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Rapporto 2013 sulla qualità delle acque di balneazione

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BalneazioneIQ. 19/06/2013- A norma il 96,6% delle acque di balneazione italiane.

Il dato è contenuto nel Rapporto 2013 presentato alla stampa dal Ministro Lorenzin. Di seguito l’intervento:

“E’ con vivo piacere che presento questa mattina Il “Rapporto annuale sulla qualità delle acque di balneazione” relativo ai risultati della stagione balneare 2012 e il Portale delle acque del Ministero della Salute, attraverso il quale il cittadino può avere informazioni sulla balneabilità delle nostre acque, marine, lacustri e fluviali, relative alla stagione balneare in corso.

Quest’anno presentiamo anche una nuova applicazione per dispositivi mobili, attraverso la quale il cittadino potrà facilmente localizzare, su una cartografia navigabile, le aree di balneazione e consultare tutte le informazioni riguardanti la balneabilità delle stesse, aggiornate con i dati della stagione balneare in corso.

Il Portale del Ministero, e da quest’anno, anche l’applicazione per dispositivi mobili, rappresentano importanti strumenti per i cittadini, che grazie alla disponibilità di informazioni sempre aggiornate – possono avere piena conoscenza dello stato delle acque che intendono utilizzare e, al tempo stesso, mettendo in pratica il principio dell’empowerment, rappresentare una leva affinché le autorità preposte adottino tutte le misure di gestione necessarie per migliorare la qualità delle nostre Acque.

L’Italia, con oltre 5.500 aree di balneazione, rappresenta il Paese europeo con il maggior numero di acque, più di un quarto del totale europeo.

I dati sulla qualità di tutte le acque di balneazione dimostrano, nel 2012, una percentuale di conformità del 96% ai valori obbligatori previsti dalla Direttiva europea 2006/7/CE, con un incremento del +4,8% rispetto all’anno precedente.

In particolare:

per le acque marine si passa da una conformità del 91,9% nel 2011 ad una del 96,6% nel 2012, con un incremento del +4,7% rispetto all’anno precedente

per le acque interne si passa da una conformità dell’85,8% nel 2011 ad una del 91,6% nel 2012, con un incremento del +5,8% rispetto all’anno precedente.

Questo ottimo risultato, con l’alta percentuale di balneabilità della costa italiana che emerge dalla lettura dei dati, acquista un significato ancora più rilevante se teniamo conto dell’estensione della costa nazionale e della pressione antropica che caratterizza le aree di balneazione dell’Italia.

La Direttiva 2006/7/CE, in coerenza con le linee strategiche europee, oltre che sul controllo e sul monitoraggio, punta maggiormente, rispetto alla normativa preesistente, sulla gestione integrata, basata anche sull’utilizzo dei dati ambientali, sulla prevenzione, sull’informazione e sulla partecipazione pubblica al processo decisionale, al fine di utilizzare i cittadini come leva per promuovere interventi di miglioramento ambientale ed esercitare conseguentemente azioni che impattano significativamente sulla salute, sull’economia e sullo sviluppo.

La qualità delle acque di balneazione è influenzata da un complesso insieme di fattori che, solo attraverso un nuovo approccio olistico, basato sui principi di programmazione e gestione integrata delle risorse, potrà permettere una giusta valutazione al fine di elaborare ed effettuare una coerente previsione del rischio per la salute.

IL D.L.vo 116/2008, che recepisce la Direttiva, è infatti finalizzato a proteggere la salute umana dai rischi derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione attraverso la protezione ed il miglioramento ambientale. La conservazione e la tutela delle nostre coste e acque di balneazione, una delle più preziose risorse naturali del nostro Paese, non può prescindere dalla realizzazione di misure di risanamento adeguate, al fine di garantire una buona qualità delle acque, con una conseguente riduzione dei rischi sanitari associati.

A questo scopo il coordinamento dell’azione dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente, degli Istituti scientifici di riferimento, delle Autorità regionali e locali, risulta fondamentale.

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