I nuovi sviluppi di ricerca del ricercatore Pierlugi Strippoli sulla Sindrome di Down
In occasione della giornata mondiale delle persone con Sindrome di Down, a Cosenza presso l’Ordine dei medici si è tenuto un convegno sul tema della Sindrome di Down, dal titolo “Jérôme Lejeune, la trisomia 21 e i nuovi sviluppi della ricerca”, con lo scopo di approfondire, far conoscere e sensibilizzare i vari attori sociali, sia in ambito medico che familiare.
Una grande presenza è stata quella di Pierluigi Strippoli-professore di Genetica e Responsabile del laboratorio di Genomica del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale Dimes, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, il quale ha tracciato le linee guida dei suoi studi di ricerca, ispirati all’opera scientifica di Jérôme Lejeune-genetista e scopritore della Sindrome di Down, partendo dal riconoscimento di dati clinici, biochimici e genetici, dai quali identificare ed individuare nuove terapie mirate, in grado di scoprire i geni responsabili della Trisomia ( l’obiettivo è quello di studiare sia su tessuti normali che su cellule trisomiche e produrre mappe strutturali e funzionali del cromosoma 21, formulando poi terapie adeguate per rallentare o quantomeno attutire le conseguenze della Sindrome).
Tra i relatori, oltre a Patrizia Reda-pediatra e direttore scientifico del convegno, ci sono stati anche: Mariella Lucente-dirigente medico presso U.O.C. di Neonatologia,Simona Loizzo-responsabile Unità operativa di Odontostomatologia dell’azienda Ospedaliera di Cosenza,Mariagrazia Martire-psicologa e psicoterapeuta dell’Associazione Persone Down di Cosenza, Eugenio Corcioni-Presidente dell’Ordine dei Medici Cosenza,e con i loro interventi e contributi scientifici, sono riusciti a dare consigli e suggerimenti medici, delineando alcuni disturbi legati alla Sindrome, ma nello stesso tempo si sono prodigati al fine di far comprendere che alcuni ostacoli possono essere eliminati grazie alla cooperazione, alla sinergia associativa e al supporto costante di persone competenti, piuttosto che stancarsi di chiedere aiuto e sostegno continuo, o smettere di lottare per una vita migliore.
Le persone Down non sono più soggetti da assistere esclusivamente e di cui aver compassione, bensì costituiscono un valore aggiunto nel mondo del lavoro, della scuola, della comunicazione, dell’informazione,dello sport, della musica, della cucina, difatti è necessario affermare che è cresciuto il loro livello di indipendenza, di opportunità in ambito lavorativo ( sono in tanti che hanno un impiego ad oggi), e questa operazione di “costruzione di nuove mappe” è frutto di una missione,di una scelta di campo, che spinge le associazioni , le famiglie, i genitori, gli esperti ad aggiungere un nuovo tassello al puzzle delle differenze, attribuendo alla diversità un pezzo di storia e di vita, quasi a voler condividere con altri un percorso formativo ed umano di un certo spessore.
a cura di Matteo Spagnuolo