Home GoalSet&Match Roland Garros: il ritorno dei migliori.

Roland Garros: il ritorno dei migliori.

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Il trono della terra rossa rimane ufficialmente vacante. Novak Djokovic forse, probabilmente, vincerà il Roland Garros- ormai tra lui e il titolo c’è solo Ruud, da non dare completamente per spacciat-, tuttavia, l’eterno rivale potrà si ottenere gli onori della gloria, ma il trono no, quello resta e resterà sempre e solo di Rafa. Il già designato successore di Nadal, Carlos Alcaraz, dovrà ancora attendere per la sua incoronazione, ma l’impressione è che il Regno non sarà mai tanto splendente quanto quello di Rafa. D’altronde anche Luigi XV di Francia ha avuto qualche difficoltà a ritagliarsi uno spazio nei libri di storia, poiché le pagine erano già occupate dal predecessore Luigi XIV. Il Palazzo Reale, meglio noto con il nome di “campo Philipp Chatrier”, resterà ancora senza un governante ufficiale.

Rafael Nadal

Alcaraz rimane un giocatore incantevole che ha preso il cuore di molti tifosi -quel colpo spalle alla rete vale più di un tweener, un certo Roger Federer fece lo stesso punto nel 2006- e forse avrebbe regalato una grandissima partita, ma come lo scorso anno, nel mometno più bello tale aspettativa si spenge: nel 2022 Alexander Zverev -sconfitto nettamente ieri in semifinale da Ruud- abbandonò il campo con quell’urlo di dolore che rompeva il silenzio spaventato del pubblico, nel 2023 Carlitos ha cercato di riaprire la partita contro Nole, ma proprio quando sembrava esserci uno scontro aperto un’inspiegabile maledizione che assume la forma dei crampi ha colpito Alcaraz e da quel momento non è più esistita una partita. Il pubblico non ha propriamente risposto al successo del serbo, anzi, sembrava quasi aver adottato lo spagnolo come “Principe della terra rossa”, sembravano dedicargli le stesse parole scritte da Tom Odell ormai dieci anni fa e rese di nuovo attuali dalle dinamiche dei social network contemporanei: “if somebody hurts you, i wanna fight”, purtroppo la strofa successiva potrebbe essere la perfetta risposta di Alcaraz, “but my hand’s been broken one too many times”. Non c’è niente da fare, il match prosegue verso una conclusione annunciata con il murciano rimasto in campo solo per onorare l’incontro. Domenica 11 giugno Novak Djokovic ha un appuntamento con la storia, con la quale ha una certa confidenza ormai: contro Ruud potrebbe arrivare il ventitreesimo slam che dichiarerebbe chiusa la competizione con Federer e probabilmente anche con Nadal.

Novak Djokovic

Roland Garros femminile: Iga non può sbagliare

Tanti dubbi, tante incognite su Iga Swiatek prima di questa edizione degli Open di Francia. Ma se poi ci pensiamo dubbi nati da cosa? Probabilmente dalla nuova competitività di Sabalenka e Rybakina. Alla fine però, in finale c’è sempre lei e ad affrontarla ci sarà Karolina Muchova, giocatrice varia e a tratti divertente, ma da quando nel 2020 la polacca si è rivelata al mondo proprio a Parigi la differenza tra le due è sempre stata abissale. Rybakina si è ritirata nel corso del torneo e la bielorussa è stata sorpresa in semifinale, i pronostici non lasciano nessun dubbio sulla vincitrice che cerca la terza vittoria al Roland Garros e il quarto slam. Tra il 2005 ed il 2007 Justine Henin vinse tre edizioni consecutive e ancora oggi è l’ultima tennista dell’albo d’oro ad aver difeso il titolo; Francesca Schiavone ci andò solo vicino nel 2011, ma perse con Li Na. Karolina Muchova è alla prima finale slam ed è inutile dire che sarà la sfida più importante della sua carriera.

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