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Bici Targhe Obbligatorie, “Qualcosa si muove” – Mozione bipartisan in Regione Lombardia

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Bici Targhe Obbligatorie, “Qualcosa si muove” – Mozione bipartisan in Regione Lombardia – Dicembre 2014
ASSOEDILIZIA Associazione della Proprietà Edilizia 

Achille Colombo Clerici (Assoedilizia): “Finalmente prevale il buon senso”

BICICLETTE CON LA TARGA, SI MUOVE LA POLITICA

Appello bipartisan in Consiglio regionale della Lombardia per dotare le biciclette di targhe personalizzate e microchip per garantire più sicurezza, scrive la Repubblica.

La mozione è stata presentata da Maria Teresa Baldini del gruppo misto-Popolari per l’Italia e firmato anche da Carlo Borghetti per il Pd e da Riccardo De Corato per Fratelli d’Italia.
In precedenza anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia aveva preso posizione in tal senso in occasione del tragico fatto di una anziana signora investita e uccisa a Milano da un ciclista sulle strisce pedonali.

“Assoedilizia – afferma il suo presidente Achille Colombo Clerici – accoglie con soddisfazione queste manifestazioni di sensibilità nei confronti di una questione, se si vuole minore, che riguarda comunque la sicurezza di tutti.

Evidentemente non compete alle amministrazioni locali emanare leggi in tal senso. Il compito spetta al governo e al parlamento e sollecita Comuni e Regioni a sensibilizzare le istituzioni in sede legislativa. Munire i velocipedi di un contrassegno di identificazione visibile a distanza infatti serve, sia quale deterrente ai teppisti su due ruote che spaventano e investono impunemente i pedoni che transitano sui marciapiedi e nelle isole pedonali, sia a limitare di molto il traffico di biciclette rubate: migliaia ogni anno e impunemente rivendute nei mercatini rionali.

D’altronde un mezzo di trasporto (non succede anche per i carretti che pure sono molto più lenti?) deve essere munito di targa quando circola sulla pubblica via”.

Per dovere di cronaca va ricordato che Assoedilizia fu la prima in Italia a sollevare la questione ottenendo in risposta la scomposta reazione della componente – minoritaria – della lobby dei ciclisti, che più meritoriamente dovrebbe proporre ai propri iscritti corsi di educazione stradale; nonché le critiche di autorevoli commentatori di giornali, radio e televisioni.
Ma così come le bugie, anche la superficialita’ ha le gambe corte e viene sempre superata dal buonsenso.

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