Ieri pomeriggio, dopo il dietro-front dell’altra settimana, l’articolo 6 proposto dalla Boschi in Senato – quello che abrogava l’autorizzazione all’arresto e alle intercettazioni per i nuovi senatori (che non dovrebbero essere eletti, bensì «inviati» da Regioni e Comuni) – s’imbatteva nell’emendamento dei due relatori Finocchiaro e Calderoli.
L’immunità è passata, grazie al voto di tutti i gruppi, eccezion fatta per M5S, gli ex grillini e Sel.
Unico astenuto: Augusto Minzolini, azzurro già vicino alle posizioni della bozza Chiti. «Il governo ha dato parere favorevole – commentava la Boschi come se nulla fosse – alla luce del dibattito svolto in commissione».
Scontato per i grillini il passo di carica: «Difendono i loro privilegi, è uno sfregio ai cittadini, è un Parlamento non legittimato a fare le riforme». «Un voto da brivido», lo definiva Luigi Di Maio.