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Tocca abituasse ar peggio del Dott.Brozzi.

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Buon giorno Gente mia che pensate!
Faccio lo scemo, dò consiglio senza richiesta prendetelo come tale.
Altri non siamo che semplici comparse sul palcoscenico della vita, chi più chi meno pagato, chi più chi meno appagato!
L’amore, è Lui il vero protagonista che, permeando e circolando attraverso e grazie ognuno di noi, qual magico fluido, ci riscalda e ci mantiene da sempre la vita.
Come l’acqua o… come il sole, se qualcuno, scelleratamente, ritenesse di soggiogarli a proprio esclusivo tornaconto, assetando il prossimo suo, finirà annegato nel fuoco del proprio egoismo, vittima della sua incoercibile bulimia esistenziale.
Facciamoci dunque pietre “refrattarie”; quelle pietre che a contatto del calore, non se ne appropriano, condividendolo e scambiandolo con l’universo che le circonda, consapevoli di essere ciò che sono … umili granelli di sabbia.

Tocca abituasse ar peggio
Dinanzi ar capezzale de n’malato
s’aggirava na mandria de dottori
ch’alla stregua de miseri esattori…
toccaveno qual fosse fatturato.

“E chi sarebbe sto morammazzato?”
Domannò er capo de li primari;
rajanno disse l’orda de somari:
” ‘n’ex lavoratore … n’disoccupato…”.

“Se pò sapè de grazzia che je dole?”
“Gnente, nun vò le cure pajative,
a flessibbilità, dice che n’a vole”.

“Ah sì! A giovanò cerca de capì:
si’nsisti testardo a volè vive
t’hai d’abituà a na cosa: a morì !”

Affettuosamente Mario Brozzi
Brozzi

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