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Sofia potrà continuare le cure

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sofiaIQ. 12/03/2013 – La piccola Sofia potrà ottenere una seconda infusione di cellule staminali prodotte con metodo Stamina e potrà farlo «in tempi rapidissimi».

Lo ha annunciato il ministro della Salute Renato Balduzzi dopo che nei giorni scorsi aveva ascoltato il parere del presidente dell’Istituto superiore di sanità Enrico Garaci e del direttore generale dell’Agenzia del farmaco Luca Pani.

Da quel che si apprende, il presidente dell’Iss e il direttore generale dell’Aifa, pur ricordando che le cellule staminali prodotte con il metodo Stamina risultano preparate in maniera non conforme alla legge e in un laboratorio non autorizzato, hanno fatto presente che non sussistono specifiche ragioni per escludere che i pazienti in trattamento possano proseguire la stessa terapia visto che dopo i trattamenti passati non si sono verificati effetti indesiderati di rilievo. Purché, hanno precisato, il paziente o i genitori del minore diano il consenso informato alla prosecuzione della cura.

«Si tratta di quella soluzione concreta che, incontrando i genitori di Sofia, mi ero impegnato a favorire entro sette giorni», ha detto il ministro Balduzzi. «Quanto è stato fatto concilia il rispetto delle norme e delle sentenze della magistratura con la situazione eccezionale nella quale si trova la bambina».

Il ministro ha avuto anche modo di replicare alle dichiarazioni sul caso della piccola Sofia che Adriano Celentano aveva rilasciato nei giorni scorsi.

«Sto seguendo personalmente e da molti giorni questa vicenda perché la soluzione da dare sia rispettosa delle leggi e delle esigenze di sicurezza scientificamente accertate», ha detto Balduzzi. «La soluzione che abbiamo suggerito potrà consentire alla piccola Sofia di proseguire con il trattamento già iniziato con la prima infusione a condizione che i suoi genitori diano il consenso informato. Non escludo altre forme di intervento che devono comunque rispettare le esigenze di sicurezza della salute pubblica, perché ne va della salute di tutti».

Soddisfazione è stata espressa dal legale di Sofia, Giuseppe Conte. «Questo risultato costituisce l’affermazione di un principio di civiltà giuridica: il diritto di Sofia, e di chiunque si trovi nella sua medesima condizione, di proseguire nel trattamento terapeutico concordato con i responsabili sanitari e per il quale è stato prestato specifico consenso informato», ha detto. «Confido pertanto che il completamento dell’intero ciclo di cure avvenga secondo il protocollo prestabilito».

(Fonte: http://www.healthdesk.it/diritti/articolo/6109/1363034664)

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