La persona fermata era un uomo pachistano di 23 anni, Naved B. Un rifugiato entrato in Germania nel febbraio scorso, secondo Die Welt, seguendo rotta balcanica. Avrebbe chiesto asilo e aveva un permesso di soggiorno scaduto a giugno. Era noto alla polizia per reati minori, non come estremista. Attorno alle 4 del mattino unità speciali della polizia hanno fatto irruzione in un campo per profughi allestito in un hangar dell’ex aeroporto di Tempelhof. Non ci sarebbero arresti.
Un cittadino polacco invece il morto. Lukasz Urban, 37 anni, padre di un bambino. Era sul sedile del passeggero colpito da arma da fuoco. Il tir era di una società di Danzica e traportava dei ponteggi d’acciaio. Dalle 16 di ieri il proprietario non aveva notizie. Partito dall’Italia doveva fare ritorno in Polonia e avrebbe fatto tappa nella capitale tedesca. Si pensa a un sequestro anche perché il gps rivela un comportamento anomalo con il camion che viene messo in moto e poi spento più volte come se a guidarlo fosse una persona inesperta. L’unico a riferire di una rivendicazione dell’attacco da parte dell’Isis è stato il tabloid britannico Sun, ma nei giorni scorsi dal fondamentalismo islamico proprio i mercatini di Natale erano stati individuati come possibili obiettivi.
C’è un’italiana tra i dispersi. L’ambasciatore italiano a Berlino Pietro Benassi ha spiegato: «Stiamo lavorando su una persona e abbiamo motivi di essere preoccupati». La ragazza, Fabrizia di Lorenzo, 31 anni, originaria di Sulmona vive e lavora nella capitale tedesca da alcuni anni. C’era già stato un appello su Facebook ieri sera, ma solo oggi quando non è andata al lavoro in una azienda di trasporti sono partite le ricerche. Il suo telefonino e la tessera del metro sono stati ritrovati sul luogo dell’attentato. La madre e il fratello sono stati contattati dalla Farnesina e sono subito partiti per Berlino. «Abbiamo capito che era finita lunedì notte all’una e mezza» ha detto il padre di Fabrizia Di Lorenzo. «Siamo stati noi a chiamare la Farnesina – ha aggiunto – Ci siamo mossi con i nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. È lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme ma non mi illudo».
«Era certamente voluto» ha detto Mike Fox, un turista inglese, che ha visto da vicino il camion e la sua traiettoria.