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Terni teatro di scontro tra manifestanti e polizia

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  da redazione

IQ. 06/06/2013 – Tensione e paura nella manifestazione di ieri a Terni dei lavoratori Ast in occasione dello sciopero di quattro ore organizzato da varie sigle sindacali e dalle Rsu. La ex  Thyssen di Terni che ha circa 2900 lavoratori produce acciai speciali Inox. I proprietari finlandesi devono vendere gli impianti di Terni ma ancora  non si conoscono i termini delle offerte. Quella di ieri, quindi, doveva essere una protesta di difesa per il lavoro. E, invece, come accade sempre più spesso, gli scontri, le ferite e le manganellate, fanno passare in secondo piano le motivazioni per le quali si protesta.

Il segretario della  Fiom-Cgil di Terni racconta il fatto: “Erano state proclamate quattro ore di sciopero. Verso le 9,30 è partito il corteo dalla fabbrica, la ex Thyssen di Terni. Il primo turno, sei, settecento operai in corteo verso la stazione. Dieci minuti di occupazione dei binari della stazione e poi basta. Quasi un’ora dopo, a un centinaio di metri dall’ingresso della stazione, un primo cordone di poliziotti. La prima carica, manganellate sulle spalle e in testa. Il secondo cordone l’abbiamo trovato all’ingresso. Due cariche pesantissime e poi ancora tafferugli. Il vicequestore che era di turno e comandava in piazza si è reso conto dell’errore. Ha fatto aprire i cordoni e per dieci minuti ha consentito che occupassimo i binari. Fine della storia”. Negli scontri  è rimasto colpito anche il sindaco della città Leopoldo Di Girolamo, ferito alla testa. Il questore ha sostenuto di aver impedito l’occupazione simbolica per aver ricevuto una segnalazione dalla  Digos per la possibile presenza di “infiltrati” nel corteo. Il sindaco ha detto che “c’erano alcuni poliziotti che colpivano con i manganelli, io non ho visto chi mi ha colpito perché mi ero girato verso i lavoratori che spingevano per scardinare il cordone della polizia per cercare di mediare. Quando mi sono girato, sono stato colpito. Fisicamente non ho visto chi lo ha fatto”. La polizia afferma che a  ferire il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, è stato un manifestante, già identificato. Ma il sindaco ha riconfermato di aver avuto anche manganellate dai poliziotti. “Una gravissima azione messa in atto dalle forze di polizia” è la dichiarazione, invece, della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Il Capo dell’Ufficio Centrale Ispettivo della Polizia di Stato ha richiesto al Questore di Terni ”una dettagliata relazione” in merito a quanto successo. Il ministro dell’Interno assicura che “sarà fatto tutto quello che si deve”. A posteriori tutti pronti a capire e condannare quello che è accaduto. Il problema vero è che la manifestazioni non sono più cortei pacifici di protesta in difesa di diritti essenziali, ma scontri tra cittadini e forze dell’ordine. Bisognerebbe capire che non esiste barricata perché i diritti da difendere sono gli stessi, sia per gli operai sia per gli agenti. Il lavoro è un diritto per tutti e non è spaccando teste che lo si difende. La politica, dal canto suo, dovrebbe rendersi conto che c’è una esasperazione tale da spingere a picchiare senza voler ascoltare ragioni. Questi fatti andrebbero evitati e non considerati una volta accaduti.

 

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