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Via libera al Piano nazionale malattie rare dalla Stato-Regioni.

Gemmato, "dopo 7 anni è finalmente realtà". Più cure per 2 milioni di pazienti.

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Il Piano Nazionale Malattie Rare 2023-2026 “è finalmente realtà: con l’approvazione ratificata oggi in Conferenza Stato-Regioni, si colma un vuoto di sette anni e si definisce una cornice di interventi precisi per dare risposte concrete alle persone con malattia rara e ai loro familiari”.

Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, a margine della seduta della Conferenza Stato-Regioni che ha sancito l’accordo sul Piano nazionale malattie rare e sul riordino della rete delle malattie rare. Si garantiranno così più cure ed assistenza a circa 2 milioni di malati rari in Iftalia. “E’ un giorno importante, ma non certo un punto d’arrivo – rileva Gemmato -. Ora è importante spiegare il Piano in tutte le sue parti, negli obiettivi e soprattutto negli indicatori che ne definiscono il raggiungimento e tenerlo vivo mettendolo in pratica con il supporto di tutti i soggetti coinvolti: le istituzioni, le associazioni dei pazienti, i clinici e la comunità scientifica, tutta la filiera”. Questo governo, ha aggiunto, “è stato fin da subito attento al tema delle malattie rare e ora potrà lavorare per concretizzare le azioni previste del Piano: migliorare l’accesso alle terapie, superare le disuguaglianze regionali, declinare e sfruttare efficacemente le reti e l’utilizzo dei dati, dare piena attuazione alla Legge 175/2021 con maggiore speditezza. Obiettivi che possiamo raggiungere grazie a un governo forte e di mandato”.

Per l’attuazione del Piano è stato previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro, a valere sul Fondo sanitario nazionale, per ciascuno degli anni 2023 e 2024. “Non posso che esprimere piena soddisfazione per il risultato messo a segno oggi. Sicuramente c’è ancora tanto da fare, ma sono convito che il cammino intrapreso sia quello giusto”, conclude Gemmato. 

Uniamo, un risultato importante l’ok al Piano malattie rare

 “La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il Piano nazionale malattie rare 2023-2025. Si tratta dell’ultimo passaggio formale prima del via libera definitivo. Per l’attuazione del Piano è stato previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro, a valere sul Fondo sanitario nazionale, per ciascuno degli anni 2023 e 2024. Un risultato importante che Uniamo – Federazione Italiana Malattie Rare attendeva da tempo”. Così Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo. “Abbiamo lavorato tre anni – rileva Scopinaro in una nota – per arrivare a questo Piano, siamo contenti sia arrivata la spinta decisiva per la sua approvazione. Siamo grati anche al ministro della Salute Orazio Schillaci per aver mantenuto la promessa del 28 febbraio di stanziare fondi ad hoc. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per riuscire a dare concretezza a quanto scritto”. Il Piano nazionale malattie rare permetterà una più efficace presa in carico delle persone che vivono con malattia rara con l’obiettivo di un supporto terapeutico costante e soprattutto omogeneo su tutto il territorio nazionale. “Come dichiarato dal sottosegretario Gemmato, il Piano ha bisogno del supporto di tutti i soggetti coinvolti: le istituzioni, le associazioni dei pazienti, i clinici e la comunità scientifica. Il Piano affronterà in modo diretto e preciso gli obiettivi su diagnosi, trattamenti, formazione e informazione per migliorare il più possibile – conclude Uniamo – la qualità di vita della comunità dei malati rari”.

Nel nuovo Piano si punta alla prevenzione prevedendo, ad esempio, percorsi preconcezionali, la consulenza genetica e i test genetici. Ma anche promuovendo campagne informative. Obiettivo è anche la diagnosi precoce, indirizzando tempestivamente le persone con sospetta malattia rara ai Centri di riferimento della Rete Nazionale Malattie rare. Ed ancora: favorire l’accesso tempestivo ai farmaci e facilitare gli accessi a tutte le opzioni terapeutiche, potenziare i registri e il monitoraggio della rete malattie rare.

ANSA.IT

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