La strada tracciata dalla Consulta era nitida. I giudici della Corte d’Assise di Milano l’hanno seguita, dopo una breve camera di consiglio, assolvendo Marco Cappato ‘perché il fatto non sussiste’ dall’accusa di ‘aiuto al suicidio’ per avere accompagnato nel 2017 Fabiano Antoniani, cieco e tetraplegico dopo un incidente, a morire in una clinica svizzera a Zurigo. “Una data storica – esulta il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano – perché la decisione della Corte realizza pienamente il significato dell’articolo 2 della Costituzione che mette l’uomo al centro della vita sociale e non lo Stato”.