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La Resistenza fu un grande moto civile e ideale ma innanzitutto popolo in armi

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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto le celebrazioni del 25 aprile, 69° anniversario della Liberazione, con la deposizione di una corona di alloro all’Altare della Patria. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Vice Presidente della Camera, Roberto Giacchetti, il Presidente della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi.

Presenti inoltre il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e il Sindaco di Roma Ignazio Marino.

Si è poi svolto al Quirinale l’incontro con le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche, d’Arma e Partigiane nel corso del quale sono intervenuti il gen. Mario Buscemi, Presidente del Consiglio Nazionale Permanente delle Associazioni d’Arma, e il comm. Bernardo Traversaro, Presidente della Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane.

Ha poi preso la parola il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

Il Capo dello Stato ha quindi pronunciato un discorso.

Erano presenti una rappresentanza di Sindaci di Comuni particolarmente colpiti dalla ferocia nazifascista nel 1944, una delegazione del Comitato dei Caduti di Kos guidata dal promotore, Pietro Giovanni Liuzzi, composta da un veterano del 10° Reggimento “Regina” e da una rappresentanza di familiari degli ufficiali italiani fucilati dai tedeschi nell’ottobre del 1943 nell’isola greca di Kos, rappresentanti del governo, del Parlamento, delle Forze Armate, delle associazioni combattentistiche e partigiane, delle amministrazioni locali e autorità civili e militari.

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