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Autonomia: la disabilità tra diritto e lavoro

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Di Stefania Paradiso

IQ. 03/12/2013 – Si è tenuto oggi, martedì 3 dicembre 2013, nell’ambito della Giornata Internazionale dei diritti delle Persone con disabilità, l’incontro dibattito dal titolo Autonomia: diritti, risorse e lavoro, organizzato dall’IRCCS Fondazione Santa Lucia e dal CO.IN. Consorzio sociale. Tante le presenze e gli interventi per rammentare l’importanza della giornata con lo slogan “un giorno all’anno tutto l’anno”. Lorenzo Roata, giornalista Rai, dà il benvenuto e modera l’incontro.

   Dopo l’intervento dell’assessore con delega Rita Cutini e un saluto del Direttore Generale della Fondazione Santa Lucia, Luigi Amadio, il dibattito entra nel vivo della discussione.

Maurizio Marotta, Presidente Consorzio Sociale COIN, ci tiene a sottolineare che non è e non sarà una giornata celebrativa, ma una riflessione allargata a coloro che si occupano di diritti ed integrazione. “3500 persone, tra le quali 1200 disabili, sono i numeri che parlano del COIN che da sempre si occupa dell’integrazione delle persone. La realtà Capodarco è una realtà fatta di persone, disabili e non, che lavorano e danno linfa al terzo settore”. Il presidente ha anche rammentato come “il terzo settore sia un trend positivo, in una realtà economica di crisi e tagli, segnale che deve invogliare ancor di più associazioni, cittadini e cooperative a proseguire in questa direzione”. I tagli, il blocco delle assunzioni, le pensioni di invalidità ferme a 250 euro al mese,  purtroppo rischiano di provocare arretratezza e condizioni sfavorevoli. “La legge 68/1999 che ha come finalità la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato – aggiunge ancora Marotta – è totalmente disattesa. La quota obbligatoria del 7% è pura utopia;  l’evasione degli obblighi è semplicemente figlia dell’errata convinzione che l’assunzione di un disabile sia un’ennesima tassa, piuttosto che una risorsa”. La cooperazione sociale dà vita ad una maggiore efficienza ed occupazione ed è “nell’auspicio dell’affidamento di nuove attività che coinvolgano in ambito lavorativo sempre più persone svantaggiate che assume ancor più rilevanza ed importanza questo dibattito”. “Non va sottovalutato lo studio e il lavoro per le nuove tecnologie, per l’accessibilità turistica, per il web – conclude il presidente COIN – che sempre più vede impegnate e attive persone con disabilità”. “Ringrazio il COIN e la fondazione Santa Lucia per questo invito che considero di grande valore, così come di grande valore considero il lavoro che state facendo”.

Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, intervistata anche dal nostro Giornale,saluta così il pubblico del convegno. “Nel mondo circa 650 milioni di persone, ovvero circa il 10 % della popolazione globale, sono colpite da gravi e gravissime disabilità. E a queste persone che le Nazioni Unite dedicano questa giornata. Da noi, in Italia, basterebbe ricordare solo l’art. 3 della Costituzione per comprendere la strada da percorrere”. L’art. 3 della Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” La disabilità diventa diversità ed handicap solo quando è marcata dall’egoismo e dall’indifferenza. Diventa tale quando si frappongono barriere architettoniche e culturali. “Se le famiglie vengono lasciate sole – continua la Boldrini – subentra l’angoscia, il senso di smarrimento e di abbandono. La disabilità è una questione di carattere sociale, politico e culturale. La piena integrazione non è una concessione generosa, ma una opportunità per il sistema Paese. Ogni cosa può essere vista come un problema o una risorsa e la disabilità, di certo, non fa eccezione. Alla cultura dell’odio e dell’indifferenza presente, purtroppo, tra le giovani e giovanissime generazioni, va sempre contrapposta la cultura della valorizzazione. La scuola, i media, il cinema, il teatro, tutti debbono ingaggiare questa battaglia culturale contro ogni forma di discriminazione, di razzismo e di sopraffazione”.

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La presidente continua ricordando che “i tagli al sociale non sono in linea con la nostra Costituzione. Vogliono impoverire solo le fasce più deboli. Fanno sì che manchino progetti che accompagnino l’intero percorso di vita del disabile, in piena autonomia. Manca il “dopo di noi”, dilemma e assillo delle famiglie. Ed è qui che interviene il no profit in settori ancora poco esplorati, come quelli dei servizi alla persona”. La missione è quella di far sì che i disabili possano essere autonomi e cittadini a tutti gli effetti.

Laura Boldrini conclude dicendo: “Vi ringrazio perché voi la Costituzione la onorate tutti i giorni”.

A seguire molti gli interventi e le riflessioni ma tutto converge su tematiche fondamentali quali la necessità e l’obbligo di garantire lavoro e autonomia alle persone disabili, la mancanza di fondi che porta alla negazione di diritti fondamentali come la riabilitazione e l’assistenza e la battaglia per un cambiamento culturale che porti ad una totale e piena partecipazione delle persone in quanto cittadini e non zavorre da accudire. Il sottofondo musicale della canzone “Nei giardini che nessuno sa” di Renato Zero e le immagini di persone disabili impegnate sul lavoro, nello sport, nel sociale sono l’ottima conclusione del dibattito perché sottolineano quanto sia la non conoscenza a portare indifferenza e quanto invece si possa fare per migliorare qualitativamente il tenore di vita di chi parte svantaggiato.

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