“Oggi ci sentiamo tutti calabresi, ci sentiamo tutti sbirri”. Lo grida forte don Ciotti, dal palco allestito sulla piazza principale di Locri nella Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. E’ la sua risposta alle scritte ingiuriose che appena ventiquattro ore prima avevano imbruttato i muri dell’Arcivescovado di Locri, subito dopo la visita del presidente della Repubblica Mattarella e che erano apparse una reazione della cultura dell’antistato alla tre giorni di mobilitazione voluta dall’associazione Libera contro le mafie e l’illegalità.
venerdì, Maggio 3, 2024