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Stefano Simontacchi – Il modello “HUB” per l’Italia – Africa, Cina, Italia.

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ASSOEDILIZIA – Property Owners’ Association Milan Italy e Istituto Europa Asia IEA Europe Asia Institute

“Una moderna collocazione strategica ed un nuovo ruolo dell’Italia come piattaforma internazionale di servizi immateriali.”

La proposta di Stefano Simontacchi esperto di tassazione internazionale

L’ ITALIA PONTE TRA CINA ED AFRICA

Nei prossimi decenni l’Africa è destinata a diventare l’area del mondo a più forte sviluppo e governi e multinazionali stanno esaminando strategie di espansione per arrivare prima dei concorrenti.

Anche l’Italia può svolgere un ruolo di primo piano diventando un hub degli investimenti verso l’Africa e addirittura triangolando i flussi di capitali cinesi,  i più forti investitori  nel Continente.

Come pubblicano oggi 7 ottobre 2014 il Corriere della Sera a firma Dario Di Vico ed altri mezzi di informazione, è la proposta di Stefano Simontacchi, managing partner dello studio Bonelli Erede Pappalardo e docente di international taxation all’università olandese di Leiden.

La scommessa, sostiene Simontacchi, si basa sul fatto che il nostro Paese gode di una favorevole collocazione geografica e di rapporti politico-culturali che affondano le radici nella storia.

Oggi i capitali cinesi passano dalle Isole Mauritius: ma è logico supporre che Pechino potrebbe localizzare le sue holding in Italia, dove già gli investimenti cinesi sono in forte sviluppo.

Condizione base è una convenzione favorevole per la tassazione nelle due direzioni: dall’Italia verso la Cina e dalla Cina verso l’Italia.

Potremmo così rappresentare per gli investitori cinesi un hub dove registrare beni immateriali (ricerca e sviluppo, marchi ecc.), trasferire personale qualificato e parte delle strutture manageriali in un Paese “sicuro” a fiscalità ordinaria.

Per diventare consulente dei Paesi che devono formare una loro amministrazione finanziaria e metterci al centro di un flusso di relazioni tra Cina e Africa, la politica fiscale italiana deve darsi  un orizzonte di medio periodo e caratterizzarsi per “stabilità e credibilità”.

Poi, aggiunge Simontacchi, l’Italia dovrebbe favorire gli investimenti stranieri nell’economia della conoscenza e creare un contesto favorevole al trasferimento da noi di persone dotate di consistenti patrimoni.

Stefano Simontacchi con il presidente dell'Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici al meeting Ambrosetti di Cernobbio 2014
Stefano Simontacchi con il presidente dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici al meeting Ambrosetti di Cernobbio 2014

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