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IQ ha intervistato il Viceministro Fassina. Si all’ Imu per quel 15% di popolazione più ricca.

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di Gianluca Colasanti (*)

IQ. 28/08/2014 – Domenica 25 agosto u.s. Informazione Quotidiana ha preso parte ad un evento organizzato dal Partito Democratico presso Cineto Romano, piccolo comune situato nella valle dell’Aniene, allo scopo di discutere di questi primi mesi di governo e delle prospettive future del nostro paese insieme agli onorevoli Gregori e Ferro, all’europarlamentare Milana ed insieme al Viceministro all’Economia e alle Finanze Stefano Fassina.

Proprio il viceministro si è voluto prestare ad un confronto con i presenti trattando le tematiche che stanno più a cuore ai cittadini come ad esempio il lavoro e la sopravvivenza del governo senza evitare qualche frecciatina al Pdl sulla questione dell’Imu e sulla vicenda giudiziaria riguardante Berlusconi.

Dal canto nostro siamo riusciti ad intervistare il Viceministro facendogli domande legate alla questione IMU e alla possibilità concreta di un suo impegno in prima persona nella corsa alla segreteria del PD nel prossimo imminente congresso.

Fassina, apparentemente molto più interessato alla vicenda Imu che al congresso, su questa questione così intricata è sembrato un fiume in piena ricordando che il PD sin dalla campagna elettorale aveva rimarcato il fatto che lo stato non poteva permettersi di togliere l’Imu sulla prima casa a tutti gli italiani; se mai questo fosse avvenuto, i problemi si sarebbero riversati in altro modo sulla vita e le tasche degli italiani.

E’ stato fatto l’esempio della cassa integrazione per la quale ora il governo dovrà trovare un altro miliardo di euro, somma che aumenterà qualora non entrassero piu’ i 2 miliardi di euro annuali provenienti dalla parte piu’ abbiente della popolazione (15%) che paga l’Imu.

A detta dell’economista non sarebbe moralmente ed eticamente corretto non pagare la cassa integrazione ad una persona che è senza lavoro per togliere l’Imu a quel 15% di popolazione più ricca che da sola eguaglia i due miliardi del restante 85%.

Proprio su questo punto è arrivata la stoccata al Popolo della Libertà visto che, stando alle parole di Fassina, i ricatti sulla sopravvivenza del Governo non scalfiscono assolutamente il Partito Democratico.

Alla nostra seconda domanda posta, Fassina ha premesso che la base per un buon congresso è proprio la chiarezza sulle tematiche più delicate che toccano ora l’Italia e gli italiani. Parlando invece della possibilità di una sua partecipazione alla corsa come Segretario del PD è stato molto deciso, spiegando di non condividere tutte le autocandidature che si sono susseguite negli ultimi mesi. Ha insistito sul fatto che una candidatura alla segreteria di un partito deve essere frutto di un disegno politico ben preciso basato su tematiche come il lavoro, la collocazione del partito in Italia ma soprattutto in Europa, un partito all’interno del quale le discussioni dovrebbero essere aperte, senza la presenza di divisioni e correnti varie che effettivamente fino ad ora non hanno portato molta fortuna al Partito Democratico.

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