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HomeRubricaL'ANGOLO DI ASCLEPIOSTORIA DELLA CHIRURGIA: TRA IL MONDO ANTICO E IL MEDIOEVO.

STORIA DELLA CHIRURGIA: TRA IL MONDO ANTICO E IL MEDIOEVO.

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domenica, Maggio 19, 2024

Dopo la caduta dell’Impero Romano di Occidente, fu ad Oriente che si cercò di mantenere viva la cultura medica e chirurgica classica. Molti studiosi del periodo, come Oribasio, medico personale dell’Imperatore Giuliano, furono dei veri e propri compilatori e catalogatori del meglio della tradizione greca e romano; egli stesso ci lasciò un’opera monumentale di 70 volumi, Las Sinagogas Medicas.

Figura ponte tra la medicina greco-romana e quella medievale fu considerato Paolo di Egina vissuto nel VI secolo; trascorse gran parte della sua vita ad Alessandria di Egitto, dove continuò a vivere anche dopo la conquista islamica del 640. Fu molto apprezzato anche dal nuovo regime per le sue abilità, tanto da guadagnarsi l’appellativo di al-Tawalīd, l’Ostetrico. Viene ricordato per l’utilizzo di uno strumento antesignano del forcipe: una pinza conica le cui due valve erano separate da una vite, la quale, girando, permetteva il loro allontanamento e la dilatazione vaginale.

La medicina medievale risente dell’influenza del cristianesimo ed interpreta la malattia e la guarigione come intervento divino. Proprio a seguito di questo pensiero iniziano a svilupparsi gli embrioni degli antichi ospedali, basati sul concetto di carità e di assistenza agli infermi e si assiste alla nascita della medicina conventuale.

Nell’antichità, come abbiamo visto, non esisteva un vero e proprio sistema di sanità pubblica, l’unico vero esempio di organizzazione legato alla medicina era quello degli eserciti. Il corrispettivo antico dell’ospedale era l’attività che si svolgeva in alcuni templi, come quelli di Asclepio\Esculapio o quelli egizi di Iside e Serapide.

La diffusione dell’ospedale nell’Alto Medioevo è dovuta alla necessità di assistenza ai pellegrini; nascono pertanto nei luoghi di pellegrinaggio o lungo le vie. Come esempio può essere portato l’ospedale romano di Santo Spirito in Sassia, che risale al secolo VIII.

Spesso a latere di queste strutture, iniziarono a svilupparsi delle scuole mediche, che si preoccuparono di formare i medici e diffondere il sapere, fino alla nascita delle più importanti scuole che domineranno il Basso Medioevo, come quella Salernitana.

L’Alto medioevo può essere visto come un periodo di transizione dalla cultura classica greco-romana, in cui sviluppano e delineano le strutture, le conoscenze e le usanze che si affermeranno qualche secolo più tardi.

In questa fase si iniziano a differenziare le vari figure “specialistiche” in cui verrà divisa la pratica medica:

  • Il Medicus, che esercitava la medicina
  • Il Physicus, che deteneva la conoscenza teorica
  • Il Cyrurgicus o barbiere chirurgo, che si occupava delle pratiche manuali che erano rifiutate dal medicus, come suture, salassi, trattamento delle ferite
  • Esperti di erbe e medicamenti
  • Ciarlatani

In generale, la chirurgia era considerata un’attività inferiore rispetto alla medicina. La maggior parte dei chirurghi dell’epoca erano barbieri, che oltre a rasare e tagliare i capelli, si occupavano anche di rimuovere denti e di effettuare piccole operazioni chirurgiche.

Tuttavia, ci furono alcuni chirurghi dell’alto medioevo che si distinsero per la loro conoscenza e la loro abilità. Tra questi vi furono Abulcasis, un medico arabo del X secolo, di cui parleremo in maniera più approfondita in un prossimo articolo.

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