Tennis, il ritorno del Re: Sinner obiettivo Foro Italico

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Foro Italico, Sinner, ph.Ascanio Anotlini Ossi

Serpeggiava la sensazione del dejavu tra le persone che sabato si trovavano al calar del sole ad attendere l’affaccio di Jannik Sinner sul ponte che sovrasta il Foro Italico perché in effetti alcuni come noi di Informazione Quotidiana giovedì scorso avevano avuto l’idea di andare in centro, in Piazza San Pietro per assistere alla fumata del Conclave e quindi poi si sono trovati ad attendere l’affaccio dalla loggia della Basilica del Nuovo Papa Leone XIV. E in effetti quando lunedì Jannik Sinner si è allenato sul Centrale dal palco è arrivato un urlo “Subito Papa“, quando ancora il nome di Robert Francis Prevost era solo uno dei candidati al soglio pontificio, neanche il più famoso. E quindi tra cartelloni, capellini e maglie arancioni la distesa sinneriana si è spostata poi sul Centrale del Foro Italico e quando jannik è entrato in campo il boato ha sovrastato persino i cori che provenivano dal vicino olimpico dove era in corso lo scontro diretto tra Lazio e Juventus. Poco importa se dalla parte opposta della rete c’era un mister nessuno, Mariano Navone che per la verità nello stadio sold out aveva anche una manciata di tifosi sparsi qua e la. Specialista della terra rossa, numero novantanove del mondo ma in crescita. Ha fatto il suo, togliendo il servizio a Sinner, illudendosi quindi per un momento e spaventandoci tutti prima di soccombere. 6-3 6-4 Jannik non è stato dominante come ad esempio un altro italiano che in questa prima settimana di Internazionali ha impressionato, Lorenzo Musetti, però non ha fallito e il risultato è bene o male quello che tutti si aspettavano, una vittoria in due set.

Jannik Sinner, ph. Ascanio Antolini Ossi

Sinner, ritorno alla vecchia casa

Ritorna alla vecchia casa, come canterebbero The Smiths. Jannik Sinner ci era mancato, anzi è finalmente stato scoperto dal foro italico perchè quello che ricordano qui a Roma, quando soffrì terribilmente contro il kazako Shevchenko e poi perse con Francisco Cerundolo era un altro Sinner. Il numero uno al mondo agli internazionali quest’anno è italiano e dopo quel che ha passato è bello anche solo rivederlo. Per lui la squalifica è stata dura, ma il pattegaimetno con la WADA ha contribuito a togliergli un peso, la spada di Damocle che pendeva su di lui ormai dal Sunshine Double del 2024, dai giorni incriminati dal caso clostebol, si è dissolta con questi tre mesi di allentamento dal tennis, dal suo sport, dalla sua vita quotidiana. 104 giorni lunghissimi, in cui il tennis era tornato ad essere quello sport affasciante, in cui ogni tanto abbiamo qualche campione da tifare in occasioni che sembrano del tutto eccezionali e nulla di più. Ma già dal lunedì di apertura di questo torneo ci siamo ricordati che si tratta di uno sport nel quale siamo campioni del mondo, in toto, sia al maschile che nel femminile, abbiamo portato un nostro rappresentante in tutti e quattro i tornei delle finals, abbiamo un bronzo in singolare, un oro in doppio alle Olimpiadi due giocatori in top ten ATP -con Sinner numero 1- e una quinta nel ranking WTA. Il tennis senza Sinner è stato al centro delle cronache in un modo o nell’altro, Lorenzo Musetti ha provato a non far sentire troppo la mancanza del campione, ma quel che ha detto Jannik è vero anche per noi “Sono stati mesi lunghi, da un lato sono stato bene e ho potuto stare di più con la famiglia e gli amici, ora però sono felice di poter tornare a fare quello che amo”. Siamo contenti di aver scoperto questa versione Prime (così si dice oggi nel gergo dei social) di Lorenzo Musetti, ma la Volpe Rossa ci è mancata terribilmente e ora siamo pronti a vestirci di arancione, il colore dominante in questi giorni al Foro Italico. Dall’arancio all’azzurro, non dimentichiamoci degli altri adesso, perché allo stesso modo, il giorno della premiazione di Davis e BJK Cup la stessa ovazione è stata riservata anche agli altri campioni del mondo che stanno ancora incantando Roma. Musetti e Paolini infrangono traguardi, Jasmine non era mai riuscita a vincere due partite a Roma in singolare, era solo questione di tempo memore della vittoria in doppio con Sara Errani lo scorso anno, e ora il tabellone è aperto: Sabalenka continua ad essere inarrestabile, ma dalla parte opposta di tabellone la crisi di Swiatek è profonda e non se ne vede la via d’uscita. Eliminata la campionessa in carica, come eliminata Jessica Pegula, l’altra minaccia dal ranking più alto sulla strada di Jas verso la finale. Emoziona come detto Lorenzo Musetti e si emoziona insieme al pubblico anche Matteo Berrettini, quasi commosso per aver ritrovato Roma, per aver riaccolto l’esultanza del Centrale. Si prepara ad uno scontro dai tratti epici contro Casper Ruud, campione di Madrid attualmente il più forte giocatore sulla terra rossa del circuito che proprio a Roma, proprio contro Matteo Berrettini nell’anno delle porte chiuse vinse il match che lanciò la sua carriera. Sinner con De Jong, Berrettini con Ruud, Jasmine con Ostapenko e Musetti con Medvedev, questi internazionali hanno ogni giorno nuove storie azzurre da raccontare, possono essere gli internazionali più italiani di sempre.

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