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Smascherata una truffa ai danni dell’INPS

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finanzaIQ. 26/08/2013 – Erano tutti in cassa integrazione.

I competenti Istituti Previdenziali gli corrispondevano circa 7 mila euro al mese, pari approssimativamente all’80 per cento della loro ultima retribuzione: nonostante tutto continuavano a lavorare presso altre compagnie aeree.

La Guardia di Finanza di Verona ha smascherato ben 15 piloti aerei che, sebbene beneficiassero di consistenti trattamenti previdenziali dalla compagnia aerea di appartenenza, l’Indennità di mobilità e il trattamento previdenziale dello speciale Fondo Trasporto Aereo, hanno ben pensato di farsi assumere da altre compagnie non italiane, tutte con sede principale presso paesi del Medio e dell’Estremo Oriente, con retribuzioni mensili pari mediamente a circa 8 mila euro.

Dopo i primi casi accertati nel corso del 2011, le Fiamme Gialle di Verona, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), hanno riscontrato ulteriori casi di piloti, tutti dipendenti di compagnie aree nazionali, indebiti percettori di trattamenti previdenziali.

Tra il 2009 e il 2013 la truffa perpetrata ai danni dell’INPS ha permesso ai quindici soggetti di percepire indebitamente trattamenti previdenziali per circa 850.000 euro.

L’indagine ha progressivamente comportato la denuncia dei 15 indebiti percettori alla competente Autorità Giudiziaria, interessando 8 Procure della Repubblica per le ipotesi di reato di indebita percezione di erogazione a danno dello Stato (ex art. 316 ter, 1° comma C.P.) e di truffa ai danni dello Stato (ex art. 640 2° comma C.P.).

Fra questi il caso più eclatante è stato quello di un pilota che, per circa due anni, ha percepito la cassa integrazione da una compagnia aerea italiana per un totale di 175.000 euro e, contemporaneamente, ulteriori 161.000 euro da una compagnia aerea del Medio Oriente presso la quale era stato assunto in qualità di comandante.

L’attività info-investigativa sviluppata dai Finanzieri della Sezione Tutela Spesa Pubblica di

Verona, si è incentrata principalmente sull’analisi delle informazioni inerenti i piloti di aerei percettori di ammortizzatori sociali, fornite soprattutto dall’INPS.

Successivamente questi dati sono stati incrociati con le ulteriori informazioni estrapolate dalle banche dati di rilievo internazionale in uso alla Guardia di Finanza e con le risultanze di successive indagini volte ad accertare l’impiego presso compagnie aeree estere.

Poiché la mancata comunicazione preventiva del reimpiego di chi beneficia della cassa integrazione comporta il recupero dell’intero importo percepito come prestazione assistenziale, l’indebito netto che l’INPS dovrà recuperare ammonta a circa 1.825.000 euro.

Continua, quindi, l’attività della Guardia di Finanza che ha come principale obiettivo quello di salvaguardare le risorse pubbliche destinate alle prestazioni assistenziali e previdenziali, contrastando tutte quelle condotte criminose che compromettono gli interessi della collettività.

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