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Tiradritto, stop cocaina

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da redazione

IQ.24/03/2013 – Si chiama Tiradritto l’iniziativa organizzata a Roma per dire basta alla cocaina. “Tiradritto, stop cocaina” è un invito rivolto ai più giovani, quelli più a rischio, ma anche agli spacciatori per liberare, almeno per un giorno, spazi. Una scommessa per ricordarsi come ci si sente bene padroni di noi stessi. Anche solo per un pomeriggio.

L’iniziativa – in collaborazione con il Dipartimento Politiche Antidroga, della presidenza del Consiglio e del Ministero per la cooperazione internazionale e l’integrazione – nasce da un’idea di Paolo Berizzi, inviato di Repubblica, che nel suo ultimo libro-inchiesta, “La Bamba”, uscito per Dalai nel 2012, insieme ad Antonello Zappadu ha seguito passo per passo il percorso della polvere bianca dalla foresta amazzonica colombiana fino alle piazze italiane, con capolinea Milano “coca-city”.  “Sarà un dibattito in strada. Niente palchi, solo sedie all’aperto in mezzo alla gente. Racconteremo le dinamiche legate al traffico di cocaina e con esperti di diversi campi parleremo dell’impatto che la coca ha sulla nostra quotidianità”, spiega il giornalista. Si parte da Tor Bella Monaca, Roma, il 27 marzo alle 15 per il primo “talkstreet”, organizzato con il sostegno della Croce Rossa Italiana e della comunità Villa Maraini. Il luogo scelto per l’inizio del viaggio è la Pinetina. A questa sfida hanno aderito molti volti noti come Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Marco Giallini, Matteo Garrone, Pasquale Pozzessere, Marco Lodoli, Massimo Wertmuller, Flavio Insinna e altri ancora. Il talk lascerà Tor Bella Monaca per arrivare a Napoli, Scampia, e poi a Bari (Japigia), Palermo (Zen), Cagliari (Sant’Elia), Perugia (Via del Macello), Firenze (Santa Croce), Bologna (San Vitale), Torino (Porta Palazzo), Padova (Via Anelli), Verona (Porta Nuova), Varese (Piazza della Repubblica), Brescia (Piazzale Arnaldo), Bergamo (Malpensata), e terminare a Milano (Corso Como). Un percorso che porta dritto al 26 giugno, giornata mondiale contro le droghe e l’illegalità. Le realtà e le città sono diverse tra loro e ogni posto ha una sua storia, il suo spaccio e le sue peculiarità. Ma tutte hanno l’elemento in comune della cocaina. Facile da reperire, sempre meno costosa, è dappertutto. Una droga democratica, se vogliamo, perchè dall’operaio al   chirurgo, dallo studente al parlamentare, non fa nessuna distinzione. “Deve essere chiaro agli occhi di tutti, ma soprattutto dei ragazzi”, ricorda Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento politiche antidroga, “che chi acquista anche una piccola quantità purtroppo finanzia le mafie, la loro violenza e il mal affare delle organizzazioni criminali nonché il terrorismo. Senza contare, aggiunge, gli effetti nocivi sul cervello causati dall’uso di cocaina, in particolare nei giovani”. La cocaina è la nuova piaga sociale e fino a quando non esplode in una vera e propria dipendenza viene percepita come poco pericolosa. In realtà i danni sono notevoli e per nulla trascurabili a livello personale, biologico e sociale. Se parlarne può far riflettere ed evitare anche ad un solo giovane di avvicinarsi alla droga ben vengano iniziative come queste.

 

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