“E’ finito il tempo in cui i politici chiedevano i sacrifici ai cittadini. I cittadini sanno che da questo governo non vengono richieste nuove tasse”. Così il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa a palazzo Chigi, al termine della prima discussione in Cdm sul def.
“Abbiamo fatto gli 80 euro, il taglio dell’Irap, la detassazione sul lavoro e continueremo. Certo c’è bisogno di far dimagrire un po’ la macchina pubblica, ma se i sacrifici li fanno i politici male non fa: se saltano poltrone nei Cda delle partecipate non è un sacrificio…”, ha concluso Renzi.
“A settembre-ottobre rifletteremo su dove mettere i soldi che arriveranno dalla spending” e dalla voluntary discolsure: “Sulle clausole di salvaguardia, o per ridurre le tasse, o magari investire su determinate priorità che in quel momento ci sembreranno opportune”.
Il presidente del Consiglio ribadisce che nel Def “siamo stati molto prudenti nelle stime: la voluntary disclosure quanto potrà portare? Qualche miliardo, ma noi abbiamo messo un euro, perché vogliamo essere prudenti”. Ancora: “Noi abbiamo previsto una crescita dello 0,7% anche se ci sono stime dell’1%”. Ma solo a settembre-ottobre si deciderà dove allocare le risorse che saranno disponibili”.
A proposito delle proteste dell’Anci per il rischio di tagli ai loro bilanci, Renzi ha assicurato: “Incontrerò i Comuni prima di venerdì, se serve anche le Regioni. Ma ribadisco: non ci sono tagli per il 2015, punto”.Poi, ha aggiunto “che la spending debba continuare è un dato di fatto”.
Il premier ha fatto l’esempio delle province: “Se si devono occupare solo di strade e scuole, è chiaro che immaginiamo un taglio. Se ragioni sulla base del budget, c’è un taglio: ma bisogna cambiare la mentalità, e certe osservazioni sono stravaganti. In prospettiva rimettiamo in pari le province con le deleghe che abbiamo loro tolto”. Poi, ha aggiunto, “c’è una discussione aperta con i sindaci e gli amministratori. E’ normale che uno dei migliori amministratori come Fassino dica che ha il problema che la provincia di Torino ha violato il patto di Stabilità e ora lui deve scontare le conseguenze. La discussione è aperta”.
Rispondendo ad una domanda sulla sostituzione di Graziano Delrio, il premier ha confermato: “venerdì mattina ci sarà il nuovo, o la nuova, sottosegretario alla presidenza del Consiglio”