Home Sport Roma, benvenuti al Foro Italico: guida agli Internazionali d’Italia 2023.

Roma, benvenuti al Foro Italico: guida agli Internazionali d’Italia 2023.

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Entrai di nascosto al Foro Italico sul campo Centrale anche se non avevo il biglietto, solo per vedere il Re del tennis giocare a Roma”, Matteo Berrettini raccontava il suo pirmo approccio con Roger Federer, suo idolo e con gli Internazionali d’Italia in quella sera di lacrime londinesi della O2 Arena. Mesi dopo nessuno dei due, anzi dei tre, sarà presente al Foro Italico, perché neanche Rafa che ricordiamo su quella panchina mano nella mano insieme a Roger, sarà presente per il secondo atto del Sunset Double. Sono assenze dolorose, che si ripetono, ma che non rovineranno l’esperienza del mini slam romano, per la prima volta con tabellone allargato.

il Foro Italico visto dal campo 1, foto Ascanio Antolini Ossi

Roma, una scelta di cuore

“Il tennis usa il linguaggio della vita: vantaggio, servizio, errore, break, LOVE (parola utilizzata dall’arbitro per indicare lo zero nel punteggio). Gli elementi basilari del gioco sono quelli dell’esistenza quotidiana, ogni match è una vita in miniatura.” Quello che racconta e descrive Andre Agassi è un quadro perfetto dello sport che entrerà di prepotenza al centro delle vite della capitale. Il Kid di Las Vegas raggiunse la finale degli Internazionali d’Italia nel 1989, perdendo al tie break del quinto set contro l’argentino Alberto Mancini; conosce bene l’atmosfera che si respira in tutta la città nei giorni del torneo che è amatissimo dalla quasi totalità dei giocatori. E proprio per essere a Roma al top della forma che Jannik Sinner ha fatto una scelta di cuore: era in condizione di puntare alla gloria, non c’erano Djokovic, Nadal e l’unico ostacolo tra lui e il grande risutalto a Madrid erano Alcaraz e Medvedev condizionato da una superficie che non gli appartiene. Ha scelto invece di rinunciare alla Caja Magica per abbracciare il pubblico di Roma e regalargli due settimane di emozioni. “Guardando nei miei occhi puoi vedere cosa significhi per me” sembra quasi riprendere, nelle sua scelta, le parole di Bryan Adams perché quella di saltare un torneo del Masters1000 è una vera e propria dichiarazione d’amore verso Roma, il Foro Italico e il pubblico della Capitale. Per la Volpe Rossa è una nuova tappa nel cammino verso l’appuntamento con lo Slam fissato per giugno nella Ville Lumière.

Jannik Sinner

Per quanto concerne gli avversari la partita con Djokovic è all’orizzonte delle semifinali, anche se l’allenamento sul campo 5 tra i due alla vigilia del torneo ne è stato un anticipo. La sfida con Alcaraz è invece ben oltre la linea del tramonto del torneo: si affronteranno solamente in finale. Sinner è l’ultimo giocatore ad aver sconfitto Carlitos prima di Roma e, se si esclude il challenger di Alicante del 2019 ,il confronto diretto tra i rivali del presente e del futuro è in assoluta parità: tre vittorie a testa. Ancora non è chiaro se prenderanno la strada dei Fedal, regalandoci ancora per anni partite spetttacolari e memorabili, oppure imiteranno gli scontri tra Roger e Ivan Ljubicic, anche loro fermi in una parità di tre confronti a testa prima del della fuga definitiva del Re, che contro il croato chiuderà la carriera con un totale di 13 vittorie a 3. Sulla griglia di partenza dei pronostici, oltre a Djokovic, Sinner e Alcaraz non si trovano indietro Rune e Rublev, aleggia l’incognita sulla condizione di Tsitsipas e Zverev; Medvedev come detto non ama i campi lenti su terra rossa, ma mai trascurarlo.

Holger Rune, foto di Ascanio Antolini Ossi

Torneo femminile: Certe donne brillano

Certe donne brillano”, lo canta Ligabue e noi non possiamo che augurarci che sia esattamente così. Certe donne hanno già brillato e giungono a Roma per continuare a risplendere trovando quel qualcosa che nel tennis femminile è ormai diventata merce rara, ossia la continuità di risultati; è il caso di Aryna Sabalenka, rientrata nel pool di tenniste in grado di combattere ad armi pari contro la ormai non più incontrastata numero 1 del mondo Iga Swiatek. Nel 2022 il torneo di Roma fu solo un passaggio verso il record di vittorie consecutive della polacca e nessuna riuscì anche solo a farla tremare: la stessa bielorussa collezionò 3 game. Prestazione che lasciavano senza parole e scoraggiavano ogni altra protagonista del circuito WTA, ma nel 2023 le cose sembrano prendere una via diversa. Rybakina due volte, Krejcikova e appunto Sabalenka– senza considerare Pegula alla United Cup- sono le ragazze che hanno sconfitto 1ga nel corso della stagione, la bielorussa proprio nell’incontro più recente a Madrid, in finale dopo tre estenuanti set, siamo lontani dal giorno di quei 3 game raccolti nel 2022.

Maria Sakkari, foto di Ascanio Antolini Ossi

E ora il soprannome con il numero 1, con il suo ranking sempre comparso e inquadrato dalle telecamere sui cartelloni dei tifosi polacchi in giro per il mondo rischia di scomparire, o almeno di essere riposto negli archivi perché il duello Polonia-Bielorussia è già stato programmato per il 20 maggio nella finale, attenzione però perché Sakkari, Rybakina e Jabeur potrebbero volersi intromettere nella giornata conclusiva del torneo femminile. E le italiane? Tante le wild card, poche le certezze. La stella di Camila Giorgi ha già brillato in questa stagione vincendo a Merida in Messico, ma giunge al Foro Italico acciaccata alla ricerca di quella luce; il concretizzarsi dell’ipotesi di un derby italiano con Trevisan al terzo turno rappresenterebbe lo spot adeguato per rilanciare il movimento femminile azzurro che al Foro passa anche dai colpi di Martina, semifinalista del Roland Garros 2022 e di Sara Errani. Gli azzurri non vincono il torneo di casa da Panatta nel 1976 e da Raffaella Reggi nel 1985, anche se è proprio la Errani nel 2012, in coppia con Vinci, l’ultima italiana entrata almeno in uno degli albo d’oro di Roma, quello del doppio femminile.

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