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Papa all’Onu: casa, terra, lavoro

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giovedì, Maggio 16, 2024

“Casa, lavoro e terra; e un nome a livello spirituale: liberta’ dello spirito, che comprende la liberta’ religiosa, il diritto all’educazione e gli altri diritti civili”. Sono queste le richieste dei poveri e dei deboli del mondo delle quali Papa Francesco si e’ fatto interprete alla 70esima Assemblea Generale dell’Onu. “La misura e l’indicatore piu’ semplice e adeguato dell’adempimento della nuova Agenda per lo sviluppo sara’ – ha assicurato – l’accesso effettivo, pratico e immeditato, per tutti, ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione propria, lavoro dignitoso e debitamente remunerato, alimentazione adeguata e acqua potabile; liberta’ religiosa e, piu’ in generale, liberta’ dello spirito ed educazione”. “Pilastri dello sviluppo umano integrale che – ha sottolineato – hanno un fondamento comune, che e’ il diritto alla vita, e, in senso ancora piu’ ampio, quello che potremmo chiamare il diritto all’esistenza della stessa natura umana”.
Quello di Francesco e’ stato un intervento molto articolato, in spagnolo, che ha assunto un tono drammatico quando ha ripetuto l’allarme sui rischi dell’autodistruzione e sul prezzo altissimo pagato dai poveri all’inquinamento lanciato con l’enciclica “Laudato si'”. “Alzo la mia voce – ha detto – insieme a quella di tutti coloro che aspirano a soluzioni urgenti ed efficaci” riguardo ai cambiamenti climatici e alla necessita’ di fermare l’inquinamento atmosferico. Secondo il Papa, “l’abuso e la distruzione dell’ambiente, allo stesso tempo, sono associati ad un inarrestabile processo di esclusione”. Mentre, “la crisi ecologica, insieme alla distruzione di buona parte della biodiversita’, puo’ mettere in pericolo l’esistenza stessa della specie umana”.
Narcotraffico (definito una vera “guerra” dalle immani proporzioni e potenzialita’ distruttive) e la tratta di donne e bambini (violentati e prostituiti quando non anche fatti a pezzi per venderne gli organi) sono i “flagelli” che la Comunita’ Internazionale deve debellare con urgenza, ha elencato Francesco, per il quale un’azione non armata ma efficace e’ necessaria anche a difesa dei cristiani perseguitati e di chi in Medio Oriente e Africa condivide la loro triste sorte, n primis i musulmani moderati, cioe’ “quella parte dei membri della religione maggioritaria che non vuole lasciarsi coinvolgere dall’odio e dalla pazzia, sono stati obbligati ad essere testimoni della distruzione dei loro luoghi di culto, del loro patrimonio culturale e religioso, delle loro case ed averi e sono stati posti nell’alternativa di fuggire o di pagare l’adesione al bene e alla pace con la loro stessa vita o con la schiavitu'”. “Non mancano gravi prove delle conseguenze negative di interventi politici e militari non coordinati tra i membri della comunita’ internazionale”, ha avvertito il Papa chiedendo peraltro alle grandi potenze “un serio esame di coscienza” davanti alle tragedie in atto in Ucraina, Siria, Iraq e Libia. Dietro tutto questo male c’e’ sempre un interesse economico, a partire da quello dei produttori e commercianti di armi. Il Papa ha quindi denunciato “le nefaste conseguenze di un irresponsabile malgoverno dell’economia mondiale, guidato unicamente dall’ambizione di guadagno e di potere”. “Non mancano . Ha aggiunto – gravi prove delle conseguenze negative di interventi politici e militari non coordinati tra i membri della comunita’ internazionale”. E la realta’ odierna “contrasta fortemente” con la Carta dell’Onu. Secondo Francesco, che ha invocato uno stop alle armi nucleari salutando con soddisfazione l’accordo raggiunto dall’Onu con l’Iran, “un’etica e un diritto basati sulla minaccia della distruzione reciproca, e potenzialmente di tutta l’umanita’, sono contraddittori e costituiscono una frode verso tutta la costruzione delle Nazioni Unite, che diventerebbero Nazioni unite dalla paura e dalla sfiducia”.

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