Home ECONOMIA Singapore la smart city sempre più proiettata verso il futuro.

Singapore la smart city sempre più proiettata verso il futuro.

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Le prime notizie che si trovano di Singapore risalgono al terzo secolo dove nei libri contabili cinesi viene descritta come “Pu-luo-chung” che significa isola alla fine della penisola. A partire dal 14esimo secolo, la città-stato venne chiamata in maniera diversa. Secondo la leggenda Sang Nila Utama, principe di Palembang, mentre si trovava a caccia, avvistò un animale che non aveva mai visto prima. Pensando che fosse un buon segno, fondò una città nel luogo in cui era stato visto l’animale chiamandola “la città del leone” o Singapura dalle parole della lingua sanscrite “sinmha”(leone) e “pura” (città). La Singapore che conosciamo oggi nacque a partire dal 19esimo secolo grazie al politico e militare britannico Sir Thomas Stamford Raffles il quale, riconoscendo il potenziale della città piena di paludi, stabilì subito una stazione commerciale. Con questa mossa, la città conobbe una crescita esponenziale attirando immigrati provenienti dalla Cina, dall’India e dall’Arcipelago Malese.

L’ Imperatore Sang Nila Utama.

Sir Thomas Stamford Raffles.

Lo sviluppo della città si arrestò durante la seconda guerra mondiale, quando venne invasa dai Giapponesi l’8 Dicembre 1941. I Giapponesi attaccarono la città partendo dal nord e cogliendo di sorpresa gli inglesi che si aspettavano un attacco via mare. Con questa mossa, gli inglesi si arresero ai Giapponesi. Successivamente a partire dal 1946, dopo continue battaglie, gli inglesi riuscirono a cacciare i Giapponesi dall’isola e da quel momento Singapore divenne colonia Britannica. Nel 1963 fu costituita la Malesia che comprendeva anche Singapore e il Borneo Settentrionale, questa fusione con Singapore non ebbe molto successo e pertanto due anni dopo, il 9 Agosto 1965, la città-stato lasciò la Malesia per diventare una Repubblica democratica autonoma. Ritornando ai giorni nostri, Singapore è diventata una città cosmopolita, aperta al business e dinamica. La città – stato viene anche chiamata terra delle opportunità per la sue agevolazioni fiscali, i tempi rapidi per la creazione di start-up e la deregolamentazione finanziaria che ha attirato notevoli capitali dall’estero. Inoltre Singapore mira a diventare punto di riferimento per la finanza, innovazione e sostenibilità, e non è un caso che il mercato del forex a Singapore è il terzo più grande al mondo per volumi scambiati. Questa efficienza mira a consolidare Singapore e attrarre nuove risorse, tuttavia vi sono anche problematiche nella città-stato di cui tenere conto. La prima riguarda il costo della vita e degli immobili che tocca livelli che non sono sostenibili per gran parte della popolazione. Un’ altra è poi rappresentata dalla propensione dei cittadini e delle imprese di investire in criptovalute che rischia di mettere in pericolo il sistema poiché sono considerate un investimento ad alto rischio speculativo. A questo proposito Singapore ha vietato l’utilizzo di pubblicità che promuovono criptomonete su mezzi, metropolitana e tv, divieto che viene applicato anche a banche e istituti di pagamento che non potranno sponsorizzare criptovalute e prodotti correlati ad essi, inoltre si sta anche pensando di proibire gli scambi di criptovalute per tutti i cittadini. A questo aggiungiamo anche che Singapore presenta un’elevata dipendenza dalle importazioni di beni di consumo e dalla manodopera straniera. Le sfide del futuro di Singapore sono molte, una di queste è che mira a diventare polo mondiale per l’intelligenza artificiale, il Paese vuole confrontarsi con colossi come Cina e Stati Uniti d’America e il governo ha già incominciato a collaborare con Google per la creazione di un cloud nazionale e l’implementazione del machine learning per la risoluzione di business case reali.

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