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Governo. Casalino, l’ex Grande Fratello in difficoltà.

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La “megavendetta” – Come riportano La Repubblica e Il Giornale, non si tratta di un’intercettazione ma di una vera e propria “dichiarazione di intenti”, rilasciato a un interlocutore che non interviene mai, volta alla diffusione. Nell’audio Casalino dichiara infatti: “Se vuoi far uscire una cosa simpatica, scrivi che nel Movimento è pronta la megavendetta” contro i tecnici del Tesoro accusati di “ostruzionismo”.

“Tecnici proteggono il solito sistema” – “Ormai si è capito che Tria c’entra relativamente – prosegue il portavoce di Conte – ma al ministero c’è una serie di persone che è lì da decenni, che proteggono il solito sistema e non ci fanno capire dove si possono trovare nel bilancio questi 10 miliardi del c…”.

La replica del Mef: “Lavoriamo attivamente su costi e benefici” – A stretto giro è arrivata la replica dei tecnici di via XX settembre. “Il bilancio dello Stato è pubblico e visionabile da tutti sui siti istituzionali. L’attribuzione di risorse a determinate voci di bilancio piuttosto che ad altre non spetta alle strutture tecniche del ministero dell’Economia perché è una scelta politica”, hanno sottolineato. “Ovviamente anche il reperimento delle coperture finanziarie rientra in questo stesso ambito. I tecnici del Mef stanno lavorando attivamente per valutare costi e effetti delle varie proposte politiche, comprese le possibili modalità di copertura degli interventi. Ma le decisioni sulla scelta delle soluzioni competono alla politica”.

Mef: “Giovanni Tria ha piena fiducia nei suoi tecnici” – “Il ministro Giovanni Tria esprime piena fiducia ai dirigenti e alle strutture tecniche del Mef e apprezzamento per il lavoro che stanno svolgendo a sostegno dell’attuazione del programma di governo, come peraltro evidenziato dal presidente del Consiglio”, hanno poi aggiunto fonti del dicastero di via XX settembre.

Conte: “Piena fiducia in Casalino, diffusione illecita” – “Ribadisco la piena fiducia del mio portavoce”. Il presidente del Consiglio ha ribadito la sua piena fiducia in Rocco Casalino, sottolineando che “la diffusione dell’audio è illecita”. Conte ha poi evidenziato “la piena compattezza e unitarietà del governo nella elaborazione della manovra economica”. Il premier ha spiegato che “sono giorni molto intensi e stiamo lavorando tutti, con il sostegno delle strutture amministrative, per realizzare le riforme più idonee a rilanciare la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.

M5s: “Nei ministeri c’è chi rema contro” – “Quello che è stato ripetuto per l’ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino, e che oggi campeggia su tutti i giornali, era la linea del M5s detta e ridetta in tutte le salse”, si legge in un post del blog del Movimento. “Siamo assolutamente convinti (ed è sotto gli occhi di tutti) che nei ministeri c’è chi ci rema pesantemente contro”.

Giorgetti: “Casalino non può cacciare nessuno” – “Non credo che il portavoce del premier abbia il potere di cacciare qualcuno”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti rispondendo a una domanda sulle affermazioni di Casalino.

Le opposizioni chiedono le dimissioni – Dalle opposizioni arriva un coro unanime di critiche e la richiesta di dimissioni immediate. Secondo il segretario del Pd, Maurizio Martina, quelle di Casalino sono “parole inaudite”, mentre Nicola Zingaretti ha parlato di “arroganza di potere”. Per il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, “se un qualsiasi altro portavoce di governo avesse fatto quello che ha fatto Casalino sarebbe stato costretto alle dimissioni immediate. Minacce nei confronti dei dirigenti del Ministero del Tesoro diffuse con whatsapp sonori per far capire chi comanda. Una vergogna assoluta”.

La polemica sullo stipendio – Casalino era stato bersaglio di numerose critiche anche per un altro motivo: lo stipendio. Con i suoi 169mila euro lordi all’anno, guadagnerebbe di più del presidente del Consiglio. Proprio come Filippo Sensi, il portavoce di palazzo Chigi quando alla presidenza del governo c’era Matteo Renzi. “Nessun cambiamento con il passato”, gli è stato accusato. Ma lui ha sempre replicato che “il M5s è sempre stato per la meritocrazia, abbiamo sempre criticato i privilegi ingiustificati e il mancato riconoscimento, anche economico, delle competenze professionali”.

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