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Perse occhio per petardo al derby, i genitori dal questore di Roma: ”Non dimentichiamo vostro lavoro”.

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Il lavoro scrupoloso dei poliziotti non ha restituito a Valerio la sua vista, ma “la vicinanza, la gentilezza e l’abnegazione dimostrate nei confronti del nostro ragazzo non la dimenticheremo mai. A loro, va la nostra più sincera gratitudine”. Sono le parole rivolte da Daniela e Fabio, genitori di Valerio, giovane che perse l’occhio sinistro dopo essere stato ferito da un petardo lanciato allo stadio prima del derby al questore di Roma, Roberto Massucci, che li ha ricevuti nel suo ufficio qualche giorno fa. I genitori del ragazzo volevano ringraziare il dirigente del commissariato Ponte Milvio e i suoi uomini che hanno detto ”sono la dimostrazione di cosa voglia dire ‘esserci’ da parte delle istituzioni”. “Ricordo perfettamente la promessa fatta al papà il giorno dopo l’episodio – ha ricordato Ricciardi, dirigente del commissariato Ponte Milvio – ‘Non posso cancellare ciò che è successo, ma le prometto che troverò il responsabile”’.

Era il 6 aprile 2024 quando Valerio, giovane supporter biancoceleste, era stato attinto al volto dalle schegge partite dalla deflagrazione di un petardo lanciato in un’aiuola nei pressi dell’Olimpico. Totalmente estraneo alle dinamiche ultras, si stava recando allo stadio per assistere al derby in compagnia del papà e di alcuni amici, ma quella sera, che avrebbero voluto trascorrere insieme all’insegna di un tifo sano, si è trasformata in un incubo. In pochi istanti, Valerio aveva sentito intorno a lui una marea di voci sconosciute. Accanto c’era il papà, che con le sue stesse mani cercava di tamponare affannosamente la copiosa fuoriuscita ematica proveniente dal suo occhio. In quei minuti così drammatici, che sono sembrati ore, erano stati gli agenti del commissariato Ponte Milvio, impiegati nei servizi di ordine pubblico in occasione della partita, a prestare i primi soccorsi e allertare immediatamente personale del 118, che poi aveva trasportato il ragazzo al policlinico Gemelli. Qualche giorno dopo, la triste diagnosi prospettatagli dai medici fin dall’inizio ha trovato riscontro: Valerio aveva perso l’uso dell’occhio ferito. La ricognizione di tutte le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, la ricerca attenta di ogni dettaglio per arrivare all’identificazione certa del responsabile, hanno consentito ai poliziotti di individuarlo: un mese dopo è stato fermato dagli agenti nei pressi dell’Olimpico mentre stava andando allo stadio per Lazio-Empoli. Un episodio che non va dimenticato e che rinnova l’esigenza di proseguire nella strategia di rigore rispetto alla deriva di illegalità delle due curve romane.

Fonte: adnkronos.com

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