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Rubrica “Economia e Bellezza” Italia al bivio: è ora di crescere- di Clerici (Assoedilizia).

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Achille Colombo Clerici con Giampio Bracchi

Rubrica “Economia e Bellezza” Italia al bivio: è ora di crescere
a cura di Achille Colombo Clerici

Conciliare i valori dell’economia e quelli del turismo come sfida per il futuro dell’Italia, dicevamo nella prima puntata di questa rubrica, nata per essere uno strumento di confronto e di dialogo tra tutti coloro che hanno a cuore l’avvenire del Paese. E tra questi c’è sicuramente il professor Giampio Bracchi, presidente della Fondazione Politecnico di Milano e presidente di Intesa Sanpaolo Private Banking, ma soprattutto accademico di chiara fama, al quale ho chiesto di condividere una riflessione proprio sulla bellezza dell’Italia come motore dell’economia attraverso il turismo. oggiAggiungi un appuntamento per oggi più che mai essere al centro del progetto di sviluppo della Penisola. Ci sono però alcuni ostacoli che non permettono all’Italia di sfruttare tutto il suo potenziale in questo senso. Il primo è dato dalla carenza, soprattutto sulle coste più belle del nostro Mezzogiorno, di un numero congruo di strutture alberghiere, di adeguata dimensione e inserite in catene internazionali, che riescano con la loro presenza e i loro servizi ad attirare un turismo di più alto livello. E purtroppo spesso non è possibile attirare gli investimenti di catene alberghiere, investimenti che potrebbero trascinare il turismo anche nelle zone meno sviluppare della Penisola, a causa di uno sciagurato mix tra blocchi burocratici e carenza delle infrastrutture necessarie a far arrivare gli ospiti in loco senza problemi. Nel rapporto col settore pubblico risiedono il problema e forse anche la sua possibile soluzione: che a mio avviso potrebbe fare leva sulla creazione di un nuovo grande fondo di investimento, da far gravitare nell’orbita istituzionale della Cassa Depositi e Prestiti, che unisca investitori italiani ed esteri costituendo un attore finanziario adeguato per lo sviluppo di un turismo all’avanguardia. Ovviamente poi bisognerebbe anche creare le condizioni per dare certezza sui tempi delle autorizzazioni e sui costi degli investimenti, mettendo in campo un piano finanziario preciso e dettagliato. Avere questo interlocutore istituzionale aiuterebbe il mondo industriale internazionale del turismo a investire in Italia, contribuendo a dare garanzie su tempi e trasparenza; due elementi senza i quali non si attraggono operatori e investitori. Il turismo mondiale è previsto ancora in grande crescita, almeno per un lustro, dall’UNWTO e bisogna intercettarne i flussi prima che sia troppo tardi. Il che vuol dire creare finalmente strutture e infrastrutture di tipo internazionale, a livello di ospitalità, ristorazione, eventi. In quest’ottica due ambiti turistici come quelli legati a congressuale e golf sarebbero senza dubbio da sfruttare meglio, anche perché ben si sposano con il nostro Paese e con le sue caratteristiche climatiche. Senza contare che sono due settori che possono essere catalizzatori per far arrivare in Italia un turismo più ricco che potrebbe dare un maggiore sviluppo anche alle singole economie locali. Un ultimo aspetto importante è che oggi il consumo turistico è sempre più intermediato dalla rete e anche in questo l’Italia sconta un gap da colmare in fretta. Come soluzione un Portale del Turismo? A prescindere ci vorrebbe finalmente una managerialità di gestione e un lavoro all’avanguardia di sviluppo e integrazione del web e dei nuovi strumenti di comunicazione>.

(testo raccolto da Davide Deponti)

Achille Colombo Clerici con Giampio Bracchi

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