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Ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge “Salva-Ilva”

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Ilva-Vento NuovoRiceviamo dagli amici e colleghi di Vento Nuovo.

di Chiara Cristina Lattanzio

IQ. 30/12/2012 – La Procura della Repubblica di Taranto ha inviato un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge n.207 del 3 dicembre 2012 – “Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale” – il cosiddetto decreto ‘salva Ilva’, sollevando una questione di conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato.

Secondo i magistrati, il governo ha impedito l’esercizio dell’azione penale interferendo con l’indagine per disastro ambientale che il 26 luglio scorso ha disposto il sequestro degli impianti dell’area a caldo, firmato dal gip Patrizia Todisco.

L’atto porta la data del 20 dicembre ma solo ieri è stata diffusa la notizia.

Franco Sebastio , procuratore della Repubblica di Taranto, ha dichiarato: “Abbiamo sollevato un conflitto di attribuzioni, ma non c’è nessuno scontro. Chiediamo un contributo di chiarezza. Chi meglio della Consulta può darlo?”. “C’è una situazione di dubbio e chi la può risolvere? Il magistrato no di certo, e neppure il politico. E’ una richiesta di chiarimenti, poi si vedrà” ed ha aggiunto “Questa vicenda ha una connotazione che, oltre che processual-penalistica, è di enorme importanza da un punto di vista sociale ed etico”.

La Consulta avrà trenta giorni per deciderne l’ammissibilità e successivamente altri venti per la costituzione delle parti. La Magistratura di Taranto potrebbe anche considerare la possibilità di sollevare l’eccezione di incostituzionalità della legge.

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