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Smart cities, motori di crescita, di Clerici (Assoedilizia).

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Foto: - Achille Colombo Clerici pres. IEA

– QN Il Giorno del 2 settembre 2017 – Smart cities, motori di crescita

di Achille Colombo Clerici

L’ economista  Enrico Giovannini, già ministro del Lavoro nel governo Letta e presidente dell’Istat, in una intervista a L’Espresso ha ricordato ai governanti la necessità di rilanciare il settore edilizio per rafforzare la ripresa economica e, soprattutto, di creare posti di lavoro.

Due le vie da percorrere: alleggerire la pressione fiscale sugli immobili per rendere interessante l’investimento, ed introdurre meccanismi virtuosi per il rilancio produttivo.

Intendiamoci. Non si tratta di nuove colate di cemento, ingoiando ulteriore suolo, ma di riqualificare edifici e città. E in questa ottica Assoedilizia ha fatto un primo passo  costituendo “The Italian Smart City Forum”, unitamente ad un Team di ricerca IEFE-Università Bocconi coordinato dai professori Giuseppe Franco Ferrari ed Edoardo Croci e ad Assimpredil-Ance.

Partendo dall’analisi e dal monitoraggio delle realtà urbane delle città italiane,  l’ iniziativa culturale è volta a costituire un osservatorio permanente della loro funzionalità, nell’ottica di un auspicato futuro prossimo venturo di rigenerazione urbana; per approdare alla smart city, attraverso la riqualificazione urbano-edilizia (riuso/sostituzione) nonchè la realizzazione della prestazionalità delle strutture e della biodiversità.

Tale processo si traduce nell’impiego di operatori altamente qualificati, dagli artigiani agli esperti di efficienza energetica, dai progettisti ai tecnici. Dando nuovo vigore alle imprese che producono alta tecnologia ed ai centri di ricerca e sviluppo. Settori nei quali si decide, oltre alla modernità, anche il futuro di un Paese.

Il dato di fondo è la vetustà del patrimonio immobiliare nel nostro Paese.  In molti casi, a causa non solo del cattivo stato di conservazione, ma anche della cattiva edilizia originaria, invece di ristrutturare,  risulta più conveniente abbattere e ricostruire. Una pratica in uso nei Paesi più avanzati, dalla Germania agli Stati Uniti, ma che in Italia – dove l’80% delle famiglie vive in case a titolo di proprietà o assimilabili – presenta problemi di non facile soluzione.

L’intervento edilizio di rigenerazione urbana ( attraverso la riqualificazione o la sostituzione degli immobili ) ha una duplice valenza. Produce in via diretta una attività economica che incrementa il Pil; e rende le nostre città più competitive, anche a livello internazionale, come  motori di crescita.

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