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Nomadi, Santori: Da Ponte di Nona è partita la riscossa dei romani

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Campi RomIQ. 29/09/2013 – Subito Comitato Ordine e Sicurezza per far fronte illegalità delle fonderie abusive e del mercato illegale del ferro

“La riscossa dei romani è partita oggi da Ponte di Nona. Il sistema nomadi non è più tollerabile e oggi a Ponte di Nona centinaia di cittadini, inviperiti dalle angherie subite e disillusi dal senso di impunità che aleggia, sono scesi in piazza per rivendicare il loro diritto a poter vivere serenamente il proprio quartiere, senza occupazioni abusive, degrado e fumi tossici. Erano presenti famiglie con bambini, cittadini onesti che si sono dissanguati per poter acquistare la loro casa e che hanno voluto protestare perché indifesi dalle Istituzioni”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Ambiente, che oggi ha partecipato alla manifestazione in Piazza Attilio Muggia indetta dall’Associazione Volontari per la Sicurezza (AVS) e dalla cittadinanza residente della Nuova Ponte di Nona.

“Ho già avuto modo di richiedere alla commissione ambiente della Regione di convocare il Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri al fine di bloccare alla radice le fonti attrattive che acquistano rame e ferro con l’obiettivo di stroncare l’illegalità legata al fenomeno delle fonderie abusive che, in tanti quartieri di Roma, sta prendendo il sopravvento. Ora però chiedo urgentemente al Prefetto e al Sindaco di convocare un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza che affronti specificatamente il fenomeno del mercato illegale del ferro in città”, prosegue Santori.

“La tensione sociale è molto alta, così come l’esasperazione dei romani. La politica e le amministrazioni devono far fronte da subito alle angherie subite dai cittadini, e la proposta di legge che ho avuto modo di presentare alla Regione sui rimpatri coatti, attraverso l’accompagnamento nei loro Paesi d’origine, di chi commette reati, compresi quelli ambientali, e occupa abusivamente va proprio in questa direzione. Senza le espulsioni immediate non affronteremo mai seriamente, con efficacia e senza sprechi, il sistema nomadi. Tutti i campi abusivi nascono con il mancato rispetto dell’art. 633 del Codice Penale, nessuna pena è stata mai infatti comminata ai nomadi nella loro sistematica tendenza ad occupare arbitrariamente terreni altrui, pubblici o privati che siano”, conclude Santori.

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