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GoalSet&Match: dalla pista alla strada, Milan e Verstappen “provate a prenderci”.

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martedì, Maggio 14, 2024

Inarrivabili, in ogni superficie nel primo weekend di Maggio sia Jonathan Milan che Max Verstappen si sono rivelati superiori a tutti. Chi in pista e chi in strada, ricordando però i periodi e i trionfi passati: come direbbe Antonello Venditti “dalla pelle al cuore” del ciclismo.

Giro d’Italia, Evenepoel e Milan due domini diversi

Due giornate diverse per due tappe diverse: attendevamo tutti il colpo italiano, il colpo targato Filippo Ganna che avrebbe avuto il sapore del ricordo, come quando vinse la prima tappa del Giro d’Italia a Palermo nel 2020 e a Torino nel 2021. Invece la prestazione di Remco Evenepoel è stata semplicemente di un altro pianeta, 22 secondi inflitti a Pippo a cronometro, oltre quaranta sul diretto inseguitore e rivale per la vittoria finale del Giro Primosz Roglic: Remco cambia la maglia e lascia quella arcobaleno da campione del Mondo, ma non indossa quella della sua squadra, la Soudal Quick-Step, bensì sarà in rosa avendo già vissuto quello che ha definito “il giorno più bello della carriera”, fino ad ora considerando le concrete possibilità di conservare il pirmo posto fino a Roma. Nella giornata della seconda tappa giunge il momento di scordarsi per un momento della lotta al rosa, per lasciar spazio alla prima frazione dei velocisti. Una caduta a 3 km dal termine aggiunge secondi al ritardo di Vine e Geoghegan-Hart, ma complica anche la strada al favorito d’obbligo della giornata Mads Pedersen. Sembrava spianta la strada per Gaviria che infatti si lancia da una posizione privilegiata, ma lo fa troppo presto e Milan prendendogli la scia aggiunge una vittoria di tappa al Giro d’Italia al suo Palmares che vanta già un oro olimpico su pista.

Jonathan Milan

Formula 1, Max Verstappen non lascia nulla a nessuno: dominio

Lo aveva proprio messo nei guai, Charles Leclerc quando è andato ad abbracciare il muro del circuito di Miami proprio negli ultimi minuti delle qualifiche. Pessima notizia per la Ferrari, ma notizia ancor più complicata, quella della bandiera rossa, per Max Verstappen relegato a partire dalle retrovie lasciando la pole al compagno di squadra. Poco male, inizia il dominio fin da subito con una strategia diversa da quella di Perez. Con una sola freccia colpisce due bersagli e guadagna la posizione su Leclerc e Magnussen, pochi giri dopo sarà leader del Gran Premio in virtù delle gomme bianche e del pit stop di Sergio avvenuto al giro 20. Il distacco tra i due Red Bull senza la sosta di Max oscilla tra i 14 e i 18 secondi, non bastano per il sorpasso in pit lane, ma ci vuole veramente poco con il surplus di velocità garantito dal DRS per permettere al campione del mondo di vincere la gara. Per quanto riguarda le Ferrari la prestazione è senza dubbio opaca, la rossa si potrebbe definire quasi difettosa: Sainz cerca di lottare con Alonso, sotto pressione rientra ai box frenando in ritardo e gli vengono inferti 5 secondi di penalità per eccesso di velocità in pit lane, ma la vettura non è al 100% e anche Russell lo scavalca. Leclerc subisce il colpo psicologico del doppio incidente alla stessa curva nel corso del weekend; superare Magnussen sembra la massima ambizione della giornata, alla fine riesce a conservare la settima posizione di partenza lasciando alle sue spalle Gasly, Ocon e il danese, ma la differenza anche nei confronti della Mercedes sembra incolmabile.

Max Verstappen e Sergio Perez primo e secondo

Madrid, Alcaraz-bis e ora Roma

Madrid rimane un torneo completamente atipico e a se stante. Questa terra rossa in altura diventa una superficie ancora indecifrabile con i campi che vestono una maschera in clay, ma imprimono una velocità diversa alla pallina, più veloce e vicina al cemento. Ha vinto Alcaraz e fin qua nulla di strano e di particolare; replica il titolo, sconfigge agevolmente quasi tutti gli avversari che gli si parano davanti lasciando un set solametne a Ruusuvuori e al lucky loser finalista Jan Lennard Struff. Ed è già curioso così sapere che nella partita decisiva di un Masters1000, ad affrotnare il campione in carica c’è un lucky loser, il farro diventa ancor più sorprendete quando ci si accorge che Karatsev, semifinalista sconfitto dal teutonico, aveva vinto l’ultimo turno di qualificazioni proprio contro Jan. La finale diventa più combattuta del previsto, Struff rende onore al pubblico contendendo a Carlitos il titolo, mettendolo anche in difficoltà nel terzo set e sprecando una palla break. Un passante rapido e violento consegna il vantaggio decisivo allo spagnolo, Lennard cerca di tenergli testa lottando sotto rete, ma dopo l’affondo decisivo Alcaraz ritrova il suo tennis e rimontare diventa impossibile. Archiviato il torneo della Caja Magica si accendono le stelle Foro Italico e il Sunset double svela il suo volto italiano con gli Internazionali BNL d’Italia a Roma.

Carlos Alcaraz campione a Madrid

Volley, eroica Milano, devastante Trento

La Lube Civitanova si trova con le spalle al muro; era costretta al successo casalingo in gara 2, si affida a Chinenyeze e pareggia la serie con Trento, ma poi è chiamata alla trasferta. Il francese campione olimpico era stato il migliore in campo, invece al PalaTrento viene addirittura sostituto con Diamantini da coach Blengini. È la mossa della disperazione perché la Lube stava crollando rapidamente sotto i colpi di Kazijski, Lavia e Alessandro Michieletto; non c’é ricezione per De Cecco e compagni, domenica l’Itas avrà la prima occasione per scucire lo scudetto dalle maglie marchigiane, peraltro al PalaCivitanova.

Marina Lubian, Imoco Conegliano

Regna l’incertezza nella finale scudetto femminile: gara-1 è uno spettacolo di volley italiano. Conegliano e Milano giocano punto a punto e anche quando l’Imoco sembra subire la stanchezza rinviene, risorge e sorpassa la Vero Volley. Marina Lubian è la migliore in campo, riprende lei in mano la partita quando le Pantere sembravano indirizzate alla sconfitta. Nel corso del tie break Isabel Haak riprende a giocare al suo pieno regime dribblando la difesa e la ricezione delle ragazze di mister Gaspari: Larson alzando il muro aveva portato Milano in vantaggio di due punti, ma è Sarah Fahr a rimettere in sesto la sua squadra sul 6-6. Un’infrazione di Orro concede il vantaggio definitivo a Conegliano.

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