Presentato alla Camera dei Deputati il documento che illustra l’attività e i risultati nel primo semestre 2013
Un anno record sul fronte dei sequestri e delle confische alle organizzazioni criminali ma sul piano normativo è necessario semplificare e rivedere le procedure per facilitare il riutilizzo dei beni. E’ quanto è emerso Mercoledi 18 Dicembre nel corso della presentazione alla stampa, presso la sala Aldo Moro alla Camera dei deputati, dei dati sull’attività della Direzione Investigativa Antimafia.
In questi giorni è stata pubblicata, infatti, la Relazione presentata dal ministro dell’Interno Angelino Alfano al Parlamento sull’attività e sui risultati conseguiti dalla D.I.A. riferiti al primo sememstre 2013.
Alla presentazione sono intervenuti il Presidente della Camera, Laura Boldrini, il presidente della commissione Antimafia europea, Sonia Alfano, del presidente della Commmissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, Rosy Bindi, il capo della Polizia, Alessandro Pansa e il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti.
Come evidenziato nelle conclusioni della Relazione, «l’aspetto più rimarchevole della fenomenologia mafiosa è l’accentuata tendenza all’inquinamento dell’economia legale, ove le imprese mafiose, già forti di ampia capacità di condizionamento, irrompono con una disponibilità di risorse che, nello scorcio attuale caratterizzato da una crisi economica di sistema, le rende competitori imbattibili. L’estensione dell’inserimento mafioso nell’economia – prosegue la Relazione – è del resto immediatamente rilevabile dall’entità dei sequestri e delle confische operate, nell’ambito dell’attività di prevenzione, dalla Direzione Investigativa Antimafia nel corso del I semestre 2013» e a cui si riferiscono i dati del grafico.
