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Strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda

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Strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, durante le preghiere del venerdì. Sono 49 i morti della strage delle moschee a Christchurch e gli attacchi erano “ben organizzati”. Lo ha detto la premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern.

Quattro persone sono state tratte in arresto, tre uomini e una donna. Uno degli attentatori è un cittadino australiano definito dal premier di Canberra Scott Morrison “un estremista di destra” e “un violento terrorista”.

Secondo fonti media neozelandesi, sui caricatori usati dagli attentatori ci sarebbero nomi di persone che hanno compiuto stragi razziali tra cui quello di Luca Traini, il 28enne che nel 2018 ha tentato una strage di immigrati a Macerata ferendo sei persone e quello di Alexandre Bissonnette, autore di una strage in Canada dove vennero uccise sei persone e 19 rimasero ferite.

In quello che forse è il più grave attacco contro musulmani in un Paese occidentale, i testimoni parlano di vittime uccise anche a distanza molto ravvicinata. Tra le vittime quasi certamente anche molte donne e bambini.
La polizia ha chiesto ai cittadini di religione islamica a “non recarsi nelle prossime ore nelle moschee in nessuna parte della Nuova Zelanda”.

Poco prima della strage era stato pubblicato sui social, presumibilmente da uno dei killer, un manifesto “anti-immigrati e anti-musulmani” di 87 pagine. Il commissario di polizia neozelandese Mike Bush, durante una conferenza stampa, ha detto che sono state rinvenute auto con esplosivi nel centro della città dove era in corso la manifestazione dei giovani studenti per il clima, sulle orme dell’attivista svedese 16enne Greta Thunberg, che è stata evacuata.
La premier Jacinda Ardern ha descritto l’accaduto come “un atto di violenza senza precedenti” e “uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda”. La polizia, via Twitter, ha esortato a rimanere chiusi in casa, a non andare in moschea in tutto il Paese e a non condividere il link dell'”inquietante” video sulla strage a quanto pare trasmesso in diretta.

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