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Solidarietà ai colleghi di Paese Sera.

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Il Direttore Responsabile di Informazione Quotidiana Dott. Pietro Bardoscia, la Caporedattrice Nazionale Dott.ssa Stefania Paradiso e tutta la Redazione IQ esprimono piena solidarietà ai colleghi di Paese Sera che rischia la chiusura.

IQ. 30/07/2013 – ”Domani scadono i contratti dell’intera redazione di nuovo Paese Sera e la proprieta’ che da mesi e’ in trattativa con la societa’ Parsitalia per la cessione delle quote societarie, ha minacciato di impedire dal primo agosto l’accesso ai giornalisti nella sede”.

Lo comunica la redazione del quotidiano online, ricordando che ”da quattro mesi i giornalisti non ricevono lo stipendio, cosi’ come i collaboratori che in alcuni casi vantano crediti da piu’ di un anno”.

”A pochi giorni dalla scadenza dei contratti – si legge ancora nella nota -, l’azienda ha deciso di far saltare in maniera unilaterale il tavolo di trattativa sindacale.

Il pre-accordo tra i lavoratori e l’azienda, accettato a condizioni durissime dalla redazione, come nel caso delle ‘deroghe dei minimi’ salariali che permetteva il mantenimento dei posti di lavoro, e’ stato ulteriormente modificato al ribasso”. ”Si sta spegnendo cosi’ ”la voce di Roma”, che per oltre due anni attraverso un quotidiano online e un mensile cartaceo ha provato a raccontare la vita sociale, culturale, economica e politica della Capitale, con i suoi protagonisti, associazioni, movimenti e cittadini – prosegue la nota -. Domani, 31 luglio, i lavoratori di ‘Paese Sera’ metteranno in atto una protesta nella sede del giornale, in via Carlo Emery 47, e invitano i lettori ad unirsi a loro”. ”Una storia di ordinaria mala editoria: un gruppo di imprenditori che si improvvisano editori (per conto proprio o su suggerimento altrui?), resuscitano una storica testata romana, ma non sanno come gestirla e accumulano via, via un passivo sempre piu’ pesante”, commenta l’Associazione Stampa Romana, chiedendo a Parsitalia, societa’ che sarebbe interessata all’acquisto della maggioranza delle quote societarie, di aprire un tavolo a tre, con sindacato e attuale dirigenza, ”per individuare soluzioni possibili, magari con l’attivazione di ammortizzatori sociali e ripensamento della struttura organizzativa”.

(ANSA). CAS 30-LUG-13 18:10 NNN

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