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Volantino intimidatorio contro il Segretario Uil Fpl Viterbo Mecorio.

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Il Segretario Generale della Uil Fpl Viterbo Lamberto Mecorio

“Un gesto senza precedenti. Un testo ‘violento’ e con un linguaggio che pensavamo di esserci lasciati alla spalle con la fine degli ‘Anni di Piombo’. Un vero e proprio comportamento intimidatorio nei miei riguardi, nei riguardi della Uil e dell’azione sindacale in generale”. A dichiararlo è Lamberto Mecorio, Segretario Generale della Uil FPL di Viterbo, preso di mira nel fine settimana da un volantino scritto da un fantomatico “Gruppo precari indipendenti della ASL di Viterbo” e lasciato “clandestinamente” nei locali dell’Ospedale Belcolle.

“Mi si accusa di tutto – prosegue Mecorio – con un linguaggio e con toni d’altri tempi in cui si punta il dito contro di me dipingendomi come responsabile, assieme a tutta la Uil, delle difficoltà dei precari, della Legge Fornero, del blocco delle assunzioni, dell’allungamento dell’età pensionabile, dei licenziamenti nelle strutture private e altro ancora. Si parla della Uil come organizzazione ‘asservita al padrone politico di turno’ e di me come ‘fanatico sindacalista’. Perché questo linguaggio intimidatorio? Con quale obiettivo? – sottolinea Mecorio – Forse con la speranza che qualcuno prenda provvedimenti violenti contro di me per aver toccato, con il lavoro sindacale a sostegno dei precari, interessi che non dovevano essere nemmeno sfiorati? Cosa devo aspettarmi, che dopo questo volantino che sembra uscito dal ciclostile di un’organizzazione clandestina degli anni ’70, qualcuno mi aspetti fuori di casa per sparami alle gambe? Chiunque lo abbia scritto – spiega Mecorio – dovrebbe innanzitutto vergognarsi e farlo non verso di me, ma nei confronti di tutti i lavoratori e di tutti i precari. Precari, tutti rappresentati al Belcolle da un coordinamento ufficiale che ha sempre collaborato fianco a fianco con il sindacato e a tutela dei diritti del lavoratore. Coordinamento i cui appartenenti hanno già espresso la loro solidarietà nei miei rigaurdi con messaggi e telefonate. Questa sigla che oggi accusa violentemente il sindacato è nata all’improvviso per aggredire su un tema molto sentito dalle persone e dalle famiglie. Poi, chiunque lo abbia scritto, sappia che né io, né la Uil ci faremo mai e poi mai spaventare da questi quattro ‘ruba galline’. Il sindacato, nel corso della sua storia, ha avuto a che fare con nazisti, fascisti, mafia e terroristi, a partire da un linguaggio simile a quello messo nero su bianco nel volantino lasciato al Belcolle. Ed ha affrontato tutto a testa alta e a volto scoperto, non con il passamontagna di chi si nasconde vigliaccamente dietro una sigla. Ha affrontato tutto senza paura, con la sola forza delle proprie braccia, della democrazia e con la dignità del mondo del lavoro, regolando i conti di volta in volta. Infine, appena entrato in possesso del volantino, ho sporto subito denuncia presso la Questura di Viterbo e laddove verranno scoperti i responsabili di questo gesto indecoroso, provvederò a presentare anche querela per diffamazione e gli eventuali risarcimenti – conclude Lamberto Mecorio – verranno messi a disposizione dei precari co.co.pro. per le spese legali che si rendessero necessarie alla loro stabilizzazione”.

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