Cresce la tensione ad Alessano, il paese in cui vive la famiglia del diciassettenne reo confesso dell’omicidio della fidanzata sedicenne Noemi Durini. Due ordigni rudimentali – costruiti utilizzando bottiglie incendiarie – sono stati lanciati nella notte tra venerdì e sabato contro l’abitazione di Montesardo (frazione di Alessano) in cui il ragazzo viveva assieme ai genitori e ai fratelli. Laddove, pochi giorni fa, il padre di Noemi, Umberto Durini, era andato ad urlare la propria rabbia, accusando l’altro genitore di essere l’assassino della figlia. “Il ragazzo lo sta coprendo” aveva detto Umberto, lanciando un’accusa durissima, che potrebbe presto essere raccolta sotto forma di testimonianza dalla Procura di Lecce.
Per il momento l’unico responsabile dell’omicidio viene considerato il fidanzato, indagato per omicidio premeditato, aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà, mentre il padre è indagato solo per occultamento di cadavere.