Home Attualita' (OLD) Ultrasettantenni alla guida. Il 47% ha deficit nei riflessi.

Ultrasettantenni alla guida. Il 47% ha deficit nei riflessi.

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Di Paolo Dominici

IQ. 28/11/2012 – Riflessi poco pronti, deficit visivi o uditivi e alcol: sembrano essere queste le cause che pregiudicano una guida sicura per gli anziani.

In Italia, gli over 70 con patente di guida sono circa 3 milioni e l’80 per cento sono uomini.

Di questi ben la metà, ovvero 1,5 milioni, rischia di essere coinvolto in un sinistro stradale con una probabilità del 16% maggiore rispetto agli adulti.

Ogni anno muoiono al volante almeno tre anziani al giorno, di cui il 40% è ultra 75enne.

A lanciare l’allarme è una ricerca presentata durante il Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) a Milano.

Nel dettaglio, l’indagine ha mostrato che il 47% degli anziani aveva deficit nei riflessi e nelle funzioni esecutive e il 24% carenze nelle capacità di attenzione. Il ha 15% deficit visivi, il 12% soffre di disturbi del sonno e uno su dieci eccede nel consumo di alcol. Va specificato però, che solo il 62% di loro guidava nel traffico e che uno su cinque percorre in media meno di 40 chilometri a settimana.

Le persone anziane possono soffrire, da un punto di vista psicologico, se gli si impedisce, tra le altre cose, di guidare.

Innanzitutto, è bene valutare se è necessario impedire la guida all’anziano e perché; sicuramente le avvisaglie ed i sospetti possono nascere quando si nota che vi sono delle dimenticanze delle strade, errori nella segnaletica, riflessi lenti, velocità non adatta in alcune circostanze e zone di divieto. Insomma una serie di motivi che giustificano la preoccupazione dei familiari. Per non creare delle sofferenze psicologiche è bene che i parenti agiscano con molta prudenza facendo dei discorsi che puntino sul senso di responsabilità dell’anziano, senza fargli pesare il fatto che alcuni suoi disturbi, o, in alcuni casi patologie, come la demenza senile, possano aver contribuito a questo divieto.

Gli studiosi dell’Alzheimer Association americana hanno proprio stilato una serie di consigli per poter affrontare in modo più leggero questo discorso con l’anziano: essere pazienti, comprensivi, e fermi nelle decisioni, dando al parente tutto l’aiuto di cui ha bisogno, sia fisicamente che psicologicamente. Sicuramente vi saranno casi in cui non sarà semplice, anche perché chi soffre di alcune patologie neurologiche, solitamente non riesce a capire quali sono i reali motivi del divieto, e svilupperà del nervosismo e aggressività nei confronti della famiglia. Con delle argomentazioni incisive, e magari con l’aiuto del proprio medico di base, e anche se è necessario di specialisti, si riuscirà a proteggere il proprio “nonno”.

(Fonte Health desk-TantaSalute)

 

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