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Sanità,Santori (La Destra):Non ci interessano teatrini ma fatti concreti

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fabrizio-santoriIQ. 23/07/2013 – “Qualcuno dica a Zingaretti che la campagna elettorale è finita da tempo e che i cittadini, al di la dei colori politici, sono stanchi di tante promesse e delle sue immaginazioni e vogliono una riforma strutturale del sistema sanitario, una rivoluzione che tenda a realizzare un vero patto della salute e una buona sanità.

Anche oggi si è consumato l’ennesimo teatrino delle buone intenzioni e delle belle parole, senza un piano articolato con fasi, tempi e soggetti coinvolti. Nessun impegno dunque ma solo intenzioni che di fatto rinviano a data da destinarsi le scelte di cambiamento in particolare sulle liste d’attesa, sulla centrale unica degli acquisti, sul sistema di controllo della qualità, sulla riduzione della burocrazia ipertrofica, sull’individuazione dei bisogni sanitari territoriali. Mi chiedo a questo punto quale sia stata la necessità di strutturare con così tanta fretta la cabina di regia della Sanità regionale che permane ad oggi l’unico provvedimento adottato da Zingaretti sul tema, evidente costoso carrozzone che duplica di fatto le competenze”, lo dichiara Fabrizio Santori capogruppo de La Destra alla Regione Lazio e membro della Commissione Salute a margine dell’audizione del presidente Zingaretti, commissario ad acta del servizio regionale sanitario.

“Nonostante le tante belle parole, sono mancati oggi all’appello importanti temi che presumo quindi non essere prioritari per questa Giunta, come la valutazione dei dati di farmaco-utilizzazione intesi come traccianti delle patologie, il Fascicolo Sanitario Elettronico, il telemonitoraggio delle popolazioni fragili, la telemedicina , ed infine la legge per i diritti del malato. Siamo pronti ad essere una forza politica responsabile e propositiva per rivoluzionare la sanità ma a due condizioni che non si aumenti la pressione fiscale, già il salasso sull’Irpef voluto dalla giunta non è stato un segnale positivo, e invece si proceda al taglio dei costi eliminando la polpa grassa presente nelle strutture sanitarie pubbliche”, conclude Santori.

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