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Scuola: Pronti? Via! – L’Angolo della Psicologa.

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L’ angolo della Psicologa con Marisa Nicolini (*)

IQ. 08/09/2013 – SCUOLA: PRONTI? VIA!

CON QUALCHE CONSIGLIO PER UN RIENTRO SERENO PER TUTTI

Con qualche giorno di anticipo sul calendario previsto, è arrivato il momento di ri-entrare in aula per tutti. Insegnanti, bambini, adolescenti e famiglie sono coinvolti nuovamente in questa esperienza fondamentale per la Vita di ciascuno: la Scuola.

Si riparte, dunque, e il cammino sarà lungo e arduo, ma comunque ricco di emozioni…

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Ognuno lo affronterà con il proprio carattere e le proprie aspettative, in ogni caso vale la pena mettere “nello zaino” delle motivazioni importanti perché è proprio vero che “La scuola è maestra di vita”, con quella quotidianità in cui si incontrano tante persone, tutte diverse, che ci consentono di fare una miriade di esperienze i cui insegnamenti saranno utili anche quando la scuola sarà solo un ricordo.

Affrontare il (nuovo) primo giorno di scuola è un compito che – come tutte le nuove prove – richiede un adeguato grado di attenzione e di attivazione emotiva, se vogliamo il giusto livello di ansia.

E’ importante quindi saper gestire al meglio quest’onda emotiva per non trovarsi sopraffatti da un carico che rischia di disorientare, specie i più piccoli. Loro, i veri protagonisti della scena scolastica, vanno accompagnati e sostenuti amorevolmente sia dai genitori che dagli insegnanti. Un posto centrale va assegnato all’emergere delle loro emozioni, che, solo se adeguatamente comprese e sostenute, potranno trasformarsi in positive e arricchenti, foriere di un modo sereno di affrontare tutto il futuro percorso scolastico e le successive sfide della vita con sufficiente autostima e sicurezza.

I sentimenti che il ritorno all’attività scolastica provoca (soprattutto nei bambini) possono essere ambivalenti: da un lato vi è un certo malessere al pensiero di dover sottostare a orari da rispettare rigidamente e compiti da svolgere, ma dall’altro vi è l’emozione di rivedere i propri amici e compagni e di affrontare un’esperienza comunque nuova e attesa.

Lo stato emotivo che ritroviamo più spesso all’inizio di un nuovo cammino, proprio per l’incertezza che il nuovo e il cambiamento comportano, è proprio l’ansia o lo stress.

E’ necessario quindi che i genitori in primis, e gli insegnanti poi, trovino il metodo giusto per rendere questo momento meno difficoltoso possibile, facendo sì che lo studente, bambino o adolescente che sia, comprenda che si tratta di un passaggio da dover vivere al meglio.

In alcuni casi particolari, purtroppo, rientrare a scuola può trasformarsi in un vero e proprio “incubo”, con uno stato di malessere generale, che non deve essere sottovalutato. Il problema, a volte, può nascondere, infatti, disagi che vanno indagati e – se necessari – trattati: pensiamo, ad esempio, alle vittime del bullismo, che vivono il ritorno a scuola come un dover rientrare nella tana del lupo; oppure ai portatori di qualche disturbo specifico dell’apprendimento che, se non diagnosticato e trattato adeguatamente, può dare allo studente la sensazione di inadeguatezza con relative condotte di evitamento.

ALCUNE RIFLESSIONI DA CONDIVIDERE

Alunni della scuola d’infanzia e primaria

Capita spesso che i genitori di bambini che affrontano per la prima volta il percorso scolastico (che si tratti della scuola dell’infanzia o quella primaria), vivano loro stessi in maniera ansiosa la separazione dai propri figli. I bambini captano questo malessere e finiscono per vivere a loro volta con grande ansia e difficoltà il distacco dai genitori, rendendo molto sofferto e lungo il periodo del cosiddetto inserimento.

Occorre quindi essere consapevoli delle proprie emozioni da adulti, condividendole possibilmente all’interno della coppia genitoriale: in genere i padri sono meno emotivi delle madri e la loro presenza nei momenti di transizione casa/scuola può essere molto utile.

6 settembre marisa 2E’ necessario, poi, porsi in ascolto delle aspettative, dell’entusiasmo o dei timori che i bambini esprimono nei confronti della nuova esperienza che andranno a vivere; occorre spiegare loro il più serenamente possibile, cosa realmente è la scuola, mostrando, anche concretamente di cosa si tratta: ove possibile si può portare il bambino a visitare la nuova scuola anche prima dell’inizio dell’anno scolastico, oppure organizzare incontri con i nuovi compagni, per favorire la socializzazione. Saranno poi le maestre a mettere in atto tutta una serie di strategie, inizialmente alla presenza di un genitore, per facilitare ulteriormente l’inserimento nel gruppo-classe.

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Con i bambini un po’ più grandi, che sanno già cosa significa affrontare un anno scolastico, è bene condividere i loro pensieri e le loro emozioni, cogliendo l’opportunità di dialogo, ad esempio effettuando l’acquisto del materiale scolastico insieme.

I sintomi che l’ansia, soprattutto nei bambini, può causare riguardano difficoltà nel dormire, incubi e disturbi comportamentali di vario genere. I più piccoli possono diventare irrequieti e chiedere continuamente attenzioni da parte dei genitori. Questi problemi possono persistere anche per un po’ di giorni dopo l’inizio della scuola. Nel caso proseguano, è preferibile confrontarsi con gli insegnanti e consultare – se necessario – un esperto.

Il passaggio alle Medie…

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Il cambiamento dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, rappresenta una situazione complicata per alcuni alunni. Lo stesso vale per la particolare età in cui si svolge questa fase di transizione, dove l’ alunno da un lato ha voglia di essere autonomo, dall’ altro invece ha ancora esigenze tipiche dell’infanzia, che però tende a nascondere. La pressione sociale è notevole e non sempre il ragazzo è in grado di assorbirla.

Per i genitori riconoscere i problemi derivanti dal passaggio da un grado di scuola ad un altro non è semplice, visto che solitamente in quest’età il ragazzo tende a non voler condividere le proprie esperienze con i genitori (in nome di quel suddetto bisogno di autonomia in parte innato, in parte veicolato come valore primario dalla società).

Tuttavia, anche in questa età le difficoltà di adattamento normalmente si superano nelle prime settimane. Se permangono, possono nascondere problematiche legate al nuovo ambiente scolastico (bullismo, competizione, relazione alunno/insegnanti, senso di inadeguatezza del ragazzino, ecc.) o alla fase pre-adolscenziale dello studente, che di per sé implica sconvolgimenti non sempre facili da affrontare e superare.

Per gli educatori (genitori e insegnanti) vale la regola dell’ascolto attento e partecipato, non giudicante, al fine di mantenere e rafforzare la relazione empatica.

… e, infine, le Superiori

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Il passaggio alle scuole secondarie di secondo grado è l’ennesimo avvenimento in cui l’alunno si trova ad affrontare un nuovo inizio. Coincide con un momento particolare della vita, in cui lo studente si trova a dover prendere contatto con parti di sé nuove e ignote. L’adolescenza è il periodo in cui comincia a prendere forma la propria identità, con emozioni diverse anche legate al genere e alla sessualità, la curiosità verso l’altro sesso con tutte le differenze che questo implica, il bisogno crescente di libertà e la ricerca di autonomia, ma anche la paura dell’indipendenza, del futuro! L’ansia in questo caso è notevole perché avvicina il ragazzo all’età adulta e alle relative pressioni e responsabilità.

I genitori devono tentare di mantenere aperto un rapporto di comunicazione, anche se non sempre è facile. I ragazzi che hanno problemi di ansia durante questo periodo possono manifestare sintomi fisici e psicosomatici come: mal di testa, nausea, dolori muscolari, o cercare di stare solo, evitando le difficoltà delle nuove relazioni. A volte certi atteggiamenti possono sembrare scuse per deresponsabilizzarsi, ma in realtà si verificano a causa dello stress dell’alto livello di confronto e competizione che si può creare a scuola e, comunque, nel gruppo dei pari.

COSA SI PUO’ FARE IN PRATICA?

A settembre i genitori devono cercare di infondere entusiasmo, affinché nei figli possa farsi sentire la voglia di tornare tra i banchi di scuola, mettendo da parte eventuali paure e ansie.

Questi i possibili suggerimenti da utilizzare:

1. Ripristinare un corretto ciclo sonno-veglia per rientrare nelle abitudini invernali, anche se durante l’estate si erano instaurati ritmi diversi, più liberi,

2. Riprendere una corretta alimentazione: colazione abbondante, merenda di metà mattina leggera, di modo che il bambino/ragazzo possa, sedendosi a tavola per il pranzo, mangiare con appetito.

3. Eseguire un check-up pediatrico, per verificare il benessere generale del bambino/adolescente.

4. Adottare un atteggiamento che infonda entusiasmo nell’affrontare la ripresa scolastica: sottolineare ad esempio la gioia nel ritrovare i compagni, nel riprendere attività ludiche e piacevoli, ma anche il piacere di apprendere, di conoscere cose nuove.

5. Incoraggiare i bambini verso l’autonomia, sia nel vestirsi che nel nutrirsi, ad esempio.

6. Per ridurre lo stress e l’ansia, è giusto organizzarsi la sera prima (anche durante l’anno), preparando, insieme al bambino, lo zaino e gli abiti; per il primo giorno è importante anche svegliarsi prima per non rischiare di fare tutto frettolosamente e quindi arrivare a scuola con l’ emozione del primo giorno e l’ ansia di non “essere pronti”.

7. Soprattutto per il primo giorno è bene accompagnare i figli a scuola, lasciando scegliere ai più grandicelli se questo è di loro gradimento, perché potrebbero aver voglia di dimostrarsi autonomi di fronte ai compagni e “vergognarsi” della presenza dei genitori.

8. Parlare apertamente dei propri stati d’animo, condividendoli con quelli dei bambini, insegnando loro in questo modo a riconoscere le proprie emozioni e ad esprimerle!

E PER I PIU’ GRANDI…. 

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1. Avere un look adeguato per il ritorno a scuola: con alcuni compagni non vi vedete da quasi 3 mesi ed è del tutto plausibile voler fare una buona impressione, anche perché a questa età si cambia molto in fretta. Questo non significa focalizzarsi sul proprio corpo in modo eccessivo o malsano. Indossate i vostri abiti preferiti, un pieno di autostima e siete pronti a ripartire!

2. Non partecipare ad ogni singola attività/sport. Quando si inizia la scuola si può essere tentati dal buttarsi a capofitto in ogni nuova attività, ma ricordatevi che ad essere davvero importante è la qualità del tempo che dedicate alle diverse iniziative e ai rapporti con i compagni. Iscrivetevi, quindi, solo a ciò che vi piace davvero e non smaniate per voler fare tutto.

3. Come prepararsi per gli esami di maturità. Questo vale per gli studenti dell’ultimo anno delle Superiori: certo, ci sono delle scadenze per affrontare l’Esame di Stato, ma questo non deve farvi vivere l’intero anno scolastico nell’incertezza di quel giorno. Preparate un programma di studio e rispettatelo, mantenendo la calma e la lucidità, confrontandovi con i compagni di classe e verificando il lavoro svolto con gli insegnanti.

4. Non puntare ad ottenere voti perfetti. Ottenere buoni voti è senza dubbio importante, ma non bisogna puntare alla perfezione perché non sarebbe realistico! Mettetecela tutta per giungere al punto più alto che potete raggiungere senza angoscia: insomma, non fatevi ossessionare dai voti o ne ricaverete solamente sofferenze e forse anche delusioni.

5. Iniziare subito ad impegnarsi. A volte qualcuno usa un po’ troppa “gradualità” nella transizione dalla posizione “Summer” a quella “Winter”, con il risultato che dopo le feste di Natale cominciano a piovere i brutti risultati dello scarso impegno iniziale. Il trucco sta nell’impegnarsi adeguatamente fin dai primi giorni di scuola. Sono gli insegnanti che dettano il passo da tenere: cercate di entrare subito in sintonia e non dovrete fare recuperi eccezionali nel secondo quadrimestre.

Per consigli più specifici potete contattarmi ai recapiti che seguono.

Intanto, a tutti BUON RITORNO A SCUOLA!!

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Dott.ssa Marisa Nicolini

 

(*) La Dott.ssa Marisa Nicolini è psicologa e psicoterapeuta, abilitata all’insegnamento della Psicologia Sociale e Consulente Tecnico d’Ufficio del Tribunale di Viterbo.

Collabora, tra l’altro, con la Casa di Cura “Villa Rosa” di Viterbo e con la “Clinica Parioli” di Roma e riceve presso lo Studio di Psicologia Clinica e Giuridica in Via A. Polidori, 5 – Viterbo, cell. 3288727581, e-mail m_nicolini@virgilio.it

Collabora con le Associazioni AIAF (Avvocati di Famiglia e Minori) e Donne per la Sicurezza onlus.

Potete conoscere meglio le sue attività ai seguenti link:

www.marisanicolinipsicologaviterbo.freshcreator.com

http://psicologanicolini.oneminutesite.it

Inoltre potete seguire le sue attività consultando la pagina Facebook http://www.facebook.com/pages/Studio-di-Psicologia-Clinica-e-Giuridica-Drssa-Marisa-Nicolini/177076385739068?ref=ts&fref=ts

 

 

 

 

 

 

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