Home Il Territorio Secondo incontro del ciclo “DOMANI DI MILANO, FUTURO DEL PAESE”

Secondo incontro del ciclo “DOMANI DI MILANO, FUTURO DEL PAESE”

0

Secondo incontro del ciclo “IL DOMANI DI MILANO, IL FUTURO DEL PAESE” organizzato da UNIMI in collaborazione con ASSOEDILIZIA E AMBROSIANEUM

 I giovani, protagonisti del nuovo modello culturale di Milano

                            di Benito Sicchiero

L’Italia guida, con la Gran Bretagna, la poco encomiabile classifica 2020 del calo degli investimenti esteri di portafoglio e del crollo degli investimenti diretti causato dalla pandemia. Per far ripartire Milano e il Paese non c’è una sola ricetta, ma comunque c’è la necessità di una strategia che comprenda il rilancio del turismo internazionale: i turisti stranieri  infatti sono i nostri più preziosi ambasciatori per invogliare ad investire qui, e gli investitori attireranno a loro volta, turisti, attività, funzioni. Occorre però creare le precondizioni: un rilancio dell’immagine della città e del Paese investendo nella cultura, elemento distintivo della italianità e della milanesità,  ma vittima tra le più illustri di Covid-19; nella legalità, nella sicurezza, nei servizi alle persone e alle imprese,  e soprattutto coinvolgimento i giovani, a partire dal mondo universitario, perché non siano solo spettatori, ma diventino protagonisti, come è stato nella storia recente e meno recente della nostra città, di una nuova stagione culturale che rafforzi l’attrattività e la competitività di Milano.

Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e di Amici di Milano, ha così sintetizzato il webinar “Nuovi modelli culturali per Milano e per l’Italia”, secondo appuntamento organizzato dall’Università Statale di Milano, Fondazione Culturale Ambrosianeum e Assoedilizia nel ciclo “Il domani di Milano. Il futuro del Paese”. Vi hanno partecipato, con il saluto del Rettore Elio Franzini, Mario Boselli, presidente Fondazione Italia Cina e Istituto Italo Cinese, presidente onorario Camera Nazionale della Moda Italiana; Francesco Daniel Donati, direttore CLIP – Concorso Lirico Internazionale di Portofino; Oliviero Ponte di Pino, fondatore di  Ateatro e responsabile del programma BookCity Milano; Annalisa Zanni, direttrice Museo Poldi Pezzoli. A moderare l’incontro, Sissa Caccia Dominioni, storica dell’arte, Fondazione Ambrosianeum.

“Nonostante tutto la cultura di Milano resiste” è stato il messaggio di Caccia Dominioni. Boselli: Milano, capitale mondiale del pret-à-porter d’alta gamma, ha realizzato nel 2019 un giro d’affari di 90 miliardi con un saldo attivo di 1/3; nel 2020 è calato molto, ma l’attivo è stato comunque di 19 miliardi, un’eccezione per l’economia italiana dell’anno orribile. Il settore si è confermato  primo per qualità al mondo grazie a due fattori: capacità artigianale e creatività. Una filiera vincente. Ma occorrerà tornare  al più presto alle sfilate “in presenza”, la tecnologia del web non le può sostituire. Si prevede inoltre una necessaria collaborazione tra negozio, dove il cliente ‘gode’ il prodotto anche se lo acquista nelle enormi vetrine dell’e-commerce. 

Per Daniel Donati l’opera lirica – che vede l’Italia con il suo simbolo, La Scala, primeggiare nel mondo tanto che quasi tutte le rappresentazioni sono italiane o in lingua italiana – e i concerti di qualità, soffrono il formidabile handicap economico: secondo uno studio americano ogni rappresentazione, per quanto di successo, non raggiungerà mai il break-even. Anzi. Ogni replica non farà che aumentare il passivo a causa dell’alto costo di cantanti, orchestrali, scenografi e quant’altro. E’ indispensabile pertanto l’apporto pubblico e/o privato. Perché allora mantenere un’industria in perdita? Per la bellezza, la funzione sociale, la cultura che Paolo Grassi, con la fondazione del Piccolo Teatro ha così ben dimostrato. Un aiuto può venire dallo streaming che, pur non sostituendo il fascino della presenza, si è dimostrato in grado di allargare il popolo degli appassionati, soprattutto giovani, arrivando fin nelle periferie più lontane e problematiche.

Ponte di Pino: per consumo culturale l’Italia resta da sempre ai livelli più bassi d’Europa.  L’editoria ha resistito al Covid ed a fine 2020 è tornata al livello di inizio anno. Per altri settori è andato molto peggio: secondo recentissimi dati Siae opere, concerti, teatri, cinema hanno registrato crolli dal 76 all’82%. Sono stati cancellati 310 festival ma 150 sono andati on-line. Per quanto riguarda BookCity Milano (1300 eventi nel 2019) nel 2020 si sono quasi dimezzati (800). Anche in questo caso lo streaming ha aiutato molto, amplificando l’azione di diffusione e integrazione, conquistando il 16% di pubblico in più, soprattutto giovani. Ma con il grave handicap di non consentire l’interlocuzione tra autore e spettatore. 

Portare il museo tra la gente senza aspettare che la gente entri al museo e trasformare i  giovani da semplici destinatari  a progettisti sono due degli  obiettivi di Zanni. Iniziative come Rete Casa Museo e Musei Lombardi dell’800, realizzati con l’aiuto dell’assessore Del Corno vanno in questa direzione. Ben vengano, ha aggiunto, le grandi esposizioni: ma ricordiamo che il museo è anche il luogo dove si conosce la storia attraverso le opere esposte, si scopre e si rinsalda il senso di appartenenza. Quanto sta avvenendo in America dove si chiudono musei a centinaia è semplicemente orrendo: si cancellano le proprie radici.

A conclusione, da Boselli viene un messaggio di speranza: a differenza della guerra che distrugge uomini e cose, Covid ha lasciato inalterate le cose. Tra qualche mese ripartiremo.  

Guardare al di là della pandemia e immaginare il futuro del Paese partendo da quella che è stata e si spera torni a essere la principale locomotiva: Milano con le sue complessità, contraddizioni ma anche straordinarie risorse. È l’obiettivo del ciclo di incontri online promossi dall’Università Statale partito  il 28 gennaio, per discutere sugli scenari da costruire con la capacità di innovare che caratterizza la Lombardia, governando e non solo subendo il cambiamento. ) . Seguiranno  «Dopo la Pandemia, quali prospettive per l’inclusione?» (marzo) e «Milano, una città amica delle donne e dei giovani» (aprile).

 «In un momento come questo – commenta la promotrice Marilisa D’Amico, prorettrice alla Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti e tra i promotori dell’iniziativa – l’Ateneo vuole farsi promotore di riflessione e progettualità su alcuni temi che dovranno essere al centro della ripresa di Milano e che andranno sviluppati coniugando attentamente innovazione scientifica e solidarietà, secondo la tradizione e l’identità più profonda del nostro territorio.>

FOTO:

Elio Franzini, Marilisa D’Amico, Achille Colombo Clerici
Mario Boselli e Achille Colombo Clerici

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version